Per quattro monete d’oro

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Ho visto fratelli e sorelle scannarsi per l’eredità dei genitori. Figuriamoci i fratellastri. Li ho visti portare le carte in tribunale. Li ho visti giungere a vie di fatto. Li ho visti giungere all’odio reciproco. Li ho visti maledire quei poveri padri fino a farli rigirare nella tomba.

Càpita, càpita molto spesso. Ma, almeno, quei poveri padri non l’hanno visto da vivi. Forse, dall’al di là ne hanno sofferto, come pene dell’inferno, ma nell’ al di quà se l’erano cavata.

Ora c’è di peggio.

I figli e le mogli incominciano a scannarsi molto prima della sua morte.

E’ quel che sta succedendo, tra gli altri, anche al povero Cavaliere.

Non lo invidio.

Penso a lui mentre leggo l’intervista rilasciata da BB a Vanity Fair. La paura di subire un torto la fa scendere in campo con gli stessi mezzi cari alla madre: la carta stampata.

Che dice, dunque la nostra BB?

Confessa il ‘dolore’ per la crisi fra i genitori.

E quando le chiedono se si tratta della fine di un grande amore dice: «Sono sicura che lo sia stato per la mamma».

Poi confessa un altro “dolore”, anzi il suo “stupore” per certi comportamenti del padre e precisa che “I rappresentanti politici che sono chiamati a ben governare, a far prosperare la comunità, sono anche tenuti a salvaguardare i valori che essa esprime, possibilmente a elevarli. Non credo, quindi, che un uomo politico possa permettersi la distinzione tra vita pubblica e vita privata».

Insomma: una vera gioia per il suo papà che di queste esternazioni ne aveva proprio bisogno.

Poi, parlando del patrmonio del Cavaliere, avverte: «A oggi – n.d.r.: sottolineo “ a oggi” – non c’è nessuna lotta. E, se mio padre è uomo giusto ed equo, non ce ne saranno nemmeno in futuro». A proposito del quale precisa: «Io lavoro già. Dal 2003 sono nel Consiglio di Amministrazione di Fininvest – n.d.r.: mi chiedo con che conoscenze e con quali meriti – ho interessi immobiliari e finanziari – n.d.r.: ma dai, come Patrizia? Non ci posso credere! – […]. Ma ho la passione per l’editoria, e mio padre ha sempre visto in me delle qualità che potevano essere adeguate per questo settore. Lui ha sempre pensato che, quando ne avessi avuto le capacità, mi sarei occupata di Mondadori».

Hai capito Silvio? Se non lo sapevi, adesso lo sai.

Ma chi è questa BB? Nacque nel 1984 come primo frutto dell’amore extraconiugale con Veronica Lario, la donna di cui Silvio si innamorò nel 1980, dopo averla vista recitare senza veli in uno spettacolo al teatro Manzoni di Milano.

La chiamò Barabara. Chissà perché questo nome? Forse Silvio aveva nel cuore l’immagine di quella dolce Barbara di Prévert che correva rapita tra le braccia del suo uomo, sotto la pioggia e le bombe su Brest

[…]
Rappelle-toi
Rappelle-toi quand meme ce jour-la
N’oublie pas
Un homme sous un porche s’abritait
Et il a crie ton nom
Barbara
Et tu as couru vers lui sous la pluie
Ruisselante ravie epanouie
Et tu t’es jetee dans ses bras
Rappelle-toi cela Barbara
[…]

Certo non pensava a Barbarella, la trasgressiva eroina dei fumetti degli anni 80, e nemmeno all’altra Barbarella, la pornostar, forse non ancora all’onore delle ribalte di quegli anni.

Eppure non dev’essergli venuta tanto bene e deve avergli fatto girare le palle sin da sempre, almeno stando a quel che si legge dalle cronache.

BB oggi lo ha venduto per quattro monete d’oro (quattro si fa per dire…., ma non è poi il numero delle monete che conta.)

Forse neppur rendendosene ben completamente conto, vista la precisazione postuma “«A proposito dell’intervista che ho rilasciato a Vanity Fair desidero che le mie risposte non vengano strumentalizzate ed estrapolate dal contesto in cui si trovano perché altrimenti rischierebbero di assumere un significato che invece non hanno e non devono avere. Il tono e il contesto dell’intervista erano infatti di affetto verso mio padre di cui ho grande stima sia come padre sia come politico».

Ma capisco qual è la cosa che più ha ferito l’uomo, il padre. Non è il tradimento di per sé. E’ quello che lo accomuna a tanti padri di questi tempi: quelli che, all’improvviso, scoprono di non aver una figlia, o un figlio, leale e intelligente come credevano e avrebbero voluto, ma un figlio normale, come tanti altri.

Dove normale sta per “nulla di nuovo, nulla di buono, nulla di speciale.”

Una Barbarella qualunque, insomma, non una Barbara come l’aveva sognata.

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