Che la pillola abortiva RU486 avrebbe trovato la strada in salita era scontato.
La politica ci deve mettere il naso.
Così la Commissione Sanità di Palazzo Madama ha deciso, a 4 mesi i di distanza dall’ autorizzazione dell’ Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), di chiedere uno “stop precauzionale” all’immissione in commercio della Ru486 e il Ministro Sacconi ha firmato una richiesta al Consiglio di Amministrazione dell’Aifa di riconsiderare la delibera sulla base di quanto emerso dall’indagine della Commissione e, quindi, di aggiungere «solo con ricovero ordinario» per evitare che la pillola sia assunta al di fuori di quanto prescrive la legge 194.
Lo premetto: sono contrario all’aborto, che consentirei, oltre che per scopi terapeutici, solo in casi eccezionali da valutare caso per caso. Mi rendo, peraltro, conto che: a)valutare caso per caso è un bel dire ma un impossibile fare; b) che la legge attuale in Italia e in tutto il mondo occidentale lo consente.
Riferendomi alla RU486, penso con tristezza alle conseguenze di un un aborto “più facile”, – si veda, in proposito, questo mio post – ma se aborto ha da essere, che sia anche quello che offre modalità di minor pena alla donna che lo subisce.
E chi può decidere questo? Solo i medici, solo in ospedale possono valutare se optare per un aborto chirurgico o per la pillola. E solo i medici in ospedale possono valutare se la donna sia da trattenere per diversi giorni in regime di ricovero ordinario o se il tutto possa essere gestito in day hospital.
Non la politica, non i principi etici.
Tutto il resto sono solo chiacchiere per perdere tempo e traccheggiare, anteponendo considerazioni politiche alla tutela della donna.
E se così dev’essere, si faccia quel doveva già essere fatto da mesi: si modifichi, ove necessario, la 194, approvata quando la pillola non esiteva
———— aggiornamenti del 2 Dicembre
“Stop dell’Aifa alla “melina” sulla Ru 486. No alla richiesta di ricovero obbligatorio”
L’Aifa dice no al ministro Sacconi: non spetta all’Agenzia del farmaco stabilire l’obbligo di ricovero per le donne che decidono di interrompere la gravidanza assumendo la pillola Ru486.
Dopo oltre due ore di riunione, il consiglio d’amministrazione dell’Aifa ha deciso di non modificare la delibera per l’immissione in commercio della pillola RU486 come era stato richiesto da una lettera del ministro del Welfare Maurizio Sacconi. Le competenze dell’Agenzia si riferiscono esclusivamente all’efficacia e alla somministrazione del farmaco abortivo. Non è suo compito prevedere quale tipo di ricovero sia necessario per la somministrazione della pillola, ma questo spetta a governo e Regioni. Ora, per eventualmente ritardare ancora il via libera all’uso della Ru486 il governo dovrà, se vorrà, assumersi una responsabilità diretta
Fonte: BlitzQuotidiano.net (in questo articolo)
“Premio Nobel della medicina: Ru486 preferibile a intervento chirurgico”
‘Nessuna obiezione tecnica sulla pillola abortiva RU486’. Anzi: ‘l’uso della pillola e’ preferibile ad un intervento chirurgico’. Il premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier si esprime cosi’ sul farmaco per il quale oggi la Commissione d’inchiesta del Senato ha chiesto una sospensione dell’autorizzazione per l’arrivo in Italia”
Fonte: ADUC (in questo articolo)
E intanto si muore così
Era incinta ma non voleva avere il bambino, così, aiutata dalla figlia di 22 anni, ha ingerito una dose eccessiva di un farmaco che serve per prevenire ulcere gastriche, molto spesso utilizzato dalle donne per indurre l’aborto.
«È sconvolgente – dichiara Filiberto Zaratti, assessore all’Ambiente della Regione – che ancora oggi accadano episodi di questo tipo. Per questi farmaci, il cui principio attivo provoca l’interruzione di gravidanza sebbene siano commercializzati con altro scopo, prosegue Zaratti, esiste addirittura un mercato clandestino (nota: che è stato anche denunciato dalla Iene un paio di settimane fa). Nonostante tutto, la commissione sanità di palazzo Madama da pochi giorni ha approvato un documento sulla pillola abortiva Ru486 che ne impedisce la commercializzazione».
Fonte: Il messaggero (in questo articolo)
E’ un tema che coinvolge le coscienze di tutti e che dovrebbe lasciare la donna come colei che prende la decisione finale.
Ed è sempre lei che dovrebbe avere tutti gli strumenti, le consulenze mediche e psicologiche necessarie per decidere cosa fare.
La RU486 è uno di quegli strumenti, forse il più “facile” come dici ma anche il meno doloroso anche se interrompere una gravidanza resta sempre una lacerazione indimenticabile, un’esperienza terribile che, se fossi donna, non vorrei mai dover affrontare.
Quindi fuori la politica da questa scelta.
Marins
Concordo