” Ma forte è il bisogno di un clima più sereno e costruttivo. Ho creduto e credo di doverlo dire.
” Se la politica diventa un continuo gridare, un gareggiare a chi alza di più i toni, uno scontrarsi su tutto, su ogni questione, in ogni momento, ne soffrono le istituzioni, a cominciare dal Parlamento, e ne soffre il rapporto con i cittadini. Quando nel frastuono generale non si possono nemmeno più cogliere bene le diverse posizioni e proposte, allora molti finiscono per allontanarsi non da questo o da quel partito, ma dalla politica.
[…] ” Ma a questo fine è importante che vi sia più dialogo, più ascolto reciproco, tra gli opposti schieramenti. Non abbracci confusi, ma nemmeno guerre come tra nemici piuttosto che polemiche tra avversari. E’ questo l’appello che ho rivolto e che continuo testardamente a rivolgere ai protagonisti della vita politica, interpretando, credo, il comune sentire dei cittadini.
” Quel che auspico è lo stesso clima consolidatosi, nella politica e nelle istituzioni, in grandi paesi democratici.
E’ possibile che ci sia anche da noi, confido che ci si arriverà.”
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Così ha detto non una testa di cazzo qualunque, ma il nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel discorso di fine anno.
Mi chiedo perché sprechi così il suo fiato, visto che sa benissimo con chi ha a che fare.
Ecco, appena due giorni dopo cosa dice l’ex magistrato d’assalto Luigi De Magistris, ora parlamentare europeo (ma non ci vergognamo di mandare gente così in Europa?) per l’Italia dei Valori (bollati):
Vi risparmio il resto delle sue dichiarazioni, che comunque potete trovare in nell’articolo del Corriere, qui.
Però mi ascolti, Signor Presidente: risparmi il suo fiato, tanto sa benissimo con chi ha a che fare.