E’ entrato l’altro ieri in vigore l’obbligo per il personale a contatto con il pubblico di avere un cartellino identificativo con il proprio nome e cognome.
In alternativa può esporre sulla scrivania una targa con il nominativo.
Si tratta di una disposizione già prevista in passato, ma non sempre applicata.
Non ci sarà una sanzione diretta e immediata se non sarà rispetto l’obbligo, precisa il ministro Brunetta, ma ci sarà la responsabilità del dirigente che, eventualmente, potrà essere sanzionato secondo le norme generali previste dalla legge Brunetta e i contratti collettivi.
Sarà questo obbligo rispettato?
Speriamo. Non peraltro, ma anche solo perché quando ci presentiamo ad uno sportello normalmente ci presentiamo con nome e cognome e abbiamo diritto di sapere con chi parliamo.
E po, forse, un po’ di cortesia in più……
Ti faccio un esempio “scolastico”: nel liceo dove insegnavo prima, già dieci anni fa avevano consegnato a tutto il personale un cartellino con tanto di foto. Il personale ATA lo utilizzava, i docenti no. Chissà perché eravamo convinti che facesse tanto supermercato. Io l’ho indossato un paio di volte in visita ai musei, soltanto perché alla cassa capissero che ero l’accompagnatrice e non dovevo pagare il biglietto.
Eppure sono convinta che il cartellino sia una buona cosa, sia negli uffici che nelle scuole. Pensa che nonostante sia il quinto anno che insegno nella mia attuale scuola, non conosco i nomi di tutto il personale, al limite indovino quello degli impiegati negli uffici, ma i bidelli …
Per ora studenti e personale hanno il badge per entrare, noi no. Aspettiamo quindi fiduciosi il cartellino identificativo, tanto a noi il badge non serve: se non siamo in classe se ne accorge l’intero piano. 🙂
Sono anch’io assolutamente d’accordo…in qualche modo la possibilità di identificazione immediata di chi ci sta fornendo un servizio è rassicurante per il fruitore e crea un freno a certe forme di arroganza ahimè non rare.