Muslera – Resto del Mondo : 0 a 2 !!!

Commentando il miio post «Italian soccer fans», ‘marins’ coglie l’occasione per scrivere:

Volevo dire qualcosa sulla vergognosa partita Lazio – Inter di ieri sera
Che i tifosi, gli stessi che girano con il corredo di armamentario su indicato, possano volere in mondo anti sportivo che la propria squadra perda, ci può stare, è un sentimento umano ma che gli atleti, gli sportivi agiscano in modo non nobile, cioè ignobile come hanno fatto sul campo, questo proprio non va
L’onore non è in vendita, la mia onestà va al di sopra di tutto anche oltre gli sberleffi che qualche settimana prima ho dovuto subire proprio dai miei avversari (i pollici versi di Totti)
Detto questo, proporrei alla FIGC di prendere i seguenti provvedimenti:

1) annullamento del risultato del campo e partita persa a tavolino: 3 a 0 per l’Inter

2) 10 punti di penalizzazione alla Lazio che andrebbe lei a – 5 dall’Atalanta

3) squalifica di tutti i giocatori della Lazio per 3 giornate, esclusi Zarate, Muslera, Lichsteiner, Kolarov e Hithsberger (assolti per insufficienza di prove quelli in panchina)

4) Multa a Lotito (tanto è già pieno di debiti sino al collo) che si erge come paladino del gioco onesto e corretto e poi fa la figura del cioccolataio come ieri sera

Saluti a tutti
Marins

Preciso subito che ‘marins’ non è tifoso romanista. E solo un vero sportivo e tutti i torti non li ha. Tutti abbiamo visto lo scarso impegno dei giocatori laziali e lo scarso impegno, sportivamente parlando, è una colpa grave che andrebbe punita.

Ma non lo faranno. Non solo, ma vedrete che prima o poi l’Inter troverà il modo per restituire il favore.

Quanto al comportamento dei tifosi, che dire? E’ stato deprecabile, certo, ma non credo che in altre città sarebbe stato molto diverso.

Il tifo, da sempre, è anche un ‘tifo-contro’. E violento. Non me la vengano a raccontare. Allo stadio ci andavo 50 anni fa e le invasioni di campo, gli assedi all’arbitro, le sassaiole al pullman della squadra avversaria e le scazzottature tra tifosi ci son sempre stati.

Oggi c’è più violenza, forse. Ma è la società che è più violenta. E’ i media, non hanno certo contribuito a smussare le polemiche e gli antagonismi. Ci sguazzano. Ed è solo un caso che quest’anno non ci sia scappato ancora il morto. Ricordo un solo personaggio capace di remare contro corrente con la sua ironia: Raimondo Vianello. Ma di quelli come lui, s’è persa la razza.

Raccogliamo, insomma,quel che siamo stati capaci di seminare. Non lamentiamoci troppo.

Un parola, però, voglio spenderla per Fernando Muslera, 24 da Montevideo – Uruguay, portiere della Lazio. Mi fatto tenerezza. E’ stato ricoperto da fischi e insulti pesanti dei suoi tifosi per tutta la partita, per aver fatto il suo dovere cercando, lui da solo, di erigere un muro quasi invalicabile davanti agli attaccanti dell’Inter. E’ stata una delle sue migliori prestazioni da quando difende la porta della Lazio, ed è finito nel mirino della contestazione. Chissà cosa avrà pensato.

Complimenti a lui, comunque.

Nota del giorno dopo:

Molti hanno scrttto a proposito di questa strana partita e di questi tifosi. Sull’atteggiamento di questi ultimi, Michele Brambilla scrive un interessante articolo per La Stampa. Invitandovi alla sua lettura, ne riporto il primo e l’ultmo capoverso:

Il tifo pro-Inter dei tifosi della Lazio è in fondo l’ennesima testimonianza che non è vero, purtroppo, che al mondo l’amore vince sempre sull’odio. Al contrario, mettiamo molto spesso più passione nell’augurarci il male di chi odiamo piuttosto che il bene di chi amiamo. Non è vero, infatti, che i tifosi biancazzurri hanno tifato contro la Lazio. Niente ipocrisie, dai: hanno tifato contro la Roma, non contro la Lazio. Possiamo stupirci?
[…]
Chissà dove pesca, il tifo calcistico: sicuramente negli angoli più reconditi dell’anima. Forse da una parte pesca nel nostro desiderio di felicità che non trova mai appagamento, e da un’altra nell’ineliminabile pulsione al rancore. Così, il «tifo contro» dei tifosi della Lazio è anche metafora del comunissimo sentimento che porta tutti noi a sperare nell’insuccesso del collega o addirittura del fratello; che porta il politico a far cadere il governo di cui fa parte per una rivalità nel partito; che esiste perfino all’interno di comunità virtuose: ospedali, conventi, associazioni di volontariato, forze dell’ordine. Il tifo calcistico è uno dei contenitori di queste pulsioni, e il fatto che oggi si sia tanto imbarbarito è una delle spie di quanto ci sentiamo sempre più insoddisfatti, e di quanto siamo ahimè peggiorati

Fonte: LA STAMPA – “Quei tifosi malati di rancore” (LINK)

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