L’ineffabile José Mourinho, venendo meno alla promessa di non parlare di campionato fino alla fine della stagione, ha deciso di attaccare l’allenatore della Roma, Claudio Ranieri, che, dopo i fatti di Inter Roma, gli aveva lanciato qualche frecciata con toni peraltro abbastanza garbati.
Lo fa per isctitto con questa lettera pubblicata sul sito ufficiale della società nerazzurra.
«Premesso che la Roma mercoledì sera (finale di Coppa Italia, ndr) avrebbe dovuto terminare la partita in sei, visto e considerato che Mexes, Totti, Perrotta, Taddei e Burdisso hanno fatto il necessario per meritare le sanzioni che non gli avrebbero permesso di restare più tempo in campo, oggi si è parlato di come si motivano i giocatori (Ranieri in conferenza stampa ha affermato che è troppo facile motivare i giocatori sfruttando la sindrome da accerchiamento come fa Mourinho, ndr). Lo si fa tutti i giorni con il lavoro del gruppo, allenamento dopo allenamento. Non si fa certo facendo vedere un film alla squadra prima di una finale di Coppa. I giocatori sono professionisti seri, non vanno trattati come bambini. Noi abbiamo preferito lavorare sul campo e abbiamo studiato a fondo la Roma e i suoi punti deboli. Se prima di una partita metto la squadra a guardare “Il Gladiatore”, i miei giocatori si mettono a ridere o chiamano il dottore chiedendogli se sono malato.
Non credo di essere un fenomeno – prosegue il portoghese – però ho lavorato tanto per aiutare la mia squadra. Non ho mai pianto, ho sempre lavorato duramente per ottenere i risultati con i miei giocatori. Prima della finale di Tim Cup ho visto sei partite della Roma per trovare i loro punti deboli, lavorandoci diciotto ore, perché ogni partita sulla quale lavoro al computer mi impegna per tre ore circa. Dopo ho passato tante altre ore selezionando le parti che mi servivano e lavorandoci sopra con i vari programmi utili al mio lavoro. Certo che è più facile scegliere un film da proiettare prima della gara, ma Ranieri ha dimenticato che i suoi giocatori sono dei campioni e non dei bambini.
Non ho mai detto di essere un fenomeno – conclude – però non è certo colpa mia se, nel 2004, dopo essere arrivato al Chelsea e aver chiesto perché stavano cambiando Ranieri, mi hanno risposto che volevano vincere e con lui non sarebbe mai capitato. Di questo io non proprie ho colpe».
Delle polemiche tra i due, francamente, non me ne può fregar di meno, ma di José Mourinho mi vien solo da dire: “Ma che bravo chè è lui!!! Lavora così tanto!!!. Povera anima, lui che “non ha mai detto di essere un fenomeno”. Detto forse no. ma pensato sì, di sicuro“.
BRAVO FRANCO , MOURINHO PARLA TROPPO DI SE, E UN EGOCENTRICO !!!!!!!!!!!! NON SO SE SIA UN BRAVO ALLENATORE , CON TUTTI QUEI MILIARDI CHE HA SPESO L’INTER VORREI VEDERE , CHE NON SIA FAVORITA A VINCERE I CAMPIONATO, IO NON SONO TIFOSA MA HO VISTO IL LAVORO E LO SFORZO CHE HA FATTO RANIERU CON LA ROMA , DICEVANO CHE SE CONTINUAVA COSI A DICEMBRE SCORSO FINIVA IN SERIE B, ACCI CHE GALOPATTA E CHE ALLENATORE VERAMENTE MERITOVELE DELLO SCUDETTO COMPLIMENTI A RANIERI
Eh, quando ce vo’, ce vo’ !!!!!!!!!!!!! 🙂
Il fenomeno Mourihno ha investito il nostro calcio come un’aria fresca, una svolta nel rapporto allenatore e stampa.
E sin qui andrebbe bene, in fondo i giornalisti, alcuni, non brillano per correttezza ed hanno uno strumento troppo forte in mano per colpire e fare male.
Quindi ben venga l’allenatore che li prenda in giro, gli risponda a tono ed anche fuori dai toni usuali, che usi l’ironia per ridicolizzarli.
Ma quando Mourihno attacca gli altri colleghi, quando se la prende con i giocatori, e quando lo fa per “deviare l’attenzione” come dice lui, quando trasforma tutto in dramma, in cosa seria, questo non va assolutamente bene: stai seminando il male Mourihno e tra un po’ potrai raccogliere i frutti…
E non lo fa solo nel nostro campionato, Mourihno è così
Forse domani, con più lucidità, si potrà dare un giudizio completo sul personaggio e chissà che non emerga qualche definizione come “schizzofrenia”, “disturbi gravi di comportamento”, “super-ego”, “mania di persecuzione”
L’Inter, o qualunque altra squadra, fa male a mettere come proprio condottiero “un incitatore alla guerra” come Mourihno, fa male ad immedimarsi in un ruolo simile.
Vedo in lui la stoffa per un ottimo inquadramento nel regime nazista di mezzo secolo fa… meno male che quei tempi sono lontani e finiti (speriamo) e meno male che si occupa solo di calcio..
Buona settimana a tutti
Marins
No, Maris, scusa. Non puoi fare certe affermazioni.
Il personaggio è discutibile, fa molti errori e certamente ama essere al centro dell’attenzione. Credo che ami l’etichetta di “specialone” che gli è stata affibbiata, e che si sopravvaluti molto.
Ma fermiamoci quì: alla simpatia o all’antipatia.
Si Frz, Mourinho lavora proprio tanto! Se si pensa poi a quei quattro soldi che guadagna ci si chiede come mai?
Ha lavorato 18 dico diciotto ore per analizzare i punti di debolezza della Roma!
Ma ci pensi? Io quando ero Direttore Generale di un’azienda uscivo di casa alle sette del mattino e ritornavo mai prima delle otto di sera, ritenendomi felice e soddisfatto così …. a proposito ….. il mio stipendio era buono ma ho l’impressione che una sola ora di Mourinho ……..
Vincenzo
18 diviso 6 = 3 ore al giorno, immagino. Per non stancarsi troppo. eh, eh 🙂 🙂