Attenti alle ritorsioni verbali
“Te la farò pagare”. Così aveva detto una ragazza 27enne dell’Oltrepo’ pavese, Maria A. che, piantata in asso dopo una breve relazione sentimentale con Vittorio C, è stata condannata ad una multa di 8oo euro oltre al risarcimento del danno, nonostante « i comportamenti privi di riservatezza lesivi della dignità femminile» che il ragazzo avrebbe avuto nei suoi confronti «durante e dopo» il rapporto sentimentale.
Lo ha deciso pochi giorni fa la Cassazione con sentenza 23218 della Prima sezione penale.
Solo un anno e mezzo fa e sempre la Cassazione aveva stabilito che la stessa frase “te la farò pagare” non costituisse reato quando a pronunciarla era stata una donna nei confronti dei condomini che con il loro comportamento si erano resi molesti disturbando la quiete condominiale. (sentenza 3492/2009).
Insomma: se si tratta di “relaziione condominiale” , tutto va bene, se invece è “relazione sentimentale”, no.
Ci capite qualcosa voi? Io no.
Fonti: Ex-fidanzato; Condomini
No, caro frz… neppure io ci capisco qualcosa….
Ma la legge viene sempre applicata secondo l’interpretazione del momento, del giudice di turno, degli avvocati che intervengono a favore o contro, e… perché no, anche dall’imputato….
Ognuno di tali elementi ha la sua valutazione e succede proprio che per una stessa imputazione ci siano differenti o addirittura completamente diverse sentenze…
Basta vedere i processi (anche i più recenti) dove gli imputati, anche se evidenti colpevoli, riescono a evitare le giuste pene….
Ma prendiamola come viene… che vuoi farci…. Anche la cassazione non è più equa come quella di una volta, ma forse non lo è mai stata….
eli
Mah……..! Certo che non è facile da capire; forse quello che è stato riportato non è tutto. Auguriamocelo
Stando ai fatti provo il massimo disprezzo per Vittorio C….Sarò ormai obsoleto ma ai miei tempi un uomo che andasse a raccontare in giro particolari intimi sulla propria ex ragazza sarebbe stato additato come uomo spregevole e senza onore.
Ho sempre considerato i piccoli segreti e le confidenze di alcova un “privilegio” nei miei confronti in quanto prova di fiducia e di intimità… da conservare per me tutta la vita e a qualsiasi costo.
Sulla sentenza, in mancanza del “dispositivo” che sta a monte e spiega i motivi della stessa, sia pure in “legalese”, è azzardato esprimere pareri. Così facendo si rischia di dedurre cose inesatte e conclusioni ancora più fuorvianti.
E’ possibile che il dispositivo chiarisca meglio; purtroppo non l’ho rintracciato.
Certo che Vittorio C, almeo stando a quanto riportato dai giornali, non ci fa bella figura; né per i suoi racconti, né per essere ricorso a vie legali.