Il Corriere pubblica oggi questo bel pezzo di Francesco Alberoni.
Se i grandi uomini sono muti la società s’imbarbarisce
Dice:
“Sono stanco di veder additare a modello miliardari che ostentano la loro ricchezza, imbroglioni che vivono sul pettegolezzo, ignoranti che la gente prende come modelli di sapere e di saggezza, politici che gridano, e non fanno una analisi politico-sociale rigorosa. E di non sentire mai parlare e in modo approfondito i grandi studiosi, i grandi intellettuali.”
“Fino a non molto tempo fa la gente aveva rispetto per l’alta cultura, per il grande filosofo, il grande scienziato, il grande studioso.”
“Oggi non è più così. C’è un circolo mediatico formato da persone che si invitano fra di loro, si elogiano e fanno loro commemorazioni.” [..]
“L’élite del sapere ha rinunciato a educare il pubblico a riflettere e scegliere.” [..]
“Sono convinto che, se la società va male, è anche per questa perdita di spessore, di serietà intellettuale e morale, per questo incialtronimento. Mi sembra giunta l’ora che le élite culturali di destra o di sinistra si sveglino, riprendano il loro ruolo, il loro compito educativo e pongano un freno al degrado.”
Condivido il pensiero di Francesco Alberoni al cento per cento, e vi rimando alla lettura dell’intero articolo; lo trovate qui.
Nulla di nuovo e, del resto, tutto condivisibile.
Vincenzo
Sì, certo, ma tanto per non dimenticarsene
Il problema è che le “élite culturali” non sono presuntuose; alle volta addirittura umili e riservate.
mmmhhhhh….