Quanti come lui?

Ma sì !!! Val proprio la pena di dedicargli due righe.

E’Armando De Conca, 64 anni e oggi e va in pensione dopo 45 anni di servizio, senza aver fatto un giorno di malattia. E’ un semplice brigadiere capo della nostra Guardia di Finanza.

A me preme solo stringergli la mano.

Potete leggere maggiori dettagli a questo link
Finanza, brigadiere record: in pensione dopo 45 anni senza un giorno di malattia – Il Messaggero.

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10 risposte a Quanti come lui?

  1. marisamoles ha detto:

    Senza nulla togliere ai suoi meriti, che certamente avrà, non ritengo che rientri fra i meriti, per giunta degni di elogio, andare in pensione dopo 45 anni senza aver fatto un giorno di malattia. Per me ha avuto solo un culo pazzesco!

    Anch’io, un tempo, facevo l’eroina. Andavo a scuola anche con la febbre, poi, un giorno, sono stata ripresa dai colleghi, durante una riunione, perché spargevo microbi tossendo e stranutendo. 😦
    Da quel dì, se ho la febbre me ne sto a casa (capita rarissimamente, però). Per il resto, vado a scuola con il mal di testa, il mal di stomaco, la cervicalgia, il mal di schiena … ma solo perché mi secca terribilmente telefonare al mio medico che poi mi fa stare a casa minimo una settimana. Tuttavia, non mi sento un’eroina per questo, e nemmeno lo sono considerata dai colleghi. D’altra parte, non è neanche da ammirare una che va al lavoro stando male e, quindi, non al massimo dell’efficienza.

    • frz40 ha detto:

      E’ da ammirare, è da ammirare…… C’è chi al massimo dell’effcienza non lo è mai per altri motivi, e c’è chi se ne sta a casa pur essendo al massimo del’efficenza !!!!!!

      Buona domenica 🙂

      • marisamoles ha detto:

        Scusa, frz, ma non sono d’accordo.

        Io, a parte le due gravidanze (per la seconda, tra l’altro, sono stata costretta a rimanere a casa sei mesi per la minaccia d’aborto), mi sono assentata dal lavoro un mese in seguito ai traumi da incidente stradale, un mese e mezzo in seguito ad un intervento chirurgico più qualche altro malanno di pochi giorni. Non sono da apprezzare per il lavoro che ho svolto e svolgo? Non avrò diritto ad un minimo di ammirazione per aver speso tanti anni della mia vita ad educare, formare e istruire migliaia di giovani?

        Senza contare che ho avuto colleghi malati di tumore che hanno fatto due o tre anni a spizzichi e bocconi: non sono da ammirare?

        Il brigadiere in questione avrà senz’altro svolto il suo lavoro con serietà e rigore, senza barare e, quindi, senza inventarsi malanni. Ma ha avuto soprattutto una gran fortuna. E solo per questo fatto non è da ammirare, caso mai da invidiare. 🙂

      • frz40 ha detto:

        Ma che dici? Il confronto è con coloro (e sono tanti-e) che non hanno mai avuto problemi seri di salute o gravidanze, eppure hanno ampiamente approfittato di giorni di malattia senza averne necessità.

        Certo, lui avrà anche avuto il dono di una salute di ferro, ma ha anche avuto il merito di saper rispettare gli impegni del suo lavoro.

        Quanti come lui?

  2. tania ha detto:

    COMPLIMENTI! SE UNA PARTE DI ITALIANI FOSSERO UN GRANELLINO DI SENAPE COME IL SIGNOR DE CONCA , SAREMO UNA GRANDE NAZIONE PRIMA NEL MONDO !!!!!!!!!!! GRAZIE E COMPLIMENTI BRIGADIERE

  3. marisamoles ha detto:

    Ecco, frz, il punto è proprio questo: siamo “costretti” ad elogiare chi ha fatto solo il suo dovere, con la fortuna di avere una salute di ferro, proprio perché molti sono quelli che, seppur non malati, godono del diritto di assentarsi dal lavoro per malattia. Che poi, volendo essere onesti, la colpa di questo assenteismo senza reali motivi, è anche da attribuire ai medici troppo compiacenti.

    Che amarezza!

    • frz40 ha detto:

      Certo. E’ proprio così. Siamo costretti a dir bravo a chi non ha fatto nulla di straordinario se non quello di non aver dato troppo peso a qualche bubù e di aver avuto senso di responsabilità nei confronti del proprio lavoro. Ma coi tempi che corrono, non è poco.

  4. Quarchedundepegi ha detto:

    Può darsi che ARMANDO DE CONCA sia una persona onestissima. Trattandosi però di una Guardia di Finanza che, l’esperienza mi ha insegnato, essere addestrata per vedere (sempre) nel prossimo un delinquente, non solo non gli batto le mani ma neppure gli dico grazie. Penso solo che probabilmente ha fatto il suo dovere.

  5. quarchedundepegi ha detto:

    È esperienza di vita. Stimolare alla malvagità?: No buono!

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