Gran parterre de roi per la finale di Amici, ieri sera ed applausi ai due vincitori Delly Lody e Virginio Simonelli.
Non erano i miei preferiti ma, mentre trovo che la vittoria di Denny sia stata meritata, non altrettanto mi sembra di poter dire di quella di Virginio.
A Denny avrei preferito Giulia Pauselli, la mia cinesina, per quel suo volto dolce e malizioso e per la bellezza dei sui vent’anni anni. Arrivata come danzatrice classica, si è innamorata del contemporaneo e ci ha regalato le cose migliori soprattutto nella seconda disciplina. Ieri sera, onestamente, non è stata un granché. Eccetto che per i suoi cavalli di battaglia è stata costretta dal programma a subire sempre il confronto, più che con Denny, con Anbeta e per lei è stata notte fonda. Deliziosa solo nell’ultimo passo a due con Stefano su coreografia di Garrison. Ha messo anche da parte la frangetta che le ha sempre incorniciato lo splendido volto, per un ridicolo codino. Peccato. Il futuro, comunque, è dalla sua parte a condizione di riuscire a non bruciarsi con scelte premature, alle quali certi giudizi eccessivamente positivi potrebbero, sin da subito, indurla.
Denny si è dimostrato più completo nel classico e molto aperto verso le cose nuove del contemporaneo. Complimenti a lui. Credo che sua la vittoria sia stata ampiamente meritata sia sotto il profilo tecnico che per quello comportamentale. Disciplinato, mai polemico, mai una parola di troppo. Ha venticinque anni ed è arrivato ad Amici come ultima spiaggia, dopo qualche delusione nel mondo della danza. Ha ritrovato la voglia di fare, qualche bel soldino e un buon contratto. Un po’ esile, forse, come ballerino, ma per mettere su un paio di chili e gonfiare ancora un po’ i muscoli ha tutto il tempo necessario. Non so come s’era trovato Stefano con i Complexions, ma mi sembra che il suo ritorno ad Amici sia stato anticipato rispetto alla prevista durata del contratto. Di certo l’hanno fatto lavorare non poco ed è ritornato nettamente migliorato. L’augurio è che la stessa cosa possa accadere anche a Denny.
Il terzo finalista del ballo era Vito Conversano. Fisico eccezionalmente bello e dotato, ventitre anni, ha fatto bene ieri sera, ma nel corso del programma è apparso un gradino sotto rispetto agli altri due. Svogliato, lagnoso ed indolente nella fase scuola, insolente e poco umile nel corso del serale, ha trovato il modo di entrare quasi da subito in rotta di collisione con la Celentano, che ha fatto di tutto per fargliela pagare. Che questa Vito se la leghi al dito come lezione di vita. Per le grandi potenzialità si è guadagnato il contratto con l’English National Ballet: ne tragga profitto e il futuro sarà suo. I mezzi li possiede.
Parlando di danza non si può non spendere una parola sulla Celentano. Quest’anno, per la prima volta non mi è piaciuta. E’ giusto essere esigenti coi ragazzi, ma è sbagliato essere vendicativi. E lei lo è stata. Do ragione a Cannito: i ragazzi vanno valorizzati per quel che via-via hanno imparato e per quel che meglio sanno fare. Soprattutto in una finale. Quella Coda del Cigno Nero, ieri sera è stata una vera carognata. Ha sbagliato Denny, ha fatto brutta figura Giulia (e questo forse le è costato caro, rovinandole la serata), ma al trentesimo foittée (non è arrivata a trentadue) pure Anbeta ha rischiato di finire per le terre, alla seconda esibizione. Non si fa così, Alessandra: questa è solo dimostrazione di piccolezza.
Virginio ha vinto ma non mi ha mai entusiasmato. Venticinque anni, un improvvisa popolarità con Sanremo di cinque anni fa, poi porte chiuse e il dimenticatoio. Arrivato a quest’ultima spiaggia ha fatto leva sulle sue disgrazie per intenerire il televoto, ma ha saputo anche fare scelte coraggiose come quella di mandare a quel paese Rudi Zerbi, che certo non gli insegnava nulla e non lo aiutava, e anche uno stizzoso Jurman, col quale era ormai troppo tardi per iniziare un percorso, con tutti contro. Bravo, non bravissimo, ha un viso con un brutto tratto espressivo, brutta bocca, occhi grandi ma tristi che spesso me l’hanno fatto trovare deprimente. L’augurio è che questo successo gli serva da trampolino per ritrovare un po’ di gioia e di serenità. Ne abbiamo tanto bisogno in questo mondo triste.
Se non ha aiutato Virginio, Rudi Zerbi è stato certamente di poco aiuto anche per Annalisa Scarrone, venticinque anni. E, d’altra parte, non si vede quali meriti avesse per far parte del un gruppo insegnanti. E così Annalisa non è riuscita ad uscire da quell’empasse del “non mi arriva”, che le sarebbe stato utile. Ma lei è bravissima e ha una voce di grande qualità. Troppo chiara e precisa, forse, per i gusti del mercato che oggi premiano di più le Alessandre o le Emme, a proposito delle quali c’è certamente da dire che sono tecnicamente molto migliorate, ma esteticamente disastrate. La prima è apparse con una capigliatura degna degli spot Wind di Aldo, Giovanni e Giacomo ed un corto abitino che la ingoffava non poco; la seconda mettendo in mostra due gambe da mediano di mischia degli All Blacks con una gonnellina da “Lili Marlene”. Non credo che Annalisa si acconcerà mai in quel modo e farà benissimo. A lei è andato il premio della critica. Meritatamente, ma avrebbe dovuto vincere.
Una parola anche per Francesca Nicoli, alla quale è andata una borsa di studio alla scuola Renée Grant-Williams. L’augurio è che ne sappia far tesoro e che nessuno se ne penta.
“Amici 10” chiude qui, con due grandi meriti: quello di averci fatti vivere e condividere le emozioni di questi ragazzi e quella di aver aperto le porte al mondo della danza di qualità. Non è poco.
Grazie, Amici !
(E qui trovate i precedenti post)
Be’, mi hai fatto venire la pelle d’oca! Grazie per aver illustrato così bene un’edizione di Amici che non ho seguito più di tanto e non ho apprezzato per nulla, nonostante le premesse.
All’inizio ero felice che si fossero aperte le porte alla danza classica ma le continue diatribe tra Cannito e Celentano hanno messo in difficoltà i ragazzi e a me hanno fatto perdere la voglia di seguirli. Non sono del tutto d’accordo con le osservazioni che hai fatto sulla Celentano: quella variazione era, effettivamente crudele, ha messo in difficoltà anche Anbeta, forse per la prima volta, ma doveva essere, nelle intenzioni, la prova del nove: se i ballerini si fossero impegnati di più (in primis la tua cocca Giulia) e avessero fatto a meno delle lagnanze continue (a parte Denny che, però, aveva i numeri per riuscire in questo tipo di performance, visti i suoi trascorsi professionali e di studio, eppure non ha dato il meglio di sé), avrebbero certamente dimostrato di aver fatto un percorso d’eccellenza. Va bene venire incontro alle potenzialità di ognuno, ma nella danza classica (e io te lo posso dire con cognizione di causa) non si fa sconto a nessuno e se non ci arrivi, affari tuoi. Meglio cambiare genere. Rimane solo la speranza che almeno Denny continui a coltivare il classico anche se il moderno certamente è più facile e con una buona base di classico ha delle chance in più. Questo è quello che la Celentano ha sempre detto e a ragione. Cannito, mi dispiace, ma non lo reggo e non riesco a stimarlo.
So che per te Giulia si meritava di vincere ma non credo che la vittoria mancata per un soffio sia stata determinata dalle esecuzioni non perfette di ieri. I fans sono fedeli sempre … come i carabinieri! 🙂 A me non dispiaceva nemmeno Vito ma con quel carattere è stato un bene non farlo vincere altrimenti si sarebbe montato la testa.
A proposito di Giulia: pare che Signorini abbia insinuato che ci sia del tenero tra lei e Stefano (l’ho letto di sfuggita) e in effetti quando hanno ballato insieme facevano scintille. Che sia la tua “cinesina” la causa della rottura del bel giovanotto con la sgraziata Emma?
E veniamo ai cantanti. Indubbiamente Annalisa meritava di vincere ma forse è stato premiato maggiormente il progresso che Virginio ha fatto specie nelle ultime settimane, dopo aver superato la crisi. Sembra che quest’anno ad Amici abbiano premiato gli allievi depressi … Anche a me Virginio non piace fisicamente: sembra un ragazzo d’altri tempi, anche nelle movenze e nel modo di cantare. Ma dobbiamo ammettere che ha dimostrato delle buone capacità interpretive, sempre in crescendo, mentre Annalisa era già perfetta quand’è arrivata nella scuola e, seppur qualche sforzo per migliorarsi l’abbia fatto, mi sembra che sostanzialmente sia rimasta uguale a se stessa. Forse questo l’ha penalizzata.
Veniamo agli ospiti: l’Amoroso sembrava uno dei personaggi dei Simson ed Emma, qualsiasi cosa indossi, è sempre sgraziata. Però nel canto è davvero migliorata.
Vecchioni è stato grande e il duetto con Virginio, a parer mio, si è rivelato una della cose più belle della serata.
Francesca meritava davvero questo premio di consolazione? Non lo so ma la vedo bene a Nashville. Chissà che magari non ci resti. 🙂
Scusa, frz, ma alla fine ho scritto un commento quasi più lungo del tuo post. Come avrai notato quest’anno nel mio blog non ho scritto quasi nulla su Amici proprio perché non mi è piaciuta l’edizione e alla fine non tifavo davvero per nessuno. Quindi mi sono sfogata qui, confidando sempre nella tua generosa ospitalità. Grazie di cuore. 😀
Parto dal fondo per dirti che i tuoi commenti sono sempre un piacere, per lunghi che siano.
Credo che la Coda del Cigno Nero fosse fuori portata per tutti. Non si tratta di non far sconti, ma di chiedere cose coerenti col livello d’istruzione.
Non so nulla di Giulia e Stefano, ma credo che avesse più una cottarellka per Denny. In ogni caso non ne sono geloso; tutt’al più un po’ di quell’invidia positiva di cui ad un altro post.
Virginio. Il vittimismo fa sempre premio.
Emma. Non mi piaceva l’anno scorso, non mi piace nemmeno ora. Mi piaccione le belle gambe 🙂
Vecchioni, Concordo. Non parlo mai delle ospitate, però.
Grazie per la “pelle d’oca”. 🙂