L’orgoglio e la forza di un popolo: il Giappone

Le dimensioni del disastro che ha colpito il Giappone, non sono ancora note e, probabilmente, non sono ancora tutte.

Il Los Angeles Times pubblica un servizio fotografico impressionante, dal quale ho tratto la foto che potete vedere.

L’ho scelta per sottolineare la forza, al serietà e la compostezza di quel popolo.

Sì, perché non è facile capire come sia possibile che quella gente sia riuscita a non farsi prendere dal panico e a lasciarsi andare alla disperazione più totale a fronte della morte e della distruzione che hanno seminato le scosse di forza 8,9 gradi della scala Richter e l’onda anomala che correndo a 700 km./h ha sradicato dal terreno 1500 case, per farle galleggiare come fuscelli.

Si dirà: si erano preparati, dopo il terremoto del 1˚settembre 1923 che fece 100 mila morti a Yokohama e distrusse buona parte di Tokio. Sì, ma non basta.

Scrive Massimo Gaggi sul Corriere di oggi che, dopo Yokohama, il Giappone allora “scelse di reagire, di ricostruire tutto dandosi severi criteri antisismici, ma senza rinunciare a ponti, grattacieli, autostrade, treni-pallottola e reattori nucleari (il Paese ne ha 55). Non una sfida alla sorte, ma la ferrea volontà di non rinunciare alla crescita, pur preparandosi al peggio. [..] Città interamente ricostruite applicando (senza truffe o furbizie) regole più severe. Il primo giorno di scuola dedicato all’addestramento antisismico. Il 1˚settembre, l’anniversario della tragedia di Yokohama, diventato festa nazionale: un Paese che quel giorno celebra il suo riscatto e al tempo stesso effettua compatto — primo ministro in testa — una prova di evacuazione. Uno sforzo enorme che ha assorbito una fetta notevole della ricchezza prodotta dal Paese. E che ieri ha dato i suoi frutti.

E’ l’orgoglio di appartenere ad una grande Nazione che li ha salvati e chissà che, da loro, non abbiamo qualcosa da imparare.

Le foto: Japan hit by magnitude 8.9 earthquake from the Los Angeles Times.

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6 risposte a L’orgoglio e la forza di un popolo: il Giappone

  1. Quarchedundepegi ha detto:

    Abbiamo sicuramente qualcosa da imparare.
    Da quanto successo si può anche imparare che la Natura può essere veramente terribile ed è quasi impossibile riuscire ad arrivare a prevedere tutto.
    Se non ci sono riusciti i giapponesi!
    Mi associo a Massimo Gaggi che menziona giustamente “truffe o furbizie” che sono sicuramente due mali terribili della nostra beneamata Patria.

    • frz40 ha detto:

      La natura è per sua definizione superiore a qualsiasi forza ed è imprevedibile.

      Ma mi chiedo cosa sarebbe successo, in termine di vite umane perse, se il Giappone non avesse creduto nel progresso, ivi incluse le energie, anche nucleari, che sono state necessarie a sostenerlo. Il sisma è stato molto più forte di quello di Haiti e i maggiori danni sono stati causati dallo tsunami. Non credo che si arriverà a contare oltre 300mila morti.

      Non parliamo poi di cosa sarebbe successo da noi. Bertolaso afferma che avrebbe raso al suolo città come Roma e che i morti si sarebbero contati a milioni. C’è da credergli, se vediamo cosa capita quando cadono due gocce d’acqua di troppo,

  2. quarchedundepegi ha detto:

    Sfondi una porta aperta.
    Il problema “allucinante” è che si potrebbe, almeno parzialmente, porre rimedio… ma non ci si pensa neanche.
    Che tristezza!

  3. Silvia ha detto:

    Un breve commento, forse non c’entra molto, ma è un piccolo tributo: tempo fa un collega giapponese mi scrisse perché diceva che i media in Giappone avevano dato un bel risalto al 150° dell’Unità d’Italia. Devo dire che sono rimasta sorpresa e gli ho anche detto che non avrei mai immaginato che in Giappone fossero informati sul nostro anniversario, tra di noi dico che ero quasi un po’ commossa (…si potrebbe fare un post sul fatto che siamo un po’ pigri a conoscere la storia di altri popoli, forse già la nostra è troppo pesante da sostenere). Venerdì ho chiesto notizie sue e della sua famiglia, mi ha detto che la casa è completamente sottosopra, anche se non ha subito molti danni strutturali, ma sono ancora senza rete mobile, luce e acqua….riusciva a scrivermi solo dall’ufficio…..

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