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Cara Marisa,
Grazie per la segnalazione di questo bellissimo sito che Frz ha pubblicato. Esso offre una panoramica a 360° della storia del nostro Paese: dal Risorgimento all’Unità e riporta precisi riferimenti su tutti i patrioti che contribuirono attivamente con il pensiero e l’azione, quest’ultima a costo di tantissimo sangue italiano, al successo dell’unificazione contro il dominio straniero e la tirannide borbonica.
Ripeto, questo sito è bellissimo ed esaustivo.
Mi auguro che i “nostalgici Borbonici” lo consultino e meditino… e non certo solo loro ma tutti coloro che si dicono scettici sull’Unità d’Italia.
Naturalmente rispetto ogni idea, anche contraria, ma pretendo che chi la pensa diversamente e contesta deve e sottolineo DEVE documentarsi prima di affermare sciocchezze e falsità come molte volte accade.
Molti Patrioti, da Cattaneo a Mazzini (che tanto amo), non avrebbero voluto l’Italia sotto il Regno di Casa Savoia, il primo auspicava un federalismo, il secondo la repubblica (vedi il bellissimo episodio della Repubblica Romana), ma l’Unità d’Italia è ancora un’altra cosa e, quanto meno, Casa Savoia ne fu l’artefice.
Un caro saluto a te ed a tutti.
Vincenzo
@ Vincenzo
Prego. Sì, è un bel sito anche se onestamente non ho avuto il tempo di guardarlo tutto. Nella parte dedicata alla letteratura, non c’è, per esempio, “Sant’Ambrogio” di Giusti che considero una delle più belle poesie del Risorgimento, accanto a “Le ultime ore di Venezia” di Fusinato, altra illustre assente sul sito. La prima l’ho commentata sul mio blog e se interessa puoi fare un salto. L’altra dovevo pubblicarla ma il mio pc è rotto e i file che contentenevano il materiale inaccessibili. Il bello e il brutto della tecnologia. 😦
Un caro saluto anche a te.
Cara Marisa,
Conosco la poesia del Giusti.
Veramente um mio professore di lettere l’aveva “bollato” sottolineando il giudizio che alcuni letterati gli diedero definendolo “stenterello con le mutande di Dante!”.
Il mio sospetto per questo giudizio non proprio positivo è che, con la strofa:
“povera gente lontana dai suoi, in un paese qui che le vuol male” etc…etc (scusate..vado a memoria) in qualche modo giustifichi gli austriaci, almeno sul piano umano.
Ecco, ho l’impressione che questa specie di benevolenza nei riguardi di dominatori tutt’altro che amabili possa avere nuociuto non poco ai riconoscimenti letterari da parte italiana.
Concordo con la struggente poesia del Fusinato: anche a me è sempre piaciuta.
Un abbraccio,
Vincenzo
Credo che Giusti fosse consapevole di attirarsi le antipatie e non solo dei suoi contemporanei! Tuttavia, se si rinuncia a leggere la poesia in modo rigidamente critico, come ha fatto, evidentemente, il tuo insegnante, si comprende che il sentimento di pietà e compartecipazione manifestato dal poeta nei confronti di quei soldati si può interpretare come solidarietà nei confronti di semplici stumenti del potere che probabilmente non soffrivano meno delle loro “vittime” in quanto oggetto di sopraffazione essi stessi.
La poesia di Fusinato è commovente nella sua estrema semplicità. E poi diciamo che Battiato ha contribuito a rispolverarne la memoria. 🙂
Cara marisa,
Concordo di massima col tuo commento. La poesia è piacevole. Il dominio austriaco sul lombardo veneto un pò di meno.
Se incominciamo a prendere in considerazione gli affetti famigliari dei dominatori ti dò 10 in carità cristiana, ma io mi sento un pò più cinico e li prenderei idealmente tutti a calci in c++o! 🙂 🙂
Con simpatia
Vincenzo