Massì! Ci dobbiamo sorbire pure i pifferai della violenza.

Non potevano mancare, da noi, i soliti pifferai che inneggiano alla violenza e agli sciacalli, issando la bandiera della rivolta sociale.

Parlo dei commenti  fatti da certi personaggi sui fatti di Londra di questi giorni, così come ne riferisce Monica Ricci Sargentini in questo pezzo sul Corriere di oggi:

“E in Italia la sinistra radicale «capisce» la rivolta”

Per Paolo Ferrero i vandali «esprimono un disagio sociale». Vendola: «È sbagliato criminalizzare il fenomeno»

Dice:

Il premier britannico David Cameron li ha definiti «semplici criminali », il leader laburista Ed Miliband si è ben guardato dal solidalizzare con loro e ha lodato la ferma risposta delle forze dell’ordine. Ma per la sinistra italiana questa è una lettura a dir poco miope. Ieri su Il Fatto Quotidiano l’editoriale di Paolo Flores D’Arcais parlava di «rabbia sacrosanta» e Liberazione titolava «Questa è la ribellione degli esclusi dal denaro». Mentre su Il Manifesto Tariq Ali ironizzava sulle dure punizioni evocate dal governo britannico «per i manifestanti trovati con una cerbottana in mano».

Sono posizioni che a Londra ha espresso solo un «eretico» come l’ex sindaco Ken Livingstone.

Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, non ha dubbi: «La tesi di Cameron è completamente sbagliata e ipocrita. Non sono dei criminali. Un criminale agisce secondo un principio di razionalità. Questi sono ragazzi cresciuti tra gli strati più emarginati della società senza lavoro né casa che ogni giorno si confrontano con pubblicità che esaltano consumi roboanti veicolando il messaggio che se non sei ricco sei cretino. È una generazione al macero grazie alle politiche dei conservatori inglesi che hanno permesso a chi era ricco di diventare ricchissimo. In questo contesto di disagio sociale si determinano le rivolte. Più in Europa si proseguirà con la politica neoliberista che toglie agli strati deboli più è probabile che reazioni di questo tipo le ritroveremo da tutte le parti».

Ferrero fa notare che è «la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale che la gente guarda al futuro pensando che i figli staranno peggio di loro». Questo provoca un imbarbarimento della società. «I fatti di Londra —spiega ancora Ferrero — ci insegnano che bisogna cambiare registro e mettere sotto controllo la speculazione finanziaria».

Anche Nichi Vendola, leader di Sinistra ecologia e libertà, pensa che sia «autolesionistico rinunciare a vedere e a capire un fenomeno che ha ormai una portata continentale». Secondo il governatore della Puglia «ci sono due fratture che fungono da detonatore della rabbia: quella generazionale in cui i giovani vivono una permanente deprivazione del futuro e quella sociale di chi è costretto a una condizione materiale arida e povera anche nelle metropoli della ricchezza e del welfare ». Le piazze e le periferie implodono a Parigi come a Madrid, a Londra come al Cairo per «testimoniare fisicamente — continua Vendola — anche attraverso un rifiuto estremo, il proprio disagio. Si fa male a criminalizzare tutto questo». [..]

E già! Quei “poveri emarginati della società senza lavoro né casa”, quei “giovani che vivono una permanente deprivazione del futuro, costretti a una condizione materiale arida e povera” fanno bene a ribellarsi a devastare le strade, a dar fuoco alle auto in sosta, a sfondar vetrine non però per conquistare un pezzo di pane o di che togliersi la fame.  ma per rubare  telefonini, computer, iPad e televisori al plasma.

Qui li “capiamo, non li criminalizziamo”. Anzi perché non dirlo apertamente: ”alla prima occasione, fatelo anche da noi, cosa aspettate?”

Quanto sono “comprensivi” i nostri pifferai.

Ma sapete quel che ci vorrebbe per loro? Una bella scopa. Ma questa volta, non per ripulire la città come hanno fatto le Brooms army londinesi del post precedente, bensì per rompergliela in testa.

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