Con questo accorato incipit:
“In un momentaccio come questo, dal presidente del Consiglio ci aspetteremmo consigli pratici per uscire dalla crisi e rivedere il sole. Invece è intento ad altro. A dare buoni consigli ai suoi per come comportarsi nei talk, come apparire in tv, come soverchiare l’avversario politico. [..], consigliando ai suoi alcune regole per chi va ospite nei talk show.
Aldo Grasso ci riferisce oggi sul Corriere di queste regole dettate dal Cavaliere:
Prima regola: evitare di dare del tu all’avversario in video, perché la troppa confidenza potrebbe dar luogo all’effetto teatrino. Se mai, la troppa confidenza dà luogo all’effetto casta. In tv bisognerebbe darsi del lei, sempre e comunque. Non per sconfiggere l’avversario ma per una elementare regola di buona educazione. Molti in video ostentano il «tu» come un trofeo di caccia: quando lo danno ai potenti è segno di vanteria, quando lo porgono ai più sempliciotti è una carezza paternalistica. Dare del «tu» agli ospiti in studio è segno di malagrazia nei confronti dello spettatore. È come mandargli a dire: noi facciamo parte di una cerchia di favoriti che invece di vedersi in un salotto privato approfittano di uno studio tv per raccontarsi le loro cose.
Seconda regola: usare il linguaggio del corpo per contraddire l’avversario, per esempio scuotendo la testa. In verità, anni di studi sulla prossemica, sulla cinesica, sul body language ci dicono che alcune nostre espressioni facciali governano solo marginalmente la nostra comunicazione, specie fra persone abituate ad andare sovente in video. Contano due cose in maniera determinante: la fisiognomica («la verità è scritta sul nostro volto») e i contenuti. È molto più importante proporre cose concrete che scuotere la testa. E la faccia nessuno te la cambia, nemmeno il chirurgo plastico.
Terza regola. Non sorridere mai davanti a un comico. Errore fondamentale. Si rischia di passare per malmostosi, risentiti e, peggio ancora, per persone con scarso senso dell’umorismo.
Poi, bontà sua, Aldo Grasso ne aggiunge una quarta:
Quarta regola (ma questa Berlusconi non l’ha detta): mai sonnecchiare in cerimonie ufficiali, specie a fianco di vispi ottantenni. L’effetto è devastante.
In effetti, che dire? Aldo Grasso ha ragione: il Cav si è perso un po’ con tutte queste regole, e l’ha fatta veramente troppo lunga. Faceva prima a dire: «Ragazzi, imparate un po’ da Rosi Bindi».
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Questo l’articolo integrale: Le regole (sbagliate) su come stare in tv.
Sono sincera, forse somiglio un pò a Rosy Bindi 😀 ma non ho ben capito cosa vuoi dire.Cosa dovrebbero imparare esattamente dalla Bindi?
Non ti pare che lei sia l’esempio vivente di quanto il Cav cercava di far imparare ai suoi? O sbaglio?
Mi ricordo una sua partecipazione ad un recente ballarò e per il “lei”, si mi pare lo desse; il corpo, forse si agitava un pò troppo ma potremmo ancora rientrare nelle “regole”. Purtroppo sulle battute di Crozza è caduta, ha riso!!!!Temo non possa essere un buon esempio meglio Bondi o Giovanardi o Sacconi… loro si che sono ottimi esempi!
Anche quelli sono buoni esempi, ma se ti capita facci caso, la Rosi li batte tutti.
Almeno secondo me.
Forse non ti sei accorto che grande difetto ha la Bindi, il più odioso di tutti. Parla sempre sopra l’avversario, veramente indisponente, altro che buona educazione. Con quella voce da maestra di scuola serale dovrebbe stare sempre zitta!!!!!!!!!!!!! Poi non pensare che le battute di Crozza siano di suo gusto, ride solo perche Crozza irride più che altro quelli dell’altro partito!
Sì, e non è la sola. E’ una delle ragioni, oltre alla loro eccessiva faziosità, per la quale davanti ai talk shao, di solito, non resisot più di 10 minuti.
Dimenticavo la battuta di Sgarbi a lei diretta e poi fatta sua da Silvio Berlusconi: più bella che brava! Grande!!!!!!!!!!!!!!