Genova, su col morale!

Povera Genova nostra, in questi giorni, se ghe pensu me s’astrenze o chêu.

Ma bisogna subito reagire e allora proviamo con queste storielle.

Piove

Un vecchio negoziante, Renzo Sciaccaluga, dice ad un suo garzone:
“Pino, vai un po’ a vedere che tempo fa là fuori”
Pino va e risponde: “Eh, c’abbiamo ancora un po’ di pioggia”
C’abbiamo??? Non siamo mica soci.
(PS – detta in genovese è anche più carina, ma non ricordo tutte le parole in dialetto, forse “quarc” mi può aiutare.)

Lo stesso negoziante, morente

Un anziano signore è in punto di morte, attorno a lui sono radunati tutti i
famigliari. L’uomo, con un filo di voce, chiama uno dei suoi figli:
“Mario, Mario, dove t’ê? ”
“Son chi, poê, son chi! ”
L’uomo prosegue nel suo delirio:
“Luigi, Luigi, dove t’ê? ”
“Son chi mi ascì!”
“Cesira! dove t’ê, Cesira!”
“Son chi, son chi!”
A questo punto l’agonizzante apre gli occhi e, molto lucidamente, sbotta:
“O belin!!! Allöa, int’a buttega chi gh’è restòu?!!”

Le mutandine della sposina.

Una sposina in viaggio di nozze, a letto sotto le coperte, dice al marito
genovese: “Caro, sono senza mutandine…”.
E il marito: “Inizi gia’ con le spese ?!”.

L’idraulico

Un genovese torna a casa presto dal lavoro.
Davanti casa trova parcheggiato il furgoncino di un idraulico.
Alzando lo sguardo al cielo:
– Te prego Segnô cäo, fànni ch’o segge (fa che sia) o seu amante!

Il clandestino

In treno: un genovese dibatte animatamente con il controllore
riguardo al prezzo del biglietto: 1500 lire oppure 750. Alla fine il
controllore, disgustato, raccoglie la valigia del genovese e la
getta fuori dal finestrino proprio mentre passano su di un ponte.
La valigia termina la sua corsa con uno splash! “Uomo!” grida il
genovese. “Non solo stai tentando di fregarmi sul prezzo. Ora cerchi
anche di annegare mio figlio?!!”

Il rifugiato

Un genovese va a confessarsi: “Padre, mi perdoni perche’ ho molto
peccato”. “Cosa hai fatto figliolo?”. “Eh padre, in guerra ho dato rifugio
ad un ebreo”. “Ma figliolo, non hai peccato, anzi! e’ insegnamento di Nostro
Signore dare asilo ai perseguitati.”. “Si’ padre, ma c’e’ dell’altro…”.
“Dimmi figliolo”. “La verita’ e’ che mi facevo pagare… un tanto al
mese…”. “Eh, figliolo… un genovese che si fa pagare da un ebreo!
Vergogna! Comunque non vedo ancora peccato in cio’ che hai fatto…”. “Si’
padre, però c’è dell’altro…”. “Dimmi figliolo…”. “È che non gli ho ancora
detto che la guerra è finita…”.

Il portafogli

Un annuncio su un giornale genovese: “Smarrito portafogli contenente unica
foto di persona cara scomparsa, documenti personali e venti mila lire. Chi
lo ritrovasse tenga pure la fotografia e i documenti, ma mi restituisca le
venti mila lire, alle quali sono sentimentalmente legato”.

La moneta

Lo sapevate perché a Genova non giocano a testa o croce?
Perché la moneta non arriva mai per terra.

Il mattone

In prigione a Genova: “Perche’ sei qui tu?”. “Perche’ ho rubato dei
gioielli infrangendo la vetrina con un mattone”. “E ti hanno preso sul
fatto?”. “No, il giorno dopo quando sono andato a riprendermi il
mattone”.

Nella tormenta

Due genovesi rimangono bloccati da una tormenta di neve in una
baita. Alcuni giorni dopo arrivano i soccorsi e bussano alla porta:
“Chi gh’è?”.
“E’ la Croce Rossa!”.
“Emmo zà dæto!”.

La differenza

Alle 4 di mattina il farmacista si precipita sotto le finestre di
Giobatta Parodi ed inizia a chiamarlo..
“Giobattaaa, Giobatta Parodiii presto… si affacciiii …
Giobattaaa!”.
Poco dopo si affaccia la moglie del Giobatta:
“Scio farmacista… cöse gh’è da criâ coscì? vuol svegliare tutto
il quartiere?”
“Belin signöa, oggi suo marito e’ venuto in farmacia…”
“ebben? lo so bene che e’ venuto da voi! e allora?”
“Ben… invece che la TACHIPIRINA gli ho dato la STRICNINA!! capisce..
la STRICNINA!!!”
“ebben, che differensa gh’è?”
“5000 lire!!”

La moglie morta

Due genovesi si incontrano:
“oh bongiorno scio beppe, comme sciâ stà?”
“Oh beh.. à l’è mòrta mæ moggê”
“Oh belin.. e cöse gh’aveiva?”
“oh ninte… doe collaninn-e, ‘n braccialetto…”

Chi paga?

Un genovese ed uno scozzese vanno a mangiare insieme al ristorante
per concludere una lunga e laboriosa trattativa d’affari.
Il pasto e’ quanto di meglio offra la cucina ligure,
ed entrambi alla fine si sentono tanto soddisfatti dell’accordo
quanto dell’abbondante mangiata. Nasce pero’ il problema del pagamento,
non specificato ovviamente in precedenza. Si sente allora la voce del genovese
che piano piano dice: “Pago io! ”
Il giorno dopo i giornali riportano a tutta pagina:
“Noto ventriloquo scozzese sgozzato per un regolamento di conti”.

La stufa

Sapete cosa fanno a Genova quando fa molto freddo?
Si radunano tutti quanti stretti stretti vicino alla stufa.
Ma quando il freddo diventa veramente insopportabile… allora l’accendono.

Auguri Genova !!!

Questa voce è stata pubblicata in Sorridiamo anche un po' e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

6 risposte a Genova, su col morale!

  1. Quarchedundepegi ha detto:

    Anche se dipingono i poveri genovesi peggio dei torinesi… quella che mi è piaciuta di più è quella della Stricnina!

  2. Quarchedundepegi ha detto:

    Il Lauzi l’ho visto dopo e l’ho ascoltato con grande gioia… per non parlare delle cartoline… in particolare il Castello Raggio!
    Un bel regalo. Grazie.

    • frz40 ha detto:

      Ho scritto un po’ impulsivamente questo post, probabilmente in un momento sbagliato, anche se con buone intenzioni.
      Volevo cancellarlo e rimetterlo in un altro momento, ma vedo che a te che sei di Genova, non è dispiaciuto. Granzie.
      Lauzi è un grande e la canzone è splendida, così come le cartoline.

  3. quarchedundepegi ha detto:

    Come si fa a tirarla giù? Sono imbranato e non so come si fa. C’è anche qualcosa di Govi.
    Sorridere fa sempre bene. Purtroppo non è colpa nostra se il Fereggiano e il Bisagno hanno fatto disastri.

Lascia un commento