Sì, sarebbe veramente ora !!!

Vi propongo questo editoriale di Piero Ostellino per il Corriere di oggi.

Le colpe di Berlusconi e i tanti gattopardi.

Vogliamo, almeno noi dei giornali — dato che non lo si può chiedere ai politici che fanno il loro mestiere— smetterla di prendere per i fondelli gli italiani e dire come stanno le cose? Si reclama da più parti che Berlusconi se ne vada. Sarebbe internazionalmente e internamente poco credibile per le sue frequentazioni serali.

Balle. Berlusconi se ne dovrebbe andare in quanto, a essere benevoli, non è stato capace di fare le riforme che lui stesso aveva promesso e, a essere maliziosi, in quanto non le ha fatte perché neppure lui ci credeva e le voleva fare. Non si spiegherebbe altrimenti perché i pochi liberali della prima ora siano stati progressivamente emarginati,  e sostituiti nelle grazie del Cavaliere, da ex democristiani, missini, socialisti; quel che si dice «anguilloni dei fondali della Prima Repubblica». Non si spiegherebbe perché si auspichi il recupero di Pier Ferdinando Casini, altro bisatto ex democristiano, dopo averlo accusato di aver boicottato le riforme.

Ma, una volta che Berlusconi se ne fosse andato, le cose andrebbero meglio? Il guaio è che, se il Cav. non è stato capace di fare le riforme liberali, o ce le ha vendute —per dirla in americano— come un venditore di auto usate, quelli che gli succederebbero manco le vogliono fare. Smettiamola, allora, almeno noi dei giornali di parlare di caduta di credibilità dell’Italia, riparabile con la sostituzione del presidente del Consiglio e un nuovo governo, e diciamo che assai poco credibile è la classe dirigente nazionale tutta intera, non solo quella politica quale ne sia il colore, perché parassitaria, statalista, dirigista, contraria al mercato e alla competizione, antimeritocratica.

Scrive Ezio Mauro, direttore di Repubblica: «Il premier ha un’unica strada per uscire di scena con dignità. Vada in Parlamento, ammetta di non avere la maggioranza, chieda aiuto all’opposizione per approvare il pacchetto di Risanamento europeo, annunciando un minuto prima che si dimetterà un minuto dopo il voto». Mauro sa bene che le opposizioni non condividono, e tanto meno approverebbero, la lettera Draghi-Trichet che propone soluzioni neoliberali. La sua è  solo una manovra di potere.

Nello stesso numero di Repubblica, c’è un articolo nel quale il professor Monti dice: «Servono formule di governo dell’economia che consentano di mettere tutte le forze politiche a contribuire a sforzi impopolari nel breve periodo, ma che avranno esiti positivi nel medio e lungo termine». Sono amico, e estimatore, di Mario Monti e perciò gli chiedo in tutta franchezza: 1) è davvero convinto che le misure suggerite dall’Ue imporrebbero «sforzi impopolari» e non siano piuttosto riforme che la maggioranza degli italiani che lavorano, pagano le tasse, non scendono in piazza, approverebbero?; 2) Quando dice che «il problema non è di natura tecnica, ma di passare da una politica all’altra», che cosa intende per «un’altra politica»?; 3) una volta la si fosse individuata, e si trattasse di un’apertura (liberale) alla società civile, rispetto al dirigismo e al burocratismo imperanti, pensa ancora che «tutte le forze politiche» contribuirebbero a realizzarla? Dice Monti che «per superare i problemi dell’Italia dobbiamo puntare su crescita e competitività». Sono d’accordo. Ma come, se non riducendo la spesa pubblica e la pressione fiscale, liberandoci dai lacci e laccioli che mortificano le forze vive della società civile?

Immagino, a questo punto, la reazione dei fautori del ricambio di governo: «E, allora, che si fa? Ci teniamo il   Cavaliere? Lo difendi perché sei berlusconiano». Non varrebbe neppure la pena di rispondere. Lo faccio perché sono stufo che si cambino sistematicamente le carte in tavola, gettando sul piatto il falso problema «Berlusconi sì, Berlusconi no».

Per favore, un po’ di onestà intellettuale da parte di tutti non guasterebbe. Mandiamolo pure a casa, ma contemporaneamente non nascondiamoci dietro il dito degli interessi di parte, e dell’ipocrisia moralistica, e chiediamoci quale sarebbe la soluzione dei mali di cui soffre il Paese, poniamoci tutti insieme la domanda «che fare» e rispondiamo senza infingimenti.

Personalmente, ho un dubbio. Che, dietro la ragionevole richiesta che il presidente del Consiglio — che ha fallito — se ne vada, ci sia la voglia dei grandi Gattopardi di rimettere le mani sul Paese e non far niente. E, quel che è peggio, temo che vinceranno ancora una volta loro.

E’ probabile ed è quel che angoscia anche me, ma un po’ di onestà intellettuale da parte di tutti non guasterebbe davvero.

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17 risposte a Sì, sarebbe veramente ora !!!

  1. Ehm… ma il presidente del consiglio non è anche lui un Gattopardo? O quanto meno non fa parte anche lui del sistema nel quale ha governato più o meno continuamente negli ultimi 17 anni? Poteva non esserlo negli anni 90 (e su questo ho i miei dubbi), come poteva non esserlo la Lega all’inizio del suo percorso. Attualmente mi sembrano tutti perfettamente integrati ed inglobati nel sistema “casta o gattopardi” che dir si voglia. Probabilmente sono io che non riesco a capire chi sono questi “grandi Gattopardi” a cui si riferisce Ostellino. Forse dovrebbe fare nomi e cognomi invece di parlare di entità astratte… sarebbe anche lui più utile al Paese!

    • frz40 ha detto:

      Scusa ma mi pare:
      – Primo: che Ostellino non escluda affatto Berlusconi dall’accusa di gattopardismo. Al contrario dice: “se ne dovrebbe andare in quanto, a essere benevoli, non è stato capace di fare le riforme che lui stesso aveva promesso e, a essere maliziosi, in quanto non le ha fatte perché neppure lui ci credeva e le voleva fare.”
      – Secondo: che accusa l’intera “classe dirigente nazionale tutta intera, non solo quella politica quale ne sia il colore” di essere “parassitaria, statalista, dirigista, contraria al mercato e alla competizione, antimeritocratica”.
      – Terzo: che l’elenco dei nomi dei politici sarebbe quindi lunghissimo e ben pochi sarebbero da escludere da questo elenco, anche se qualcuno svetta.
      – Quarto e cosa più importante: che l’articolo vuol essere un invito all’ “onestà intellettuale” non dei politici (“che fanno il loro mestiere”) ma di certa stampa e qui i nomi li fa chiaramente.

      • Il dubbio che il cavaliere non fosse inerito tra i grandi gattopardi mi era venuta leggendo la parte finale dell’articolo, non quella iniziale “Personalmente, ho un dubbio. Che, dietro la ragionevole richiesta che il presidente del Consiglio — che ha fallito — se ne vada, ci sia la voglia dei grandi Gattopardi di rimettere le mani sul Paese e non far niente. E, quel che è peggio, temo che vinceranno ancora una volta loro.”
        Personalmente al momento preferirei un governo tecnico guidato da Mario Monti… non penso sia un Gattopardo anche lui e se lo è non lo è certamente in ambito politico. Mario Monti è forse l’unico insieme a Draghi che potrebbe portare il paese fuori dal rischio default, ma come sappiamo Draghi è già impegnato altrove. Nessun politicante di destra o sinistra che sia da’ a mio modestissimo parere le stesse garanzie!

      • frz40 ha detto:

        Vedi, la soluzione di un governo tecnico non è di per sé sbagliata, anche se è, per sua definizione, transitoria. La auspica da tempo Pansa, del quale spesso condivido i pareri e riporto gli articoli (vedi, ad esempio questo: Un governo tecnico salverebbe l’Italia? ). La mia personale opinione, tuttavia, è che un governo tecnico ‘indipendente’ sia una pia illusione e un modo per non assumersi le responsabilità. Tutti, compreso Monti, sono legati ad un carro, che poi è quello che li supporta. Il problema non è la forma di governo, ma il consenso sulle cose da fare. E qui casca l’asino. Io credo che siano sostanzialmente quelle indicate dalla famosa lettera di Agosto della BCE, ma non c’è accordo, Anzi, su molti punti, c’è la una forte contestazione. E se non ci si mette d’accordo sulle cose da fare, ma si vogliono imporre le proprie idee, allora ci se ne assuma la responsabilità.

      • Aggiungo che non ritengo affatto che rientri nei compiti (o mestiere) della politica con la P maiuscola il non essere “intellettualmente onesti”

        Grazie per l’attenzione e buona giornata 🙂

      • frz40 ha detto:

        Certo, ma nemmeno quella di essere strutturalmente disonesti.
        Grazie a te per i commenti. 🙂

  2. espress451 ha detto:

    Sconcertante è il trasformismo senza vergogna che fa saltare da un carro all’altro pur di conservare un mantello di potere. A presto, Es.

    • frz40 ha detto:

      Credo che sia proprio così. Più volte ho sostenuto in questo blog che è la sete di potere che muove l’uomo, e non direttamente la sete di denaro, che ne è solo una delle misure. E il trasformismo politico, che meglio chiamerei prostituzione intellettuale alle idee di comodo, è uno dei mezzi che più direttamente consentono di rimanere per tanti anni sulla cresta dell’onda.
      A presto

  3. elisabetta ha detto:

    Dirò una stupidaggine, ma io penso che una soluzione o almeno un tentativo di ribaltare e forse riuscire a dare un’impostazione più equilibrata all’Italia sarebbe quello di cambiare tipo di Governo e poter passare da una Repubblica Parlamentare a un Governo Presidenziale….
    Non si incorrerebbe, come succede ora sempre alla Camera o in Parlamento a incresciosi e a volte violenti dibattiti tra maggioranza e opposizione, senza riuscire mai ad applicare disegni di legge che, anche se non sempre facili, si potrebbero almeno tentare.
    Qualcuno mi spieghi perchè questa non potrebbe essere una buona soluzione.

    eli

    • frz40 ha detto:

      Credo che sotto il titolo di Governo Presidenziale occorra comunque precisare che cosa ci sta sotto. C’è il modello americano, quello francese e ce ne sono altri con l’idea, un po’ tutti, dell’uomo forte alla guida del Paese. E’ certamente più stabile nei momenti normali, deve fare anche lui i conti con gli elettori e l’opposizione nei momenti di crisi. E “fare i conti” comporta molti compromessi per non perdere voti. Obama, ad esempio è in grossa col suo debito pubblico e ha dovuto abbandonare gran parte delle promesse elettorali, come quelle sulla sanità. Mi sembra che più una forma di governo od un’altra sarebbe fondamentale, nei momenti di crisi, trovare punti di coesione ed accordo e non strumentalizzare le difficoltà per i propri tornaconti.
      Dice Magdi Cristiano Allam oggi:”Se gli italiani coltivassero il senso dello Stato e condividessero l’interesse supremo della Nazione,non sarebbe mai accaduto che l’opposizione si rallegrasse del fatto che l’Italia è stata messa sotto tutela da parte del Fondo monetario internazionale, della Banca centrale europea e della Commissione dell’Unione Europea.
      Trasformando un evento gravissimo per il nostro Paese, perché si traduce nella violazione della nostra sovranità nazionale e nello svuotamento della democrazia sostanziale, nell’ennesima occasione da sfruttare sul piano interno per infierire sul capo del governo”
      CO

  4. metamax2608 ha detto:

    Anche io pensavo che il Premier fosse solo un ingranaggio del problema, e nel tuo post puoi assurgere tutte le ragioni che vuoi, ma le chiacchiere stanno a zero di fronte ai fatti, e i fatti, stamattina, sono questi:

    “All’apertura dei mercati obbligazionari, lo spread Btp-bund è di oltre 470 punti e tocca in meno di un’ora l’allarmante soglia di 490, con una punta di 491. Un tetto storico dall’introduzione dell’euro, con il rendimento del decennale che sale a 6,66% e supera quel 6,50% considerato da molti osservatori punto di non ritorno. La Banca Centrale Europea torna a intervenire acquistando i nostri Btp. Verso mezzogiorno si diffonde la voce che il premier sta per lasciare e il differenziale inizia a calare portandosi in meno di un’ora sotto i 470 punti. Intorno alle 13, dopo la smentita delle dimissioni da parte dello stesso Berlusconi, è già a 482.”

    Di fatto il problema principale e solo ed esclusivamente lui, e solo dopo di lui potremo iniziare a fare tutti gli ulteriori ragionamenti necessari.

  5. rosanoci ha detto:

    Credo che il Cavalier Berlusconi si dovrebbe ritirare per decenza e sicuramente per il proprio bene. Per le cause sospese i soldini non gli mancano… Potrebbe stare a guardare.
    Quelli che gli girano intorno si sbraneranno certamente tra loro. Del resto già lo fanno…
    Di economia e politica mastico pochino. Mi è parsa molto interessante l’ultima puntata di Report sull’evasione fiscale. A ben vedere forse non sarebbe così complicato dare una regolata ai conti pubblici. Basterebbero la volontà e soprattutto il coraggio di agire contro ‘sti gattopardi, gatti, volpi e tutto quel che segue…

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