Una serata divertente a teatro, ieri sera, con Cochi e Renato con i loro tradizionali cavalli di battaglia e qualche novità.
Mi hanno fatto ritornare alla fine degli anni ’60, quando fecero capolino con quel loro umorismo graffiante e non sense di assoluta rottura e novità.
E così è stato un piacere riascoltare pezzi come La Gallina, La Canzone Intelligente, Nebbia in Valpadana, Come porti i capelli Bella Bionda, L’uselin de la comare, e molti altri, che hanno fatto prevalere l’allegria anche su quel po’ di malinconia che affiorava nel vederli (e vederci) invecchiati.
Massì, “Fin che c’è la salute”, come dal titolo del loro spettacolo, la vita l’è bela, l’è bela.
E se anche la salute non è più quella di una volta, val al pena di godersi una serata a teatro, in loro compagnia. In fondo, basta avere un’ombrela, un’ombrela, che ti para la testa, ed è sempre un giorno di festa.
Giusto! Li vidi qualche anno fa qui a Lugano.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Un’altra vecchia canzone (stavolta di Manfredi) diceva “Basta aver la salute e un paio de’ scarpe bone e puoi girà tutto er mondo”… Io aggiungerei a quelle scarpe anche ….”, e qualche decennio de meno”…..
Ma se c’è quell’ “ombrela che ti para la testa” è già bello avere “un giorno di festa”….
Eh, sì, bei ricordi, ricordi semplici, forse un po’ banali, ma che ci fanno rivivere giorni lontani e arricchiscono questi attuali di un sorriso in più.
eli
Massì, credo proprio che ci sia un gran bisogno di cose semplici e di qualche sorriso in più.