Ad occhi chiusi

Mi scrive Elisabetta commentando il precedente post “a becco chiuso“: «Se non hai tu un argomento per questa giornata, posso permettermi di scrivertelo io?». Dice:

«Oggi, come tutti sanno è la Domenica delle Palme o meglio degli Ulivi…. Come tutte le domeniche sono andata alla messa delle 10 e davanti alla chiesa si distribuivano i rami di ulivo che poi durante la messa venivano benedetti.

E’ stata una domenica e una messa speciale quella di oggi: all’interno della chiesa tutti i fedeli tenevano il proprio ramo di ulivo, chi ne aveva solo un rametto e chi invece un ramo o un mazzo enorme… ma durante tutta la messa queste fronde si muovevano come se un leggero vento aleggiasse all’interno dell’edificio, la messa era completamente cantata e tutti i fedeli cantavano d’impegno, come se ci fosse una gran voglia di dare sfogo a qualcosa che è nel cuore….

Si dice che “cantare” è “pregare due volte” (mi pare che lo avesse detto Madre Teresa di Calcutta), e se ciò è vero, stamattina nella mia chiesa si è pregato molto.

Devo dire che contrariamente a molte volte in cui assisto alla messa con la mente che spesso vaga ad altri pensieri, stamattina la mia concentrazione era proprio per questa giornata speciale…. Una giornata che mi ha riportato indietro nel tempo, ai giorni lontani in cui queste tradizioni erano più sentite e radicate in un contesto di religiosità che oggi forse manca un po’.

Ho voluto seguire anche un messaggio che il recente libro che ho ieri sera terminato di leggere, mi ha suggerito.Il libro è intitolato “L’arte di ascoltare i battiti del cuore” e parla di un uomo che ha passato i suoi anni di adolescenza completamente cieco e in questa cecità ha imparato a percepire meglio tutto ciò che lo circondava: il suono e il tono delle voci, i passi della gente, i ritmo battente della pioggia, la magia della musica ed anche appunto, il battito dei cuori.

Beh stamattina ho voluto, mentre c’era la musica e si cantava in chiesa, chiudere gli occhi e ascoltare solamente…. E’ vero, provateci, la musica si ascolta con maggiore intensità e i rumori intorno sono notevolmente più amplificati: i passi della gente che cammina, lo stropiccio della pagina che il vicino gira, i piccoli colpi di tosse da varie punti della chiesa, il bisbiglio di qualcuno che prega o sussurra qualcosa al vicino…. Tutto ciò, senza che gli occhi disturbino o meglio distraggano gli altri sensi, è percepito in modo maggiore.

Ecco, hai visto, Franco? Quel detto “Un bel silenzio non fu mai scritto” anche oggi non vale, il mio scritto lo ha ignorato, ma spero che ciò che ho raccontato non sia troppo banale e se lo fosse, perdonami e fai come me, chiudi gli occhi e lascia che tutto ciò che ti circonda sia tutto ciò che vorresti vedere.»

E io chiudo gli occhi e pubblico.

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5 risposte a Ad occhi chiusi

  1. marisamoles ha detto:

    Grazie ad Elisabetta e a te, caro frz.

    Anch’io oggi a messa ho provato a chiudere gli occhi e ad ascoltare i rumori e i canti. Però alla fine quello che ho sentito di più sono stati i battiti del mio cuore. Va be’, non è stata una delle migliori domeniche mattina. Vedremo come va il resto della giornata …

    In questo giorno non si può che dire a tutti: Pace e bene. 🙂

  2. ombreflessuose ha detto:

    Grazie Elisabetta, Marisa, e a te Franz
    Pace e bene dal mio cuore al vostro
    Un abbraccio
    Mistral

  3. icittadiniprimaditutto ha detto:

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

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