Un buon consiglio

Si diverte Serena Cappelli con questo suo post per Linkiesta:

Maschi imbranati? Ora c’è la prova “scientifica”

Ci sono mattine in cui ti chiedi se effettivamente le ricerche universitarie abbiano un senso, soprattutto se sono le tue. Poi arriva la pausa pranzo, vai sul sito del Corriere e leggi “Maschi imbranati? Ecco perché”, uno studio sul calo di concentrazione del maschio al primo appuntamento. E lì capisci che, magari, le tue polverine proprio così inutili non sono. C’è di molto, ma molto peggio.

Già, perché questo studio dell’università olandese di Radboud spiega a noi comuni mortali non avvezzi all’analisi comportamentale quello che, sempre noi comuni mortali non avvezzi all’analisi comportamentale, sappiamo dall’età della pietra: l’uomo, al primo incontro, pensa principalmente a dove/come/quando riuscirà a concludere con la donna che gli sta di fronte. Questo perdersi in fantasticherie, secondo i ricercatori olandesi, porta ad un calo di prestazioni cognitive, che fa fare al maschio alfa la figura del pesce lesso e lo rende incapace di risolvere brillantemente i più elementari test logici. Come se, tra l’altro, il suddetto maschio alfa avesse in mente una partita a Trivial Pursuit, ma questo è un altro discorso.

In sostanza, funziona così: l’uomo sogna di essere Rocco Siffredi, disperde energia, ha un calo cognitivo e, nel tentativo disperato di fare buona impressione affinché i suoi sogni si realizzino, diventa irrimediabilmente imbranato.

Va beh, speriamo che almeno non ci rovesci il vino sul vestito nuovo. Già, perché noi donne, in vista di un appuntamento, perdiamo anche sei sette ore davanti allo specchio, nel medesimo tentativo di fare buona impressione. Ma almeno – e diverse prove scientifiche lo dimostrano – manteniamo la nostra lucidità. I ricercatori spiegano che ciò – il mantenere la lucidità, intendo – è dovuto al fatto che noi donne dobbiamo capire se l’uomo di fronte a noi, l’imbranato di cui sopra, sia un tipo affidabile o meno. Ma dai? Che geniale intuizione!

In più, viene specificato che il vuoto mentale dell’esemplare maschio comincia addirittura prima dell’appuntamento. Quindi se al ristorante si presenta un tizio con le scarpe spaiate che non sa rispondere alle domande più elementari, non preoccupiamoci, è del tutto normale.
Anzi, ho un’idea geniale per evitare tutta quella paranoia mentale, tipicamente femminile, che scatta subito dopo il primo incontro: noi fanciulle potremmo tenere in borsa qualche scheda del Trivial e, al momento opportuno, piazzare un paio di domandine strategiche. Se il nostro amico risponde bene, siamo fregate. Mi sa che gli facciamo proprio schifo.

Ma ha tutti i torti? A me pare un buon consiglio.


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