“La biblioteca perduta dell’alchimista”, di Marcello Simoni – Newton Compton, 2012.
Sull’onda del successo de “Il mercante di libri maledetti”, pubblicato nel 2011, vincitore del Bancarella 2012, Marcello Simoni ci propone questo nuovo romanzo che dovrebbe essere il secondo di una trilogia dedicata ai thriller con sfondo medioevale. Dico subito che mi è parso meno indovinato e avvincente del primo, al quale avevo assegnato le mie quattro stelline.
È la primavera del 1227. Ignazio da Toledo, già protagonista de “Il mercante di libri maledetti”, viene convocato dal re di Castiglia Ferdinando III, che gli affida il compito di soccorrere sua zia Bianca, regina di Francia, vedova da pochi mesi, che pare sia stata rapita da tal Conte di Nigredo, un misterioso individuo con fama di alchimista. Un vecchio magister gli parla anche di un famoso manoscritto, il Turba philosophorum, che conserverebbe l’espediente alchemico più ambito al mondo: la formula per violare la natura degli elementi e trasmutare i metalli in oro. Il giorno dopo, però, il vecchio magister viene trovato morto avvelenato.
Le ricerche di Bianca e del libro porteranno Ignazio, con il fido compagno Willalme e il figlio Uberto, in Linguadoca, al castello di Airagne dove è custodito un terribile segreto, scoperto il quale non sarà facile mettersi in salvo …
Il romanzo ci riporta al Pieno Medioevo, al fanatismo religioso di quei tempi, alle grandi eresie, alle beghine e alle streghe messe al rogo. I personaggi immaginari del romanzo interagiscono con veri personaggi storici quali re Ferdinando III, la regina Bianca di Castiglia, i grandi signori come Thibaut de Champagne, Humbert de Beaujeau, Raymond de Pereille e alti prelati, come Folco da Tolosa e Romano Frangipane.
Un notevole sforzo per farci rivivere l’atmosfera di quel tempo. Tuttavia lo sviluppo del racconto ha aspetti fantastico-avventurosi che, soprattutto nella parte finale, sono troppo poco credibili e fanno irrimediabilmente decadere la suspense e la tensione emotiva.
Mio gradimento ***
“Il mercante di libri maledetti” di Marcello Simoni – Newton Compton, 2011
Anno del Signore 1205. Padre Vivïen de Narbonne è braccato da un manipolo di cavalieri che indossano strane maschere. Il monaco possiede un libro molto prezioso intitolato “Uter Ventorum“. Tentando di fuggire, precipita in un burrone. Tredici anni dopo Ignazio da Toledo viene convocato a Venezia da un facoltoso patrizio per recuperare il prezioso libro. Il manoscritto in questione conterrebbe precetti derivati dalla cultura talismanica caldaico-persiana e sembrerebbe in grado di evocare gli angeli, per poter partecipare della loro sapienza. Ignazio, con due aiutanti al seguito, il guerriero francese Willalme de Béziers e il giovane converso Uberto, si mette alla ricerca del libro, che secondo le indicazioni è tenuto in custodia nella Chiusa di San Michele presso Torino. Ma l'”Uter Ventorum” è stato smembrato in quattro parti nascoste in Linguadoca e in Castiglia. Sarà necessario risolvere complicati enigmi e di decifrare strani messaggi per ritrovare il libro e accedere ai suoi segreti. Ma Ignazio non è l’unico a cercarlo. Chi riuscirà per primo a scoprire dove si trova e a svelarne gli arcani misteri?
Bello, un thriller avventuroso con buoni colpi di scena in uno scenario medioevale.
Mio gradimento ****
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Memo:
Links del mio blog che trattano il tema dei libri letti:
– I precedenti commenti
– La tabella di riepilogo.
– Le cinque stelline
Come Biblioteche ho letto tutti i libri di Glenn Cooper ed ora sto aspettando appunto che esca ” I custodi della Biblioteca”
Non vorrei restare impegolata tra le biblioteche e i vari autori! 😉
🙂 In realtà, qui la biblioteca c’entra ben poco. Anzi, non capisco nemmeno perché compaia nel titolo.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
credo che la biblioteca sia il punto di inizio e da lì venga lo snodo del romanzo. A me è piaciuto parecchio soprattutto in merito agli accenni di chimica molto ben fatti.
buona giornata Clara
GRAZIE, BUONA GIORNATA ANCHE A TE E A PRESTO.