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“L’Allieva” – Longanesi, 2011 – è il libro d’esordio di Alessia Gazzola. Ha preceduto “Un segreto non è per sempre” e “Sindrome da cuore in sospeso” del quale avevo parlato qui (link).
Alessia Gazzola è nata a Messina nel 1982 e vive a Roma, dove svolge la professione di medico legale; dal suo ambiente di lavoro traggono spunto i tre romanzi.
Alice Allevi ne è la simpaticissima protagonista. Giovane volenterosa, piena d’iniziativa, un po’ sbadata e casinista, ama il suo lavoro, anche se i suoi superiori non la ritengono proprio tagliata per quel mestiere. E’ al secondo anno di specializzazione in quel ramo della medicina e incontra qualche difficoltà, tant’è che l’arcigna Wally, segretaria del “Boss”, del “Supremo”, ossia del dottor Malcomess, minaccia di farle ripeter l’anno. Lei testardamente non si vuol arrendere:
E quant’è vero che mi chiamo Alice Allevi, che sono sempre distratta e che mi piace Johnny Depp, io non ripeterò l’anno. Dovessi vendere l’anima al Diavolo, non diventerò la leggenda dell’istituto. Forse finora ho sbagliato tutto ma ho la possibilità di recuperare.
Alice, puoi farcela. Alice, puoi farcela. Alice, puoi farcela. Alice, puoi farcela.
E’ alle prese con tutti i suoi problemi quando, nella sua veste di medico legale, viene chiamata ad effettuare un sopralluogo per valutare le cause del decesso di una ragazza, Giulia, che per puro caso ha conosciuto qualche giorno prima.
Giulia giace sul pavimento insanguinato di casa, con una ferita al capo, ma l’autopsia ben presto rileverà che la ferita è superficiale e che la morte è dovuta ad una reazione allergica a un farmaco assunto dopo un’iniezione di eroina.
Omicidio? Suicidio? Alice sì appassiona al caso e seguirà le indagini, superando mille ostacoli e, anche, infrangendo le regole deontologiche della professione.
Ma il romanzo non è tutto qui. Alice trova il tempo anche per innamorarsi di Arthur:
La voce, piuttosto profonda, un po’ roca e molto conturbante, con una lievissima inflessione anglosassone, appartiene a un alto e tonico esemplare di sesso maschile sulla trentina somigliante alla mia personale iconografia dell’uomo che ha trascorso una lunga giornata in barca a vela in zone assolate e ventose. Difatti, i capelli chiari e ondulati sono scarmigliati, ma non gli danno nel complesso un’aria trasandata. La pelle è ambrata e sana e la lieve doratura è esaltata da una camicia bianca con le maniche arrotolate a tre quarti.
…. , che, guarda caso è anche il figlio del “boss”. Questo il primo impatto:
«A proposito, sono Alice Allevi » dico porgendogli la mano.
«Arthur Malcomess» risponde, porgendo la sua.
«Malcomess?» chiedo corrugando la fronte. «Ma dai! Come quello stronzo del mio capo.» Non è stato elegante dirlo, lo so, ma ho esagerato con i mojito e ora mi sento lievemente disinibita.
Lui inarca le sopracciglia. «Paul Malcomess?»
«Sì» rispondo, e i battiti cardiaci accelerano. Come ho potuto essere così stupida? Come se di Malcomess ce ne fossero chissà quanti a Roma… Adesso si scopre che sono parenti.
«Paul Malcomess, il medico legale?»
«Sì» mormoro flebilmente. Sul volto di Arthur Malcomess si dipinge un sorriso malizioso.
«E mio padre» risponde amabilmente, con tono nient’affatto offeso.
Merda. Merda. Merda.
Mi sento avvampare. Porto d’istinto le mani alla fronte e faccio appello a quel che resta della mia dignità per non esplodere in lacrime.
«Non preoccuparti» sussurra lui, sfiorandomi appena il capo con dei modi che sembrano esprimere la capacità, se lo desidera, di essere gentile in maniera al contempo delicata e virile. «In realtà penso anch’io che sia un discreto stronzo.»
Non riesco a guardarlo negli occhi. Non c’è giustizia a questo mondo. Non è ammissibile. Conosco un tipo pazzesco e non trovo di meglio da fare che dare dello stronzo a suo padre.
E così il giallo si spruzza di rosa e le due storie si intrecciano, rendendo la lettura del libro piacevole, accattivante e divertente.
Riuscirà Alice a conquistare il suo Arthur, che, peraltro, si dichiara tetragono a stabilire legami stabili? Riuscirà a non perdere l’anno di specializzazione e a scoprire cosa nasconde la morte di Giulia?
La scrittura è fresca e spigliata, il linguaggio semplice e moderno.
Il mio gradimento: ****.
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Memo:
I links del mio blog per i libri letti:
– I precedenti commenti
– La tabella di riepilogo.
– Le cinque stelline
è vero un libro fresco e moderno, grazie Frz mi sa che lo compro……buona giornata
Non sarà una pietra miliare della letteratura, ma è molto carino.
Sono contenta ti sia piaciuto!!! 🙂
Sì. 🙂
bellissimo, l’ho letteralmente divorato in un giorno!!!!
Mi fa piacere che condividi, benvenuta qui.
Ho letto “Un segreto non è per sempre” e mi è piaciuto molto!
Ho letto gli altri due…. ggrrrrrrrrrr 🙂
Sto leggendo “Sindrome del cuore in sospeso” e mi piace molto….
E’ una lettura scorrevole e coinvolgente…..
Credo che leggerò anche gli altri…
Grazie
eli
Sì, molto gradevole. “L’allieva” lo è ancor di più.
mi aveva incuriosito, ma non l’ho ancora letto. dopo il tuo commento provvedo a comprarlo!
Mi fa piacere, buona lettura e poi mi sparai dire.
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Il primo di una lunga serie.
Per me molto divertente e leggero.
Luna
Sì, condivido.
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