“Natura Morta in riva al mare” di Jean-Luc Bannalec (*) è un giallo ambientato in Bretagna, nel Nord Ovest della Francia e questa regione la fa da protagonista. Io non ne ho una diretta conoscenza, ma posso dire che un dei miei amici amava trascorrervi le vacanze estive, nonostante che il tempo lasciasse, localmente, quasi sempre alquanto a desiderare. Lui lo leggerà con piacere.
Il libro si sofferma in più punti a descrivere le caratteristiche del territorio e delle sue genti, quasi sempre in termini positivi e con garbo ed è con sorpresa che leggo che i francesi non lo hanno particolarmente apprezzato, forse perché, nonostante il nome, l‘autore è straniero, tedesco, o forse per qualche stereotipo di troppo. Sta di fatto che loro prendono un po’ le distanze dai bretoni e usano dire “têtu comme un Breton” per definire una persona particolarmente cocciuta.
Io ho imparato molte cose nuove, ad esempio che:
- la Bretagna è stata annessa alla Francia solo dal 1532;
- i romani avevano battezzato come “finis terrae”, la parte più esterna della penisola selvaggiamente frastagliata che si protende nell’Atlantico, da cui il nome attuale del dipartimento di Finistère. Ma per gli abitanti del posto (celti!) quella terra era tutt’altro che la fine del mondo: “penn ar bed”, la chiamavano, il “capo del mondo”, l’inizio di tutto;
- è il maggior produttore di carciofi del mondo, ha il secondo più alto dislivello tra l’alta e la bassa marea (fino a quattordici metri!), è la regione con il più alto numero di costumi al mondo (sessantasei, più milleduecento sottotipi), ha il più grande porto di tonno d’Europa (Concarneau), ha la maggior quantità di alghe marine depositate, vi ha sede il giornale più letto della Francia («Ouest-France»), ha la più alta concentrazione di monumenti storici, ha il maggior numero di produttori di conserve ittiche del mondo, ha la più grande varietà di uccelli acquatici d’Europa;
- per non dimenticare i settemilasettecentosettanta santi venerati tuttora più o meno pomposamente, uno per ogni piccolo disturbo. Santi che nessuno ha mai sentito nominare.
Detto questo (il libro come guida turistica meriterebbe cinque stelline), c’è da fare un cenno alla trama del giallo.
Protagonista il commissario Dupin, un ispettore di polizia da tre anni a Concarneu, ma ancora troppo parigino per i locali.
Detesta più di ogni altra cosa l’essere disturbato mentre beve il caffè del mattino e legge i quotidiani locali. Ma è proprio mentre si gode una generosa dose di caffeina che il più zelante dei suoi ispettori lo disturba per comunicargli una notizia che ha dell’inaudito: un omicidio a Pont-Aven, il pittoresco borgo di pescatori che sta per riempirsi di villeggianti in quell’estate insolitamente calda. E la vittima è nientemeno che Pierre-Louis Pennec, novantunenne proprietario del mitico Hotel Central, segnalato su tutte le guide come luogo di soggiorno di celebri artisti, tra cui Paul Gauguin. Il commissario Dupin dovrà districarsi tra le pressioni delle autorità locali, che temono di veder compromessa la stagione turistica, e l’ostinato silenzio degli autoctoni, seguendo una pista che sembra condurre proprio a una tela del famoso pittore.
Come thriller non è quel che si dice un gran romanzo mozzafiato; è un buon prodotto, ben scritto, con struttura tradizionale “alla Maigret”, colpi di scena un po’ telefonati e un finale abbastanza scontato.
Ma è piacevole e si fa leggere: mio gradimento tre stelline (***)
(*) Jean-Luc Bannalec è nato a Bonn 1966 e il suo vero nome è Jörg Bong. E’ un editor tedesco, traduttore, critico letterario e scrittore, dal 2008 direttore della casa editrice S. Fischer Verlag. Ha studiato letteratura tedesca, filosofia, storia e psicologia presso l’Università di Bonn e del Goethe-Universität di Francoforte. Dal 1997, lavora e vive Frankfurt am Main. E ‘anche co-redattore capo della rivista letteraria Neue Rundschau. Nel marzo del 2012, sotto lo pseudonimo di Jean-Luc Bannalec, ha pubblicato questo romanzo col titolo originale di “Bretonische Verhältnisse – Ein Fall für Kommissar Dupin” ed è entrato nella lista dei best-seller della rivista Der Spiegel. In Germania il libro ha venduto più di 250.000 copie ed è stato tradotto in francese con il titolo “Estate a Pont-Aven”. Dello stesso autore nel 2014 :”Lunedi nero per il commissario Dupin”
-.-
Memo: nella categoria Libri :
– I miei precedenti post
– La tabella di riepilogo.
– Le mie cinque stelline
Ciao
Mi attrae questo libro anche perché sono stata in Bretagna e l’ho trovata bellissima!
Buona serata
Beh, di Bretagna ce n’è moltao, ti ci ritroverai. Come giallo non è eccezionale ma si può leggere. Dimmi poi se ti è piaciuto. Buona Domenica.