Un tempo, tanti anni fa, gli inverni erano più lunghi e rigidi. Già a Novembre era ghiaccio e neve.
Martino era soldato e, a cavallo, l’11 di quel mese, stava ritornando a casa, distante ancora poco meno di quattro giorni, quando incontrò sulla strada un povero vecchio, talmente povero che con quel freddo, fra quella neve, non aveva un cencio che gli coprisse le spalle.
Martino si levò il mantello, con la spada lo divise in due e ne porse una metà al povero vecchio: d’incanto tutta la neve disparve, la terra si rasciugò, l’aria si fece calda, e apparve un bel sole.
La mattina dopo ricominciò a nevicare ma, quando incontrò un altro povero vecchio tremante per il freddo e gli diede l’altra metà del mantello, tutta la neve disparve una seconda volta e apparve un bel sole caldo.
Lo stesso accadde il terzo giorno quando si privò di altre vesti per darle ad un altro poveretto.
Mezza giornata soltanto lo separava ormai da casa, e ancora una volta Martino diede ad un poveretto l’ultimo avanzo dei suoi vestiti…
Dio rinnovò ancora il miracolo e per la quarta volta l’inverno cedette improvvisamente all’estate.
Ma solo per mezza giornata: il tempo che ci volle a Martino per giungere a casa.
Da allora il mese di Novembre si apre a tre giorni e mezzo d’estate: quella di San Martino”.
Si 11 novembre… San Martino…
Si “L’estate di San Martino” e la sua leggenda….
Allora aggiungiamoci anche la poesia di Giosuè Carducci “S. Martino”:
« La nebbia a gl’irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de’ tini
Va l’aspro odor de i vini
L’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l’uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d’uccelli neri,
Com’esuli pensieri,
Nel vespero migrar. »
è sempre bellissima la storia e la poesia, si ritorna bambini quando te la raccontano rimani con gli occhi aperti….
anche gli adukti, ogni tanto, hanno bisogno di favole…..
E’ possibile sapere chi è l’autore del dipinto che è stato utilizzato per illustrare San Martino – quando dona metà del suo mantello a un povero?
Grazie!
Luisa
Mi spiace, l’immagine è riportata da moltissimi siti e blog, ma nessuno indica l’autore.
Grazie per la visita al mio blog, comunque, e a presto
San Martino, vescovo di TOURS, fu il grande evangelizzatore dei territori francesi intorno al fiume Loira: chi visita la splendida cattedrale gotica di Tours verrà a sapere, tramite la guida che accompagna i turisti ,che sono centinaia i quadri di importanti pittori francesi del 500/600, che hanno proposto tele raffiguranti il santo.Vi è anche la leggenda che narra che ,durante il trasporto della sua salma , con un battello , lungo la Loira, man mano che passava il corteo-naviglio, sulle rive del fiume , gli alberi aprivano le loro gemme di ..fiori profumatissimi.
Taluni dicono anche che la più bella cattedrale gotica di Francia è quella di TOLEDO ( Spagna !!!!!!) dopo vi è quella di TOURS .
La ringrazio per il commento e per la chicca della leggenda sul trasporto della salma.
Non la conoscevo.
Concordo sulla bellezza della cattedrale che ho vistato, pensi un po’, cinquant’anni fà durante una vacanza ad Orléans.
Per caso sa di chi è opera il dipinto che ho raffigurato? Me lo chiese tempo fa una lettrice.
MA CHE BELLA LA STORIA DI SAN MARTINO , ANCHE ALLA MESSA STAMATTINA IL SACERDOTE L’HA RICORDATO . IL SUO MANTELLO ERA ROSSO , E SI FIDAVA CIECAMENTE DI DIO, IL DIPINTO E BELLISSIMO
Sì, bella. 🙂
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