Diamo i numeri. Ecco come siamo.

E’ uscito, a cura dell’ISTAT, l’ Annuario statistico italiano 2009 che ci propone, tra gli altri, questi dati:

Popolazione

Alla fine del 2008 i residenti in Italia sono 60.045.068, circa 426.000 in più rispetto all’anno precedente. Questo incremento si deve tutto agli stranieri in base al saldo attivo del movimento migratorio (+434.245 unità)

Sempre a fine 2008 gli stranieri residenti sono 3.891.295, con 458.644 persone in più rispetto all’anno precedente. (Non sono, credo, inclusi, gli irregolari).

La maggior parte degli stranieri proviene dall’Unione europea (29,1%), seguono l’Europa centroorientale (24,1%) e l’Africa settentrionale (15,6%).

In Italia la fecondità delle donne si attesta nel 2008 a 1,41 figli per donna (da 1,37 nel 2007). Prosegue dunque il trend crescente osservato dopo il 1995, anno in cui, con 1,19 figli per donna, la fecondità ha toccato il punto minimo. All’interno dell’Unione Europea a 27 Paesi (dati 2007), l’Italia si colloca nella parte bassa della graduatoria. (nota: questo aumento della fecondità è dovuto per gran parte alle nascite di figli da donne straniere che, secondo altre rilevazioni hanno tasso di fecondità di oltre 2 figli per donna contro 1 delle italiane)

Nota: Aumentano dunque gli immigrati che fanno più figi di noi, e lo si vede nelle scuole elementari

Nel 2008 i matrimoni segnano una battuta d’arresto dopo la ripresa osservata l’anno precedente, passando da 250.360 a 249.242.(nota: sono comunque molti meno che negli anni 90)

Prosegue il processo di invecchiamento della popolazione, al punto che ormai un italiano su cinque è ultrassessantacinquenne.
A fine 2008 l’indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione con più di 65 anni e quella con meno di 15) registra un ulteriore incremento, raggiungendo un valore pari al 143,1%. Nella graduatoria internazionale (dati 2007), la Germania, con un indice pari a 146,4, è il paesemaggiormente investito dal fenomeno dell’invecchiamento, seguita dall’Italia.

Nel 2007 risultano in crescita sia i divorzi (+2,3%, per un totale di 50.669) che le separazioni (+1,2%, pari a 81.359). (Nota: meno matrimoni e più divorzi, questo è il trend) In forte aumento risulta l’affidamento condiviso, stabilito per la metà dei casi di divorzio (era il 28% nel 2006) e per quasi due terzi delle separazioni. Diminuisce di conseguenza il ricorso alla custodia esclusiva della madre, che risulta pari al 25,6% per le separazioni e al 46,1% nei divorzi (rispettivamente 58,3% e 67,1% nel 2006).

Istruzione

Sono 8.960.311 gli studenti iscritti all’anno scolastico 2007/2008,.
L’aumento della scolarizzazione ha prodotto, nel corso degli anni, un costante innalzamento del livello di istruzione della popolazione italiana; la quota di persone con qualifica o diploma di scuola secondaria superiore si attesta al 32,6%, mentre il 10,7% possiede un titolo di studio universitario.

Nel complesso la popolazione universitaria è composta da 1.808.665 studenti con una mobilità territoriale piuttosto elevata: uno studente su cinque studia in una regione diversa da quella di residenza. La partecipazione agli studi universitari risulta particolarmente elevata in Molise, Abruzzo, Basilicata, Lazio e Calabria.

Le donne sono più propense degli uomini a proseguire gli studi oltre la scuola secondaria (le diplomate che si iscrivono a un corso universitario sono circa 71 su 100, i diplomati circa 60), ma anche a portare a termine il percorso accademico (le laureate sono c

Personal Computer

Sempre nel 2009 crescono gli utilizzatori del personal computer e di Internet, che ormai
rappresentano rispettivamente il 47,5% (44,9 nel 2008) della popolazione di 3 anni e oltre e il 44,4% (era 40,2%) di quella di 6 anni e più. L’uso del pc coinvolge soprattutto i giovani e tocca il livello massimo tra i 15 e i 19 anni (86% rispetto all’80% del 2008); con il crescere dell’età diminuisce l’uso e fra i 65 e i 74 anni la percentuale scende al 9,9%, per raggiungere il 2,4% fra gli ultra settantacinquenni.

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4 risposte a Diamo i numeri. Ecco come siamo.

  1. elisabetta ha detto:

    Ho letto tutto il tuo articolo e, anche se ho compreso le varie comparazioni, aumenti o diminuzioni in percentuali , mi è girata un po’ la testa….mi piacciono i numeri, ma a piccole dosi…..

    Ciò comunque che mi fa piacere e con il quale concludo questo commento è il prendere conoscenza di far parte di quel 9,9% che usa il PC: per cui ne sono fiera…. 🙂

    eli

    • frz40 ha detto:

      Beh, hai avuto costanza. 🙂

      Comunque, in sintesi:

      – Cresciamo per gli stanieri (e mancano all’appello gli irregolari), sia per effetto dell’immigrazione che per i loro nuovi nati;

      – Le famiglie tradizionali son sempre meno;

      – Quelli che sono in età di lavoro devono mantenere un numero sempre maggiore di persone non in età di lavoro;

      – si va di più a scuola, soprattutto le donne;

      – il computer è sempre più di casa, ma non per la terza età;

      – e, se tengo duro, tra qualche anno sarò fiero di essere parte di quel 2,4% 🙂

  2. elisabetta ha detto:

    Tieni duro, così farò anch’io…. nel frattempo tienimi sempre informata di come mutano le percentuali, soprattutto quelle che maggiormente ci riguardano…..
    Mi piacerebbe sapere in percentuale qualcosa di più sulla terza età…. quanti con la testa a posto e quanti affetti da Alzaimer…
    L’Alzaimer…. una bestia che sempre più ho occasione di incontrare tra le mie conoscenze (anche tra persone non proprio tanto vecchie)…. ma è davvero così diffusa??? La cosa mi spaventa molto!!!!
    eli

    eli

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