“Sono loro i «numeri uno», il cane e il gatto, e io li metterei davvero a pari merito, quando si tratta di fare la parte, o diciamo pure il mestiere, di amici dell’uomo“.
Così inizia l’articolo dell’etologo Danilo Mainardi, autore di «Il cane secondo
me» (Cairo Editore), per Il Corriere del 19 novembre scorso.
L’autore fa dapprima riferimento ad uno studio pubblicato circa un anno fa sulla rivista New Scientist che comparava in questo modo le qualità dei due animali (1=min; 6=max):
Poi si chiede se sia fondata l’ipotesi che, così come esistono profende differenze tra i due tipi da animali, così ci sarebbero profonde differenze tra i loro padroni, «gente da cane» da un lato e «gente da gatto» dall’altro.
Parrebbe di sì, almeno stando a quanto affermano due studiosi californiani, Aline e Robert Kid, che hanno confrontato la personalità di 200 uomini e donne, di età compresa tra i 18 e i 76 anni, tutti possessori di un cane o di un gatto.
“Il 48% della «gente da cane» risulta molto attratta dai bambini piccoli, contro il 30% della «gente da gatto». Il 30% dei primi, inoltre, gradisce la compagnia di adolescenti mentre, per quanto riguarda i secondi, la percentuale è sotto il 15%.
I proprietari, maschi e femmine, di cani, hanno poi ottenuto un più alto punteggio per un attributo della personalità che in inglese è detto nurturance, e che può, grosso modo, essere tradotto come il desiderio di essere coinvolti nella vita e nei problemi altrui.
Infine, con qualche differenza tra maschi e femmine, gli amanti dei cani sono più aggressivi e hanno maggiore tendenza al predominio (dominanza sociale) rispetto agli amanti dei gatti. In particolare, le donne «da gatti» sono decisamente sotto la media della popolazione femminile per quanto riguarda l’aggressività.”
E conclude: “La gente «da cane» è, statisticamente, più sociale, più tendente alle gerarchie, più coinvolgibile in rapporti interpersonali che non la gente «da gatto». Esattamente, se ci pensate, le stesse differenze che distinguono i nostri amici cane e gatto. È indubbio, infatti, che il cane è del padrone, che gli è sottomesso, che è sempre disponibile a far festa e a obbedire. Il rapporto con il gatto è assai diverso. È, soprattutto, basato sulla pariteticità. Il gatto, è vero, anche lui spesso fa festa, dimostra affetto, ma solo se ne ha voglia, e comunque non è mai sottomesso, e nemmeno così «libro aperto», così sempre comunicativo e comprensibile come la sua scodinzolante controparte”.
Che ne pensate? Io non so se sono “gente da cane”, ma i cani li adoro.
Io penso che essere gente da cane o gente da gatto sia sempre un fattore soggettivo e bisognerebbe possedere o aver posseduto entrambe gli animali per poterne trarre un parere oggettivo.
Comunque io sono tra quel 30% che ama il gatto, senza con questo essere contro il cane che trovo pure un animale meraviglioso e che ugualmente amo.
Credo comunque di amare in generale tutti gli animali, ma il gatto… lasciatemelo dire è per me il massimo…e aggiungerei a quella lista del New Scientist, la voce “il più elegante” e darei un bel 6 al gatto.
Beh, a dire il vero, per me sarebbe la tigre l’animale preferito…. Ma non è domestica, quindi mi “accontento” del gatto.
A proposito, ve l’ho mai detto cosa diceva mia nonna (pure lei gattofila) sul gatto?
“Iddio ha creato il gatto per dare all’uomo la possibilità di accarezzare una tigre”.
eli
Ho avuto sia cani che gatti. Preferisco i primi, ma capisco chi ama i secondi.
Quanto ad accarezzare una tigre, sì, Dio non ha inventato il gatto, ma la donna !!!!! 🙂
Io più da gatti…e in quanto ad aforismi mi piace tanto questo :”Se sei degno del suo amore, un gatto sarà tuo amico, ma mai il tuo schiavo. (Theophile Gautier)”.
Bello, grz, Lu. 🙂
Come amante dei gatti, grazie Lou, mi segno anche questo tuo bellissimo aforisma
eli