Sì, al di sotto della decenza e a quando il morto?

Su La Stampa di oggi  vedo un articolo a firma Luigi La Spina che titola:

“Spettacolo al di sotto della decenza”

Si riferisce alla gazzarra che ha portato ieri alla sospensione dei lavori alla Camera, avendo visto tra i principali interpreti il Ministro Ignazio La Russa, il Presidente della Camera Gianfranco Fini, Dario Franceschini, un gran numero di deputati e un gruppo di manifestanti, non so quanto organizzati, a lanciar monetine davanti a Montecitorio.

Nella sceneggiata si sono sprecati insulti e “vaffa”, tra i quali, leggo, anche  un «cocainomane» indirizzato da Fini a La  Russa, a microfoni spenti.

Premesso che io li sbatterei fuori a calci in culo tutti quanti, devo sottolineare che non è la prima volta che intemperanze come questa hanno luogo e potrei farne un lungo elenco (nel quale forse la palma del migliore spetterebbe a un tale di cui non ripeto il nome, ma del quale ho più volte parlato), mi chiedo nonse”, ma “quando” ci scapperà il morto, sperando che sia uno solo e che non sia troppo imminente.

Da due anni a questa parte, da quando cioè mi occupo di questo blog, sostengo che sia indispensabile abbassare i toni, da tutte le parti, ma vedo, ahimé, che è fatica sprecata.

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Nota: dell’articolo citato non riporto altro che il titolo, perché mi pare che ragioni con gli occhi di una sola parte, come ormai pare essere la regola di tutto quel quotidiano, ma chi lo volesse leggere lo trova qui.

Aggiornamento del 1° Aprile

E, come prevedibile la cagnarra è proseguita anche ieri, Vi segnalo allora questo articolo a firma Michele Aignis , sul Corriere di oggi, che titola

“Deriva pericolosa”

Inizia così:

«Una roba così non era mai successa»

Poi cerca di darci una spiegazione, e dice:

«dovremmo cominciare a chiederci per quale ragione i nostri politici siano scesi in guerra. Una risposta c’è: perché sono logori, perché hanno perso autorevolezza, e allora sperano di recuperarla gonfiando i bicipiti. Sono logori perché il tempo ha consumato perfino il Sacro Romano Impero, e perché il loro impero dura da fin troppo tempo. Guardateli, non c’è bisogno d’elencarne i nomi: sono sempre loro, al più si scambiano poltrona. Stanno lì da quando la seconda Repubblica ha inaugurato i suoi natali, ed è proprio il mancato ricambio delle classi dirigenti la promessa tradita in questo secondo tempo delle nostre istituzioni. Da qui l’urlo continuo, come quello di un insegnante che non sa ottenere il rispetto della classe. Perché se sei autorevole parli a bassa voce; ma loro no, sono soltanto autoritari».

L’articolo completo lo trovate qui.

Sulla pericolosa situazione politica che, da tempo,  si è venuta a creare, esprime tutta la sua preoccupazione Gianpaolo Pansa, con un articolo che titola “Troppo odio si rischia la guerra civile

Pansa richiama le parole del parole del Presidente Giorgio Napolitano «Quando a New York ha rivelato ai suoi interlocutori americani che nella vita pubblica italiana sta prevalendo l’odio e c’è un sentore di guerriglia imminente.», sostiene che «la battaglia politica è degenerata in una rissa brutale» e teme che «prima o poi si muterà in guerra civile.»
Si scaglia contro l’uso della “politica della piazza” e di chi la fomenta, e contro la loro «convinzione che combattere nelle piazze produca un fatturato politico rilevante. E possa cambiare l’assetto politico del Paese. Quando questa convinzione si trasformerà in certezza, l’Italia diventerà il terreno di scontro per una nuova guerra civile, fra due contendenti che hanno deciso di annullarsi a vicenda»

Non credo che abbia tutti i torti. L’articolo completo lo trovate qui .Troppo odio, si rischia la guerra civile

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2 risposte a Sì, al di sotto della decenza e a quando il morto?

  1. Vincenzo ha detto:

    Non credo proprio che i motivi addotti da Michele Aignis siano una spiegazione plausibile ed esaustiva.
    Io penso invece che almeno un motivo importante di fondo ci sia.
    Con l’attuale sistema elettorale sono stati eletti, anzi messi dalle Segreterie, politici di bassissima caratura culturale ….. utili solo come marionette manovrabili a comando. Se ne è parlato anche in questo blog del livello culturale incredibilmente basso.
    Addio ai La Malfa, Malagodi, Berlinguer, Almirante, Moro e via così.
    Anche se qualche caso di intemperanza in tempi passati si potrebbe annoverare, il livello odierno dei politici è incomparabilmente scaduto senza possibilità di raffronto.
    Elisabetta direbbe “non sono più quelli di un tempo!” e credo che avrebbe un coro di consensi.
    Intendiamoci: nella fattispecie i due “attori” incriminati sono Fini e La Russa, quindi politici non di primo pelo, ma la bolgia e l’atmosfera in generale, credo, favoriscano, cioè siano il “brodo di coltura” di queste vergognose intemperanze.
    Vincenzo

    • frz40 ha detto:

      E’ vero: i nostri politici non sono più quelli di una volta e la razza dei La Malfa, Malagodi, Berlinguer, Almirante, Moro e altri, si è persa. In fondo, quindi, dici la stessa cosa di Ainis, quando lui conclude con: «se sei autorevole parli a bassa voce; ma loro no, sono soltanto autoritari»

      Ma quel che più mi preoccupa, e lo dico da sempre, è che l’innalzamento dei toni è una vera e propria istigazione alla violenza. C’è un articolo di Giapaolo Pansa, oggi, che titola;”Troppo odio si rischia la guerra civile“. Trovi il link in calce al mio post, che ho nel frattempo aggiornato.

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