Che bello se l’Italia fosse meritocratica, spietata (e vincente) come la scherma femminile
Così titola il post di Jacopo Tondelli per LINKIESTA.it del 28 luglio e dice:
Succede nello sport. E, in Italia, a volte assecondando lo stereotipo che ci vuole vecchi dentro, sembra succedere solo nello sport. Cosa? Che dopo aver dominato per tanti anni “nel tuo campo”, dopo aver vinto tanto e dettato legge, qualcuno è misurabilmente più bravo di te, e ti manda fuori gioco. E si merita di sedersi lui, al tuo posto, al tavolo più importante. Questa ha fatto, nella semifinale olimpica della scherma femminile, Arianna Errigo, che ha battuto la 38enne superstar pluricampionessa olimpiche e mondiale Valentina Vezzali.
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Sono sincero: a me per Valentina dispiace un po’, ma se questa dura legge dello sport fosse una vera pratica comune, non avremmo che da guadagnarci tutti.
…a Valentina poteva andare anche peggio!
Ha dato anche a me quell’impressione, soprattutto contro la tunisina nei quarti.
Onore a lei, comunque: è una grande.
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