[Libri] “I segreti di mia sorella” di Nuala Ellwood – Ed. Nord (2018, 351pag.)

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Il libro.

È notte quando Kate arriva in stazione. Sua sorella Sally non è venuta a prenderla e, forse, è meglio così; Kate non avrebbe avuto la forza di affrontare l’ennesimo litigio. Dopo gli ultimi mesi trascorsi in Siria come corrispondente di guerra, ha già accumulato troppi brutti ricordi. E incubi. Ecco perché, mentre è a letto nella vecchia casa di famiglia, Kate pensa che il grido disperato che l’ha appena svegliata sia frutto della sua immaginazione. Eppure lo sente ancora. C’è qualcuno, nel giardino accanto. Un bambino che chiede aiuto. Kate si precipita fuori per soccorrerlo, ma il bambino è sparito. Il giorno successivo, va a bussare alla porta della vicina, la quale sostiene di non avere figli. Kate allora prova a parlarne con Sally, però nemmeno lei le crede, anzi l’accusa di essere sull’orlo della follia, schiacciata dal senso di colpa per un incidente avvenuto in Siria, per un bambino che non è riuscita a salvare. Possibile che Kate stia impazzendo? O è l’ennesima, crudele manipolazione di Sally? Cosa si nasconde dietro le tende perennemente chiuse della casa di fronte? Si tratta solo di un fantasma del passato o Kate è l’unica ad aver intuito la verità?

Grazie al ritmo serrato e alla storia spiazzante, in cui niente è come sembra, Nuala Ellwood indaga gli aspetti più oscuri dei rapporti familiari, tracciando inquietanti parallelismi tra gli orrori del mondo e quelli che si annidano dentro di noi.

Per me, in breve:

Niente male: da tre a quattro stelline (***/****)

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L’autore:

Nuala Ellwood si è trasferita a Londra quando aveva vent’anni per inseguire il sogno di diventare musicista. Ha cominciato a scrivere quasi per caso, ispirata dai racconti del padre giornalista, ma il suo talento è stato subito riconosciuto da pubblico e critica: I segreti di mia sorella è stato tra i romanzi più venduti in Inghilterra ed è in corso di traduzione in tutta Europa.

 

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[Libri] “Sara al tramonto”  di Maurizio De Giovanni – Rizzoli (2018, 360 pag.)

Sara al tramonto

E’ fresco di stampa ed è subito balzato in testa alle classifiche settimanali di vendita, ma, questa volta, Maurizio De Giovanni  non mi ha pienamente convinto.

Sara Morozzi è il nuovo personaggio di questa nuova serie. Trent’anni da poliziotta, ora in pensione, ha lavorato in un’unità legata ai Servizi, impegnata in intercettazioni non autorizzate. Non cura la sua immagine , ha i capelli grigi che sfiorano le spalle, pettinati in maniera anonima, le scarpe basse, il vestito scuro, una giacca leggera, una borsa morbida. . Minuta, sa rendersi pressoché invisibile nei luoghi pubblici ed è attenta osservatrice dei labiali e delle posture di chi la circonda. Su queste basa le sue indagini. Al suo fianco l’intraprendente Viola, sua nuora, che sta per renderla nonna e un poliziotto vecchia maniera, Davide Pardo, con un cane di grossa taglia per lui praticamente ingestibile. Va da sé che il vecchio poliziotto fa molta fatica ad adattarsi ai metodi di Sara.

La trama è semplice ma intrigante: una ragazza rea confessa di aver ucciso il padre padrone, assassina non è, e teme fortemente per la vita della propria figlioletta di sei anni ora affidata agli zii.

Non mancano dunque gli ingredienti per un thriller interessante, ma il ritmo non è stato per me sempre così coinvolgente e certe parti mi sono risultate un po’ ripetitive. Aspetto  i prossimi episodi. Per questo tre stelline (***).

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Maurizio De Giovanni (Napoli, 1958) è uno dei più affermati giallisti italiani. E’ l’autore delle fortunate serie del “Commissario Ricciardi” e de “I bastardi di Pizzofalcone”. Per saperne di più qui… (Wikipedia) e qui sul mio blog.

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[Libri] “L’eredità di Zia Evelina”, “Le tracce del lupo” , “Il conto da pagare”  di Maria Teresa Valle – Fratelli Frilli Editori

Che posso dirvi? Maria Teresa Valle con le indagini parallele del suo clone Maria Valli, mi ha definitivamente conquistato e in una settimana, dopo “La morte torna a Settembre”, mi son fumato ben tre dei suoi vecchi romanzi. Tutti hanno la caratteristica della brevità, ma, credetemi, in questo periodo nel quale le mie capacità di lettura e attenzione vanno sempre più scemando, tre non sono davvero poco. Cos’hanno di speciale? Forse tutto o forse niente, ma gli innamoramenti a colpi di fulmine non hanno mai troppe spiegazioni. Mi son piaciuti e basta. Quattro stelline (****) a tutti.

Vari sono i temi toccati:

  • Con “L’eredità di zia Evelina” Maria si trova ad affrontare il mistero di uno scheletro ritrovato nella cantina della vecchia zia, il tema della prostituzione alla quale vengono obbligate le ragazze immigrate  clandestinamente dall’Est e il problema delle prestazioni sessuali tra i banchi di scuola in cambio di una ricarica per il cellulare.
  • Con “Le tracce del lupo” si trova  di fronte all’assassinio di un giovane dottorando e ci fa intenerire con la favola di un lupo nei boschi dell’appennino ligure
  • Con “Il conto da pagare” ci coinvolge nella spirale delle paturnie femminili (non le chiama così) alla base delle crisi matrimoniali e ci riporta agli anni di piombo, alle vittime del terrorismo e ai drammi vissuti dai loro famigliari.

La scrittura è sempre diretta e scorrevole, articolata in brevi capitoletti che lasciano sempre con la curiosità di leggere quel che viene dopo.

Gustosi e credibili sono i siparietti coniugali con il povero marito Francesco.

L'eredita' di zia EvelinaL’eredità di Zia Evelina” (2012, 227 pag.)

Maria Viani riceve da una vecchia zia una duplice eredità piuttosto scomoda: un segreto imbarazzante, a lungo custodito dall’anziana parente, e una badante la cui sorella è misteriosamente scomparsa. A complicare le cose, a Maria capita tra capo e collo la giovane nipote in crisi. Nel paesaggio suggestivo delle Langhe, tra vicende ora drammatiche ora comiche, i soliti battibecchi col marito, i colloqui con l’amico brigadiere, ora promosso maresciallo, un cane ficcanaso e una gatta altera, una Maria scoppiettante e in forma smagliante riuscirà a sbrogliare la matassa districandosi tra vecchi e nuovi segreti

 

Le tracce del lupo“Le tracce del lupo” (2009, 141 pag.)

Il piccolo Walter, durante una breve vacanza, partecipa con la nonna Maria ad appassionanti escursioni alla ricerca delle tracce del lupo appenninico, ma un assurdo delitto pone drammaticamente fine all’esaltante esperienza. Nonostante la polizia, grazie a prove schiaccianti, abbia arrestato il presunto assassino, Maria Viani non crede alla sua colpevolezza e inizia una personale indagine parallela. Collaborando con l’avvocato dell’accusato e con l’aiuto del brigadiere Croce, suo buon amico, scava nella vita della vittima alla ricerca dei motivi del suo assassinio. Strappata alla quiete della vita di campagna, Maria risolverà il caso con un finale alla Nero Wolfe.

 Il conto da pagare“Il conto da pagare” (2013, 201 pag.)

Maria Viani, mentre passa le vacanze nel piccolo paese sull’Appennino, con il marito Francesco, il cane Lampo, la gatta Birba e una famiglia di cinciallegre, si trova catapultata nella crisi sentimentale della sorella Anna. A turbarla ulteriormente è la scoperta del cadavere del nuovo compagno della sorella, ucciso con una modalità che somiglia a una vera e propria esecuzione. Un delitto inspiegabile che la porta a indagare nella Genova degli anni ’70 scossa dalle azioni del terrorismo. Maria rivive l’atmosfera di quegli anni di piombo ricostruendo gli avvenimenti del passato e giungendo alla logica soluzione del caso.

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Maria Teresa Valle, nata a Varazze, risiede a Genova. Laureata in Scienze Biologiche, ha lavorato per 35 anni in qualità di Dirigente Biologa all’Ospedale San Martino di Genova. Ha scritto molti racconti e, con protagonista Maria Viani, ha pubblicato per i Fratelli Frilli Editori: “La morte torna a settembre”nel 2008,”Le tracce del lupo” nel 2009, “Le trame della seta. Delitti al tempo di Andrea Doria” nel 2010, “L’eredità di zia Evelina. Delitti nelle Langhe” nel 2012, “Il conto da pagare” nel 2013, “La guaritrice” nel 2014, “Burrasca” nel 2015, “Maria Viani e le ombre del 68” nel 2016. Per saperne di più….

 

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[Libri] “La grande truffa” di John Grisham – Mondadori (2018, 310 pag.)

La grande truffa

Il libro:

Gli studenti Mark, Todd e Zola si sono iscritti alla scuola di legge di Washington con le migliori intenzioni e il sogno di cambiare il mondo una volta ottenuta la sospirata laurea. Dopo essersi coperti di debiti per poter pagare le rette salatissime di una mediocre scuola privata, i tre amici si rendono conto di essere oggetto di una grande truffa. Il loro istituto, infatti, insieme a molti altri, è nelle mani di un potente e losco investitore newyorchese, che è anche socio di una banca specializzata nella concessione di prestiti agli studenti.

Dopo anni di sacrifici e false promesse di un lavoro sicuro, Mark, Todd e Zola capiscono che con ogni probabilità non riusciranno mai a passare l’esame di avvocato. Ma forse c’è una via d’uscita: l’obiettivo è farla franca con i grossi debiti accumulati e vendicarsi del torto subito. E per fare tutto ciò i tre lasciano gli studi e iniziano a praticare la professione di avvocato, fingendo di avere l’abilitazione.

A mio avviso:

Quando lascia la strada maestra del legal thriller Jonh Grisham  non è più la stessa cosa. Qui la trama gialla è piuttosto debole  e mi son più volte chiesto quale finale a sorpresa ci avrebbe potuto riservare questo libro. E, di fatti, il finale “a sorpresa” non è. Il libro è tuttavia interessante nel darci un’idea degli interessi che ruotano attorno al business delle scuole private americane. Tre stelline (***) il mio gradimento.

L’autore

John Grisham (Jonesboro, 8 febbraio 1955) è uno dei maggiori scrittori statunitensi di gialli giudiziari ed  è autore di trentun bestseller, tutti editi da Mondadori. Sul mio blog ne trovate alcuni qui.

 

 

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[Libri] “Le nostre anime di notte” di Kent Haruf – NN Editore (2017, 171pag,)

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Il libro:

È nella cittadina di Holt, Colorado, che un giorno Addie Moore rende una visita inaspettata al vicino di casa, Louis Waters. I due sono entrambi in là con gli anni, vedovi, e le loro giornate si sono svuotate di incombenze e occasioni. La proposta di Addie è scandalosa e diretta: vuoi passare le notti da me?

Inizia così una storia di intimità, amicizia e amore, fatta di racconti sussurrati alla luce delle stelle e piccoli gesti di premura. Amo questo mondo fisico. Amo questa vita insieme a te. E il vento e la campagna. Il cortile, la ghiaia sul vialetto. L’erba. Le notti fresche. Stare a letto al buio a parlare con te – dice Addie a Louis. Ma la comunità di Holt non accetta la relazione, che considera inspiegabile, ribelle e spregiudicata. E i due protagonisti si trovano a dover scegliere tra la propria libertà e il rimpianto.

Per me:

Un libro che descrive in modo garbato  una relazione dolce, delicata, forse fin troppo dolce e delicata,  tra due anziani che ritrovano il gusto delle cose semplici. Si fa il tifo per  loro ma la vita è comunque sempre assai complessa e complicata. Bello, da leggere, soprattutto per chi ha una certa età. Quattro stelline (****) e un grazie a mia cugina, Angela, per la segnalazione.

L’autore:

Kent Haruf (1943-2014) è stato uno dei più grandi scrittori americani. Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Whiting Foundation Award e una menzione speciale dalla PEN/Hemingway Foundation. I volumi della Trilogia della Pianura, Canto della pianura, Crepuscolo e Benedizione sono usciti per NN Ed. nel 2015 e 2016. Le nostre anime di notte, uscito postumo, è sempre ambientato nella cittadina immaginaria di Holt, Colorado. Da questo libro è stato tratto il film omonimo, che ha per protagonisti Robert Redford e Jane Fonda.

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[Libri] “La morte torna a settembre” di Maria Teresa Valle – Fratelli Frilli Editori (2008 – 264 pag.)

La morte torna a settembre

Il libro:

Maria Viani, biologa in pensione, trascorre felicemente le sue giornate in un tranquillo paesino dell’Appennino ligure dividendo il suo tempo tra l’orto e la raccolta di funghi nel bosco. Il ritrovamento del cadavere di un abitante del piccolo paese le offre l’occasione di trasformarsi da tranquilla signora di campagna in detective. Possibile che in quel borgo da cartolina si nasconda un feroce assassino? Le indagini che svolge in coppia con il Brigadiere Croce la porteranno a scoprire molte cose oscure sugli abitanti del paese: rancori, bugie, violenze, episodi del passato che, ricostruiti pazientemente, la condurranno sulle tracce del colpevole.

Per me, in breve:

Dice l’autrice, per bocca della protagonista Maria Viani: «Leggendo molti romanzi, mi sono convinta che c’è bisogno di un personaggio nuovo. Vedi, i protagonisti delle storie, gli investigatori, sono sempre dei figuri un po’ loschi, male in arnese, in genere hanno il fegato spappolato dal troppo alcool e il cuore spezzato da una donna che hanno amato alla follia e li ha traditi. Da allora vivono soli, in appartamenti squallidi, dormono poco, mangiano porcherie, sciupano femmine piene di curve, fanno fessi i poliziotti e, suscettibili come sono, fanno a cazzotti tre volte al giorno. Quando leggo le loro avventure patisco per tutte quelle notti insonni, mi viene mal di stomaco per quello che mangiano, mi viene mal di testa per la quantità spropositata di alcool che bevono e per le botte che prendono, mi viene l’orticaria quando sudano, piango quando la pupa di turno li abbandona. Se invece il protagonista è un poliziotto, allora gli hanno ammazzato la moglie, la figlia e il cane. […] Qui la mia sofferenza aumenta a causa delle sopraccitate disgrazie che il rude poliziotto annega anche lui nell’alcool non riuscendo tuttavia a dimenticare. Nemmeno io. Insomma sono stereotipi, non c’è fantasia, non ci sono elementi nuovi. E non ci sono più i Poirot e le Miss Marple! Allora ho pensato di creare un personaggio nuovo».

E c’è riuscita: quattro stelline (****). Non sarà una pietra miliare della letteratura noir italiana, il nuovo personaggio non è così unico, ma si legge proprio volentieri.

L’autrice:

Maria Teresa Valle, nata a Varazze, risiede a Genova. È sposata, ha due figli e due bellissimi nipoti. Laureata in Scienze Biologiche, ha lavorato per 35 anni in qualità di Dirigente Biologa all’Ospedale San Martino di Genova. Ha pubblicato per i Fratelli Frilli Editori: “La morte torna a settembre”nel 2008,”Le tracce del lupo” nel 2009, “Le trame della seta. Delitti al tempo di Andrea Doria” nel 2010, “L’eredità di zia Evelina. Delitti nelle Langhe” nel 2012, “Il conto da pagare” nel 2013, “La guaritrice” nel 2014, “Burrasca” nel 2015, “Maria Viani e le ombre del 68” nel 2016.

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[Libri] “Oltre l’inverno” di Isabel Allende – Feltrinelli (2017, 297 pag.)

Oltre l'inverno

Dalla quarta di copertina:

Brooklyn, ai giorni nostri. Durante una tempesta di neve, Richard Bowmaster, professore universitario spigoloso e riservato, tampona la macchina di Evelyn Ortega, una giovane donna emigrata illegalmente dal Guatemala. Quello che sembra solo un banale incidente prende tutt’altra piega quando Evelyn si presenta a casa del professore per chiedere aiuto. Smarrito, Richard si rivolge alla vicina, che conosce a malapena, Lucía Maraz, una matura donna cilena con una vita complicata alle spalle. Lucía, Evelyn e Richard, tre persone molto diverse tra loro, si ritrovano coinvolte in un thriller dalle conseguenze imprevedibili. Tre destini che Isabel Allende incrocia per dare vita a un romanzo mozzafiato e molto attuale sull’emigrazione e l’identità americana, le seconde opportunità e la speranza che, oltre l’inverno, ci aspetti sempre un’invincibile estate.

Per me, in breve:

Come thriller non è eccezionale (sarebbero tre stelline), ma il libro è piuttosto interessante come esempio di cosa significhi nascere dalla parte sbagliata in certi Paesi dell’America Latina. La storia di Evelyn, e non è la sola, è choccante e, credo,  non unica nella realtà: Quattro stelline (****).

L’autore:

Isabel Allende (Lima, 2 agosto 1942) è una scrittrice cilena naturalizzata statunitense. È una delle autrici latinoamericane di maggior successo al mondo, con libri come La casa degli spiriti o La città delle bestie. Ha scritto molti romanzi basati sulle sue esperienze di vita, ma ha anche parlato delle vite di altre donne, unendo mito e realismo. Ha anche insegnato letteratura in vari college statunitensi. Vive dal 1989 in California e ha ottenuto la cittadinanza statunitense nel 2003. (Fonte: Wikipedia, dove potete trovare un’ampia biografia e l’elenco delle opere)

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[Libri] “Uomini che restano” di Sara Rattaro – Sperling & Kupfer (2018, 250 pag.)

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Dalla presentazione del libro:

Fosca è scappata da Milano e dalla confessione scioccante con cui suo marito ha messo fine in un istante alla loro lunga storia, una verità che per anni ha taciuto a lei, a tutti, persino a se stesso. Valeria nasconde sotto un caschetto perfetto e un sorriso solare i segni di una malattia che sta affrontando senza il conforto dell’uomo che amava, perché lui non è disposto a condividere con lei anche la cattiva sorte.

Quel vuoto le avvicina, ma a unirle più profondamente sarà ben presto un’amicizia vera, di quelle che ti fanno sentire a casa. Perché la stessa vita che senza preavviso ti strappa ciò a cui tieni, non esita a stupirti con tutto il buono che può nascondersi dietro una fine. Ti porta a perderti, per ritrovarti. Ti costringe a dire addio, per concederti una seconda possibilità. Ti libera da chi sa soltanto fuggire, per farti scoprire chi è disposto a tutto pur di restare al tuo fianco: affetti tenaci, nuovi amici e amici di sempre, amori che non fanno promesse a metà.

Sara Rattaro racconta le nostre emozioni come se sapesse leggerci dentro. Sono nostre le paure e le speranze, le illusioni e gli smarrimenti di fronte alle mille variabili dell’amore, alle traiettorie imprevedibili dell’esistenza. Sono eroi normali quelli che vincono in questa storia, donne e uomini che hanno il coraggio di lottare nei momenti più duri, di accettarsi senza indossare maschere, di tenere aperta la porta del cuore per esporsi al destino e ricominciare.

Per me,  in breve:

E’ proprio brava la Rattaro. Benché i due casi trattati (una lei abbandonata da un marito che scopre di essere gay e una lei lasciata da un marito non disposto a condividere le pene di una brutta malattia) non fossero, per la verità, di mio grande interesse, la narrazione è fluida e coinvolgente e la lettura scorre tutta d’un fiato: quattro stelline (****).

L’autore:

Sara Rattaro (1975) è nata a Genova. Laureata in Biologia e in Scienze della Comunicazione, ha lavorato come informatore farmaceutico prima di dedicarsi completamente alla sua grande passione, la scrittura. È autrice di romanzi accolti con grande successo da librai, lettori e critica, e tradotti in nove lingue: Sulla sedia sbagliata, Un uso qualunque di te, Non volare via (Premio Città di Rieti 2014), Niente è come te (Premio Bancarella 2015), Splendi più che puoi (Premio Rapallo Carige 2016), L’amore addosso e Il cacciatore di sogni, il suo primo libro per ragazzi. È docente di Scrittura creativa presso l’Università degli studi di Genova.

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[Libri] “Il morso della reclusa” di Fred Vargas – Einaudi (2018, 432 pag.)

Il morso della reclusa

 

Dalla presentazione del libro:

Nebbioso, beccheggiante, indolente. Sempre perso nelle sue vaghezze. È il commissario Adamsberg, capo dell’Anticrimine al tredicesimo arrondissement parigino [..] ed è costretto a rientrare prima del tempo dalle vacanze in Islanda per seguire le indagini su un omicidio. Il caso è ben presto risolto, ma la sua attenzione viene subito attirata da quella che sembra una serie di sfortunati incidenti: tre anziani che, nel Sud della Francia, sono stati uccisi da una particolare specie di ragno velenoso, comunemente detto reclusa. Opinione pubblica, studiosi e polizia sono persuasi che si tratti di semplice fatalità, tanto che la regione è ormai in preda alla nevrosi. Adamsberg, però, non è d’accordo. E, contro tutto e tutti, seguendo il proprio istinto comincia a scandagliare il passato delle vittime.

Per me, in breve.

Ho letto questo libro vedendolo ai primi posti nelle classifiche settimanali per diverso tempo, ma l’ho trovato noiosissimo e ripetitivo. Non mi hanno di certo affascinato le recluse in quanto ragni né le recluse come donne reiette costrette, in passato a trascorrere la vita rinchiuse in angusti bugigattoli senza contatti  con l’esterno. Due sole stelline (**) il mio gradimento. Probabilmente non il libro migliore di questa affermata autrice francese che non conoscevo e ho letto per la prima volta.

L’autore:

Fred Vargas (1957) è archeologa e medievista. Einaudi ha pubblicato tutte le sue opere. La serie dei tre Evangelisti: Io sono il Tenebroso (2000), Chi è morto alzi la mano (2002), Un po’ piú in là sulla destra (2008); i casi del commissario Adamsberg: L’uomo dei cerchi azzurri (2007), L’uomo a rovescio (2006), Parti in fretta e non tornare (2004), Sotto i venti di Nettuno (2005), Nei boschi eterni (2007), Un luogo incerto (2009), La cavalcata dei morti (2011), Tempi glaciali (2015); il noir Prima di morire addio (2010); la graphic novel I quattro fiumi (2010); i racconti Scorre la Senna (2009); i saggi: Critica dell’ansia pura (2010) e Piccolo trattato sulle verità dell’esistenza (2013).

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[Libri] “Il senso del dolore” e “Rondini di Primavera” di Maurizio De Giovanni – Einaudi (2007 e 2017)

Solo per segnalarvi di aver letto questi due libri di Maurizio De Giovanni e cogliere l’occasione per augurare a tutti un Buon Natale e Buone Feste.

Sono rispettivamente il primo e l‘ultimo della serie Commissario Ricciardi. Fa da sfondo la Napoli degli anni 30, nel pieno dell’era fascista, con il suo fardello di pie illusioni e di servili rapporti clientelari. Ma in fondo che cosa è cambiato dopo tanti anni?

Riflessioni amare a parte, i due libri mi sono piaciuti molto: quattro stelline (****) per entrambi.

Il senso del dolore

“Il senso del dolore – L’inverno del Commissario Ricciardi”  Fandango, 2007, pp. 247

 

Napoli, 1931. Marzo sta per finire, ma della primavera ancora nessuna traccia.

La città è scossa dal vento gelido e da una notizia: il grande tenore Arnaldo Vezzi — voce sublime, artista di fama mondiale, amico del Duce —viene trovato cadavere nel suo camerino al Real Teatro di San Carlo prima della rappresentazione di Paghaccr. La gola squarciata da un frammento acuminato dello specchio andato in pezzi. A risolvere il caso è chiamato il commissario Luigi Alfredo Ricciardi, in forza alla Squadra Mobile della Regia Questura di Napoli. Investigatore anomalo, mal sopportato dai superiori per la sua insofferenza agli ordini ed evitato dai sottoposti per il carattere introverso, Ricciardi coltiva nell’animo tormentato un segreto inconfessabile: fin da bambino vede i morti nel loro ultimo attimo di vita e ne sente il dolore del distacco. Mentre i giorni passano e il vicequestore incalza, timoroso dell’impazienza del regime che da Roma chiede chiarezza ed esige che i colpevoli siano consegnati alla giustizia, la città freme sotto un alone cupo e livido, il risentimento cova nei vicoli e nei bassi, i raggi del sole illuminano a squarci le facciate degli antichi palazzi. Attento alle esigenze dei più deboli, il commissario segue il suo senso di giustizia per dare un nome all’assassino.

Cominciano con l’inverno le stagioni di Ricciardi: il cammino al confine tra due mondi di un uomo condannato a guardare e amare da una finestra, interprete del disagio di un luogo sospeso tra luce e ombra.

 

Rondini d'inverno

 

“Rondini d’inverno – Sipario per il Commissario Ricciardi –  Einaudi 2017 356 pag.

Il Natale è appena trascorso e la città si prepara al Capodanno quando, sul palcoscenico di un teatro di varietà, il grande attore Michelangelo Gelmi esplode un colpo di pistola contro la giovane moglie, Fedora Marra. Non ci sarebbe nulla di strano, la cosa si ripete tutte le sere, ogni volta che i due recitano nella canzone sceneggiata: solo che dentro il caricatore, quel 28 dicembre, tra i proiettili a salve ce n’è uno vero.

Gelmi giura la propria innocenza, ma in pochi gli credono. La carriera dell’uomo, già in là con gli anni, è in declino e dipende ormai dal sodalizio con Fedora, stella al culmine del suo splendore. Lei, però, cosí dice chi la conosceva, si era innamorata di un altro e forse stava per lasciarlo. Da come si sono svolti i fatti, il caso sembrerebbe già risolto, eppure Ricciardi è perplesso.

Mentre il fedele Maione aiuta il dottor Modo in una questione privata, il commissario, la cui vita sentimentale pare arrivata a una svolta decisiva, riuscirà con pazienza a riannodare i fili della vicenda. Un mistero che la nebbia improvvisa calata sulla città rende ancora piú oscuro, e che riserverà un ultimo, drammatico colpo di coda.

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Maurizio De Giovanni è nato nel 1958 a Napoli, dove vive e lavora, è autore della fortunata serie di romanzi con protagonista il commissario Ricciardi, che comprende finora: Il senso del dolore (2007), La condanna del sangue (2008), Il posto di ognuno (2009), Il giorno dei morti (2010), Per mano mia(Einaudi, 2011), Vipera (2012, Premio Viareggio, Premio Camaiore), Anime di vetro (2015) Serenata senza nome (2016) e Rondini d’inverno (2017).
È anche autore di: Storie azzurre (Cento Autori, 2010), una raccolta di quattro racconti lunghi dedicati al Napoli, la sua squadra del cuore,e de Il metodo del Coccodrillo (Mondadori, 2012, Einaudi 2016; Premio Scerbanenco).
Con I bastardi di Pizzofalcone (Einaudi 2013) ha inaugurato un nuovo ciclo contemporaneo, sempre pubblicato da Einaudi, continuato con Buio per i Bastardi di Pizzofalcone (2013), Gelo per i bastardi di Pizzofalcone (2014), Cuccioli per i bastardi di Pizzofalcone (2015), Pane per i bastardi di Pizzofalcone (2016), Souvenir per i bastardi di Pizzofalcone (2017)

 

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