Come valutare le performances della scuola

La Stampa dedica oggi le quattro pagine centrali ad un’analisi condotta dalla Fondazione Agnelli che si è proposta di stilare una classifica delle migliori scuole superiori del Piemonte. La ricerca mi sembra di grande interesse e ne riassumo di seguito i principali aspetti.

La Fondazione Agnelli ha cercato di trovare una via scientifica alla comparazione tra gli istituti superiori del Piemonte. In particolare valutando come le scuole assolvono il compito fondamentale di preparare agli studi universitari.

Per ciascuna scuola è stata quindi calcolata la percentuale di allievi iscritti dopo il diploma in uno degli atenei piemontesi, la media dei loro voti d’esame alla fine del primo anno, la velocità con cui hanno affrontato il corso di studi. L’analisi è stata estesa a tre anni accademici (dal 2005-6 al 2007-8) e ha coinvolto 32 mila studenti.

Nella graduatoria sono stati considerati quattro diversi fattori che riporto in sintesi:

L’ effetto scuola ossia la bontà del lavoro svolto da ciascuna scuola per preparare i propri diplomati agli studi universitari, grazie all’organizzazione scolastica, alla qualità dell’offerta formativa e degli insegnanti, alla capacità di orientamento.

L’ effetto studenti. Questo parametro considera alcune caratteristiche individuali degli studenti che possono influenzare il rendimento accademico (il genere, il talento scolastico espresso attraverso un voto di maturità «standardizzato», l’eventuale ritardo di iscrizione all’università, l’annata di appartenenza).

L’effetto territorio. Il contesto territoriale può influenzare i comportamenti e i risultati universitari. Città e provincia sono molto diverse fra loro per condizioni economiche e offerta formativa, ma anche per modelli culturali e controllo sociale. Inoltre, l’investimento per chi studia «fuorisede» è molto più oneroso di quello di chi ha la facoltà sotto casa e questo può riflettersi nell’impegno profuso negli studi universitari.

L’effetto indirizzi. Nella scuola secondaria superiore italiana, i diversi indirizzi (licei, tecnici, professionali) sono fortemente differenziati in base alle condizioni socio-economiche di chi li sceglie e frequenta. Ad esempio, i figli delle famiglie più benestanti e colte si concentrano tipicamente nei licei classici.

La classifica riguarda 211 Istituti Superiori ed è redatta sulla base di tutti e quattro i fattori indicati. Sulla base del dato indicato alla colonna “Rank effetto scuola” è possibile stilare una seconda classifica sulla base di tale esclusivo “effetto”. (Tale seconda classifica è pubblicata dal quotidiano, ma non la ritrovo sul net)

Dalle graduatorie sembra emergere, con qualche sorpresa:
– la buona qualità degli istituti tecnici se valutata in termini di “effetto scuola”, cioè del lavoro fatto da ciascuna scuola grazie all’organizzazione, agli insegnanti, alla capacità di orientamento».
un vantaggio relativo dei licei rispetto ai tecnici nell’attrarre studenti più dotati scolasticamente e di estrazione socio-culturale più elevata.
La buona performance delle scuole di provincia e quella invece deludente, in generale, delle scuole non statali.

Rimando chi ne abbia specifico interesse alla lettura integrale degli articoli e delle classifiche dei quali riporto i links in calce al presente post

La cosa che mi preme qui segnalare è che ritengo che si tratti di un’ottima iniziativa,
– Sia per le famiglie, per scegliere a quale istituto superiore iscrivere i figli;
– Sia per la valutazione dei risulati conseguiti da ciascun Istituto da parte di chi governa il sistema scolastico.

Buona lettura.

Links e fonti:
Classifica
Le migliori scuole del Piemonte
Come nasce la classifica delle scuole
Andrea Gavosto “Offriamo dati alle famiglie per scegliere”

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5 risposte a Come valutare le performances della scuola

  1. Pingback: Come valutare le performances della scuola « Frz40's Blog

  2. marisamoles ha detto:

    La ricerca mi pare molto interessante ed estendibile ad altre realtà scolastiche.
    Come sempre, però, l’utilizzo di indicatori per la valutazione può essere soggettivo, specie per quanto riguarda l’ “effetto scuola”. Poi bisogna considerare anche gli strumenti usati, ad esempio i questionari somministrati ai ragazzi e alle familgie che non sempre rispecchiano la realtà.
    Sono abbastanza esperta di “monitoraggi” e, per quanto si sottolinei che i questionari sono anonimi e non c’è alcuna possibilità di essere individuati, difficilmente gli interessanti danno giudizi negativi. Credo sia una sorta di pudore o comunque un riconoscimento dello sforzo fatto.
    Più attendibili di sicuro sono i dati oggettivi, come le statistiche che riflettono il successo (o l’insuccesso) nel proseguio degli studi.

    Insomma il “modello Piemonte” potrebbe essere esteso ad altre regioni (specie quelle del sud): non sarà perfetto, ma è sempre meglio che niente.

  3. vincenzo ha detto:

    Caro Frz,
    La valutazione era già stata fatta l’anno scorso, sempre a cura della Fondazione Agnelli, quando noi stavamo cercando indicazioni aggiornate sui licei per l’iscrizione di Vittoria.
    Sono molto contento della riconferma molto positiva del Liceo Cavour.
    Anche l’anno scorso il Cavour occupava la prima posizione tra Tutti gli Istituti di Torino.
    Formidabili i risultati nella provincia di Cuneo con : Alba, Mondovì e Cuneo!
    E con Alessandria al secondo posto!

    • frz40 ha detto:

      Personalmente i risultati della ricerca non mi sorprendono molto. Mi congratulo con la Provincia e soffro un po’ nel vedere il vecchio Sommeiller, che tanto mi ha dato, al 170esimo posto, Ma forse erano altri tempi e, allora, quel diploma di Ragioniere aveva un valore. E, soprattutto, quel tipo di studi mi è sempre stato utile per tutta la vita.
      L’auspicio è, comunque, che queste analisi siano di stimolo alle scuole, per migliorare, di guida per le famiglie che devono operare delle scelte. e di giudizio per chi governa il sistema scolastico e dovrebbe premiare chi più merita.

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