Panni sporchi e libertà di stampa

Ci sono Paesi dove i panni sporchi, del vecchio detto, si lavano in famiglia ed altri dove si gode nello stenderli al sole per mesi.

Uno dei Paesi che appartiene al primo gruppo è la Francia. Da sempre  i giornali francesi hanno cercato di proteggere i primi Rappresentanti del Paese dai gossips  boccacceschi. Ce lo conferma Bruno Vespa con le sue Donne di Cuori con riferimento ai vari  Mitterand, Chirac, Valéry Giscard d’Estaing, Pompidou e Sarkozy. Tutte vicende che i giornali francesi, da sempre,  hanno fatto passare quasi sotto silenzio. Un po’ per salvaguardare la “grandeur” della Francia dallo sputtanamento internazionale, un po’ perché ai francesi interessano, probabilmente, cose un po’ più serie ed importanti.

Una specie di patto d’onere al quale qualcuno pare che sia venuto meno quando, da qualche giorno Monsieur Sarkosy è ritornato alla ribalta del gossip per certe notizie di corna, sue e della cara Carlà.

Leggo ora sul  Corriere.it (LINK) che lui è passato al contrattacco e l’articolo titola “La legge implacabile di Sarkozy:licenziati i giornalisti sgraditi

Penso ai vari giornalisti di Repubblica che per mesi hanno goduto delle  disavventure del Cavaliere e anche a Santoro per la indegna puntata di Annozero che ha visto la glorificazione della vergine Patrizia.

Lascio a voi la lettura dell’articolo intero  e le vostre conclusioni.

Ma  mi chiedo: si chiama, la nostra, “libertà di stampa”?

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