Me lo spiegano Luca Francesco Ticini, del Max Planck Institute for human cognitive and brain sciences di Lipsia (Germania), ed Emily Cross, del Dipartimento di Psicologia sociale e culturale della Radboud Universiteit di Nijmegen (Olanda), in un articolo apparso sulla rivista Phenomenology and the Cognitive Sciences, e lo riporta Danilo Di Diodoro sul Corriere di ieri.
L’articolo si occupa di ricerche in quel settore delle neuroscienze che ha preso il nome di “neuroestetica” e dice:
“Perché è tanto piacevole guardare le evoluzioni dei bravi ballerini.”
“Chi assiste a uno spettacolo di danza resta immobile sulla sedia, ma è come se danzasse anche lui, all’interno del cervello. Il piacere che si prova guardando ballare è il risultato di una complessa sinergia tra varie aree cerebrali. Osservare una ballerina non attiva solo le aree percettive, per esempio quelle coinvolte nella percezione uditiva o visiva, ma anche le aree motorie (che si «accendono» quando eseguiamo un movimento). Questa corrispondenza fra osservatore e opera artistica, e quindi la capacità d’immedesimarsi nei movimenti osservati, sembra essere un fattore determinante del piacere che si può provare assistendo a una performance di danza.”
Quando guardo una ballerina, a me si “accende” di tutto e adesso so il perché. Ma sarà proprio così?
Battutine a parte, l’articolo completo lo trovate a pag.2.
Questo me l’ero perso!
Molto interessante! Se però ci sono le ballerine le preferisco ai ballerini. Chissà perché!
A chi lo dici !!!! 🙂