RU486 e Cota fa lo struzzo

Dopo mesi di assurde lungaggini dovute, ad esempio, alla mancanza del bugiardino in italiano, pare che la pillola RU486 sia finalmente disponibile anche in Italia, seppur col vincolo del ricovero in ospedale per l’intero perodo di efficacia.

Subito il neo eletto Governatore della regione Piemonte, Roberto Cota, non perde l’occasione per partire, nella sua nuova carica, col piede sbagliato.

Leggo da questo articolo di Marco Accossato per La Stampa che Cota:

E’ «pronto a fare di tutto perché resti nei magazzini»
E alla domanda provocatoria di Maurizio Belpietro: «Allora le pillole che la Bresso aveva ordinato rimarranno nei magazzini?», risponde altrettanto provocatoriamente: «Per quanto potrò fare io sì».

Ho scritto altri post sull’argomento e premetto che l’aborto mi terrorizza al solo pensiero, ma credo che la politica dello struzzo non serva a nessuno.

La legge lo prevede. La RU 486 è diffusa in tutti i paesi europei, eccetto Irlanda e Portogallo, più o meno da vent’anni. E’ un mezzo che, se utilizzato sotto controllo medico, offre alcuni vantaggi importanti, in particolare quello di non richiedere interventi chirurgici e, quindi, di provocare minori danni fisici e psicologici. Soprattutto potrà contribuire a contenere la piaga degli aborti clandestini.

Che vuole il signor Cota? Non lo sa che la RU486 è liberamente venduta su Internet? (vedi in proposito Il Messaggero del 31 gennaio, con un articolo a firma Carla Massi dal titolo “La pillola abortiva si compra sul web. Allarme dei ginecologi: no al fai da te”) Non lo sa che è sufficiente attraversare la vicina frontiera per procuraselo? Non sa che altri medicinali, nati per altro scopo, vengono venduti in farmacia e sul mercato nero e ottengono lo stesso scopo? Non lo sa che queste sono le vere pratiche pericolose?

Pensa davvero che senza pillola si riduca davvero il numero degli aborti? O piuttosto non si aumenteranno i rischi?

Lasci ai medici, ai consultori, alle famiglie e alle donne di decidere secondo professionalità e coscienza e non si impicci di bloccare i magazzini. Si preocccupi invece che tutto avvenga sotto controllo medico e con l’assistenza di esperti sociali.

Aggiornamento del 2 Aprile 2010

Sono basito, attonito, esterrefatto !!!

Sul sito IGN, portale del gruppo Adnkronos vedo un articolo con questo titolo:

Nel corpo dell’articolo si legge: “mercoledi’ prossimo sara’ somministrata la prima pillola abortiva al Policlinico di Bari; la donna, che sara’ trattata in regime di ricovero, e’ del capoluogo pugliese.

Ora, a parte che la pillola è somministrata, da diversi anni, in via sperimentale, in diversi ospedali italiani, e quindi non si tratta affatto della prima donna che la utilizza, mi chiedo se adesso sia proprio il caso di darle questa rilevanza. E magari mandarla in TV a sollevare l’audience di qualche talk show spazzatura. Che vergogna !!!!

Questa voce è stata pubblicata in Medicina, salute, tapianti, maternità e aborti, Politica e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

14 risposte a RU486 e Cota fa lo struzzo

  1. anto85 ha detto:

    mah…in parte concordo, ma è anche vero che bisogna considerare gli effetti collaterali e aspetti che probabilmente ci sfuggono…

    già il fatto che questo farmaco non abbia un vero nome (nonostante sia in commercio da anni), ma solo una sigla (che viena data durante le fasi di sintesi dai ricercatori del laboratorio in cui viene studiata) a me lascia perplessa…perchè mai un farmaco tanto “miracoloso” non trova “paternità”???perchè nessuno si fa avanti e ne richiede i “diritti” e il “merito” mettendoci la faccia (e quindi il nome)?!?!?!?di chi è il brevetto???qual’è il principio attivo??perchè, se ormai è scaduto il brevetto, non viene chiamato con il nome del principio attivo seguito dala sigla della casa farmaceutica che lo produce???

    mah…ripeto mi pare strano…i ricercatori lavorano anni (e sono quasi sempre sottopagati) ed individuano numerossisime molecole, la maggior parte delle quali è inutile (non funziona, non è possibile produrla su scala industriale, non è abbstanza selettiva quindi porta ad inevitabili effetti collaterali, e così via)….se ne trovano una che “funziona”, secondo te si tirano indietro e si perdono il loro momento di gloria???

    non penso proprio…

    • frz40 ha detto:

      La discussione, cara Antonella, non è sull’efficacia o sulle controindicazioni del farmaco, argomento per il quale, peraltro, dichiaro la mia incompetenza.

      Devo però assumere che l’Aifa abbia dato il via libera a ragion veduta, tanto più che di questa pillola se ne fa uso da oltre 20 anni in mezzo mondo e che le conseguenze dovrebbero essere più che note. Non mi risulta, comunque, che qualcuno abbia dichiarato che sussistono pericoli particolari se le condizioni della paziente sono normali. Siano dunque i medici a giudicare se in certi casi sia meglio la pillola o l’intervento chirurgico.

      Non spetta alla politica di giudicare in proposito.

      Così come, vigente la legge 184 sull’aborto, non spetta alla politica di mettere i bastoni tra le ruote alla medicina.

      Tanto più che siamo ancora in presenza di un elevato numero di aborti clandestini messi in atto da ignobili praticone/i e che siamo anche in presenza di donne che ricorrono a farmaci nati per altri scopi, questi sì con gravi controindicazioni, acquistati sul mercato nero (avevi visto il reportage delle Iene?). Per non parlare poi delle gite oltre confine di chi se lo può permettere, o dell’uso, senza alcun controllo medico, della RU486 acquistata sul web.

      La politica si preoccupi, dunque, di mettere in atto dei validi consultori che sappiano aiutare nelle decisioni e si faccia campagna di informazione su come evitare le gravidanza indesiderate (e le malattie); poi ci si affidi alla professionalità dei medici che sapranno ben giudicare come e cosa fare.

      O si modifichi la 184, se il problema è di tipo etico.

  2. vincenzo ha detto:

    L’uso di questa pillola, seppure con certe modalità, per decreto statale potrà essere reso di uso pubblico e tanto dovrebbe bastare.

    In una Stato che si rispetti, il fatto che il Presidente Cota abbia proprie convinzioni religiose non in linea con le direttive statali non dovrebbe influire sui cittadini di uno stato costituzionalmente laico …. o siamo suoi “sudditi”?

    L’influenza della Chiesa è così sentita in questo Paese che non può essere ignorata dai politici, pertanto il politico in cerca di sempre maggiori consensi, si sente in diritto di agire dichiarandosi paladino di un pensiero anche se in contrasto con le direttive statali.

    D’altronde abbiamo visto sfilare in prima fila nei cortei “per la difesa della Famiglia” politici pluri divorziati, politici con amanti “ufficialmente note” e libertini dichiarati etc.etc…

    La verità è che siamo in balia di buffoni carrieristi.

    Vedremo questo paladino della Chiesa, nonchè leghista, quanta carità cristiana eserciterà nei confronti degli extracomunitari!

    Vincenzo

    • frz40 ha detto:

      Sei un po’ “trachant” e apri la discussione a troppi temi che, a mio avviso, meriterebbbero considerazioni diverse.

      Tuttavia concordo sull’osservazione di fondo: the audience comes first

  3. paola ha detto:

    vorrei davvero che nessuna donna dovesse mai ricorrere a questa pillola. L’assunzione della pillola è un aborto chimico che comunque deve essere monitorato in ospedale. Che ingiustizia per le donne dovervi ricorrere e quale ferita nel corpo e nell’anima!

    • frz40 ha detto:

      Hai ragione: Nè alla pillola, né al chirurgo: ne sono terrorizzato al solo pensiero. Ma i casi della vita sono tantissimi e non mi sento di giudicare. Posso solo dire che molto meglio sarebbe pensarci prima e tanti drammi si eviterebbero. Non tutti, comunque, e purtroppo.

  4. frz40 ha detto:

    Aggiornamento del 2 Aprile 2010

    Sono basito, attonito, esterrefatto !!!

    Sul sito IGN, portale del gruppo Adnkronos vedo un articolo con questo titolo:

    Nel corpo dell’articolo si legge: “mercoledi’ prossimo sara’ somministrata la prima pillola abortiva al Policlinico di Bari; la donna, che sara’ trattata in regime di ricovero, e’ del capoluogo pugliese.

    Ora, a parte che la pillola è somministrata, da diversi anni, in via sperimentale, in diversi ospedali italiani, e quindi non si tratta affatto della prima donna che la utilizza, mi chiedo se adesso sia proprio il caso di darle questa rilevanza. E magari mandarla in TV a sollevare l’audience di qualche talk show spazzatura. Che vergogna !!!!

  5. Pingback: Notizie dai blog su Cota precisa sulla RU486, ma non torna indietro [La giornata]

  6. marisamoles ha detto:

    Sono già intervenuta sull’argomento in occasione di un altro tuo post. Allora scrissi, se ricordo bene, che la pillola abortiva (che qualche giornalista ignorante chiama “del giorno dopo”, ma si tratta di due terapie ben differenti!) è falsamente preferibile all’intervento in anestesia totale per gli effetti collaterali che ha, specie a livello di sofferenza fisica (le contrazioni uterine, per chi le ha provate, non sono una passeggiata; almeno in fase di travaglio sono sopportabili perché la partoriente sa che, abbracciando suo figlio da lì a poche ore, tutto il dolore provato sarà solo un ricordo), che non compensa i rischi di un’eventuale anestesia. Detto ciò, la legge prevede che si ricorra all’aborto, anche attraverso questo mezzo, quindi nessuno, nemmeno i neoeletti governatori di Veneto e Piemonte possono opporvisi. Il loro comportamento è mosso da falsi scrupoli morali (che in effetti non credo abbiano personalmente) per farsi belli agli occhi di chi ha votato per loro. Non dico altro perché, come sai, non mi piace trattare di politica né sul mio blog né in occasione dei miei interventi qui.

    L’unica cosa su cui, a questo punto, si può discutere è l’ospedalizzazione delle donne che decidono di fare ricorso alla pillola abortiva. Anche se è prevista, non dimentichiamo che chiunque, fosse anche in punto di morte, può firmare una carta in cui solleva l’ospedale da ogni responsabilità relativa alla dimissione anticipata contro il parere dei medici. A questo punto, si può solo sperare che le future fruitrici della RU486 lo capiscano e soprattutto quelle che vogliono ricorrere ad un’ IVG comprendano che se in occasione di un raschiamento generalmente non c’è bisogno di ricovero, in quanto l’intervento viene fatto in day-hospital, mentre se si opta per la pillola abortiva si deve rimanere in ospedale per tre giorni, cioè fino all’epulsione del feto, appare chiaro quale delle due tecniche abortive sia preferibile.

    Putroppo le informazioni sono sommarie e molte donne credono che la RU486 sia come un’aspirina che si prende per il mal di testa. Ma io non credo, l’ho già detto allora e lo ripeto qui, che una pillola possa far aumentare i casi di IVG e nemmeno far diminuire gli aborti clandestini. Visto che l’aborto è legale, chi si affida a mani inesperte di solito ha qualcosa da nascondere: minorenni che non vogliono far sapere della gravidanza alla famiglia, donne straniere senza permesso di soggiorno o prostitute costrette dai loro protettori all’interruzione di una gravidanza indesiderata.

    Meglio di tutto sarebbe, come tu stesso dici, pensarci prima, e io credo che siano molte le donne che in effetti preferiscono la contraccezione: che discorso è “se va male c’è la pillola abortiva”? Non penso che siano in tante a farlo.

    Scusa la prolissità ma per me il tasto è dolente: dopo aver rischiato di perdere mio figlio, non posso “assolvere” le donne che decidono di abortire, con qualunque mezzo. La morale e la fede non c’entrano per nulla; nemmeno la Chiesa dovrebbe intromettersi. Non è forse quella che ci ha insegnato che esiste il libero arbitrio? E allora che le donne facciano quello che vogliono, poi dovranno fare i conti con la loro coscienza se ce l’hanno. La Chiesa non può pensare che chi crede in Dio abortisca solo perché ora c’è una pillola!

    • frz40 ha detto:

      Hai tutte le ragioni di questo mondo.

      L’aborto è un dramma e non auguro a nessuno di trovarsi di fronte a questa scelta.

      La pillola non è come prendere un bicchier d’acqua. C’è molta disinformazione in proposito ed è questo che può indurre qualche coppia, soprattutto giovane, a prendere il rapporto sessuale più alla leggera, per trovarsi poi in questa triste situazione.

      C’è un articolo a firma Melania Rizzoli, su il Giornale di oggi, questo, che descrive bene il trauma di una donna che è passata dalla RU486. E’ sconvolgente, soprattutto sotto il profilo psicologico.

      Lascerei comunque ai medici di dare gli opportuni consigli terapeutici e alle istituzioni il compio di informare correttamente, puntando sulla prevenzione prima di ogni altra cosa.

      • marisamoles ha detto:

        Ho letto l’articolo tutto d’un fiato e ti confesso che mi è venuto … il mal di pancia!

        Sono dispiaciuta per quello che è successo alla protagonista, ma contenta di aver ragione anche senza aver letto nulla riguardo agli effetti della RU486. Semplicemente ho provato qualcosa del genere quando da ragazzina mi era stata prescritta, ad esclusivo scopo terapeutico, la pillola anticoncezionale che mi ha provocato degli effetti collaterali e fui costretta ad interromperne l’assunzione. Ma ho dovuto prendere delle gocce che mi hanno provocato delle contrazioni fortissime e mi hanno fatto stare malissimo. Certo, quelle del parto sono più forti ma avevo solo quindici anni!
        Ho immaginato, quindi, che la pillola abortiva potesse creare una situazione analoga.

        La protagonista dell’articolo ha descritto molto bene anche quello che nel precedente commento avevo anticipato: i dolori del travaglio e del parto sono sopportabili perché finalizzati alla vita; quelli di una pillola abortiva no, perché l’obiettivo è la morte. Non bisogna essere per forza credenti per avere l’impressione di commettere un omicidio perché, checchè se ne dica, dai medici il feto può anche non essere considerato ancora un “uomo”, per una donna quel minuscolo essere è già suo figlio, anche se ha deciso di non tenerlo.

      • frz40 ha detto:

        E’ così !

  7. vincenzo ha detto:

    Intervengo una seconda volta in argomento.

    Marisa ha toccato tutti i punti fondamentali e concordo al 100% su ogni cosa che ha scritto.

    L’uso della pillola RU 486 costituisce un modo di abortire non chirurgico, quindi meno traumatico e che va seguito con determinati accorgimenti che la legge dello Stato prevede puntualmente.

    Tutto ciò NON AGGIUNGE NULLA ma deriva dall’esito del referendum sull’aborto che, promosso da partiti cattolici, si è poi concluso con un voto referendario che ha riconfermato la validità della legge.

    Pertanto l’aborto è legale in Italia da circa 35 anni.
    Il discorso inizia e termina qui.

    La pillola, utilizzata nella maggior parte delle nazioni da oltre 10 anni costituisce una alternativa meno traumatica per la donna, meno rischiosa e meno costosa per le strutture sanitarie.

    Qello che dà fastidio …..e diciamolo pure!
    E’ che ABORTIRE DIVENTA PIU’ FACILE!

    Allora saltano fuori i cattolici che se potessero, anche sotto questo aspetto tornerebbero al medioevo!

    Specifico io non sono per o contro l’aborto, ma come dice molto giustamente Marisa la Chiesa non dovrebbe intromettersi, le persone, nella legalità, hanno diritto di fare le proprie scelte e risponderanno alla loro coscienza !

    Liberalismo e’ anche questo.
    Vincenzo

  8. Pingback: Frz40's Blog

Lascia un commento