Conquiste del lavoro?

Insulta il proprio datore di lavoro, il Tribunale Penale lo condanna per ingiuria, il datore di lavoro lo licenzia in tronco e la magistratura, in tutti e tre i livelli di giudizio, Tribunale, Corte d’Appello e Cassazione lo reintegra nel posto di lavoro perché il licenziamento non è stato preceduto dalla procedura prevista dall’art 7 dello statuto dei lavoratori che prevede, prima di assumere provvedimenti disciplinari, la preventiva contestazione dei fatti al dipendente per consentirgli ”di dare le giustificazioni che assume rilevanti nell’ambito del rapporto di lavoro”

Vi sembra logico?

La condanna del giudice penale, che ha dunque accertato la colpa da parte del dipendente, diventa quindi irrilevante perché non si è rispettata la procedura formale.

La sostanza cede il passo alla forma, perché il dipendente licenziato avrebbe potuto “dare le giustificazioni che assume rilevanti nell’ambito del rapporto di lavoro”

E quali?

Per intanto, quindi, il dipendente, licenziato nell’agosto di due anni fa, rimarrà nell’azienda almeno fino a quando non avrà’ chiarito la sua posizione.

Boh !!!!

Fonte

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8 risposte a Conquiste del lavoro?

  1. vincenzo ha detto:

    Caro Frz,
    Lo Statuto dei lavoratori è stata una conquista storica che ha stabilito, alla fine degli anni ’60, maggiore dignità ad una classe importantissima che è quella dei lavoratori dipendenti.
    Sono sicuro che anche tu ricorderai l’evento.
    Tu ed io abbiamo, da quei tempi, fatto due buone, per non dire ottime carriere con funzioni di grande responsabilità.
    Mi stupisce quindi un pò il tuo punto di vista sul tema che proponi.

    Un lavoratore può ben essere licenziato ma
    la procedura da seguire per questa decisione gravissima deve assolutamente essere rispettata.
    Al massimo potrai sospendere il lavoratore in attesa di maggiori chiarimenti cui potrà anche seguire il licenziamento… in caso di controversia sarà un giudice del lavoro a sancire il licenziamento…….ma il licenziamento in tronco è cosa da “Padrone delle Ferriere” ed è illegale…e …meno male

    Frz….ti trovo sempre un pò più …a destra…
    Con simpatia
    Vincenzo

    • frz40 ha detto:

      L’articolo che ho letto e riportato parlava di: «Una testa calda, Gianfranco P. che, proprio per il comportamento rissoso col capo, era stato condannato in sede penale per ingiuria. Da qui il licenziamento in tronco del suo datore di lavoro Ennio T». Da altro articolo avevo letto che trattavasi di vere e proprie minacce. Ho dato, quindi, per scontato che il licenziamento fosse avvenuto dopo la condanna penale che aveva accertato la colpa e la gravità delle minacce del dipendente

      Se così è stato, mi sembra che ci sia poco da giustificare e che si sia voluto a tutti i costi dar peso alla forma, rispetto alla sostanza, solo per far decorrere ancora una retribuzione a favore del dipendente che «rimarrà nell’azienda almeno fino a quando non avrà’ chiarito la sua posizione». Non capisco cosa ci sia da chiarire.

      Se invece il licenziamento fosse intervenuto prima della condanna penale, non avrei dubbi sul fatto che la procedura prevista dall’ art 7 andasse rispettato.

      Quanto allo Statuto dei Lavoratori, più in generale, penso da un lato abbia dato giuste tutele ai lavoratori dipendenti, ma dall’altro abbia contribuito a irrigidire eccessivamente il mercato del lavoro e questo (non è la sola causa) abbia contribuito a far perdere attrattività agli investimenti industriali nel nostro Paese.

      Non mi piace l’etichetta “di destra” che mi affibi, ma certo non sto dalla parte di chi ha trasformato il boom economico degli anni 50/60 in un disastro economico senza futuro e senza speranza. Parlo sia di chi è stato a governo, sia di chi è stato all’opposizione in quegli anni. Gli uni e gli altri pronti sempre a compromessi (lo Statuto dei Lavoratori è uno di questi) e a spartirsi le torte senza un minimo di politica economica seria alle spalle.

      I Padroni delle Ferriere, scusami, sono storia di altri tempi, non di quegli anni.

      Con altrettanta simpatia.

  2. vincenzo ha detto:

    Caro Frz,
    “Il Padrone delle ferriere” è, come saprai, un riferimento letterario (Georges Ohnet) che ho voluto richiamare riferendomi appunto al 1800, epoca in cui non esisteva alcuna tutela per i lavoratori.

    Vedi, quando sento queste notizie non posso non pensare al dramma di una famiglia il cui genitore è stato licenziato ed è rimasto di punto in bianco senza salario per due anni.
    Forse sarà stata colpa sua … ma qualsiasi ragione o attenuante non solo è legittimo approfondire ma previsto da qualsivoglia ordinamento giuridico che si chiami civile.

    Lo Statuto dei Lavoratori prevede infatti questa fase.

    D’altronde, come ho detto, questo è un principio fondamentale del nostro ordinamento giuridico e di quello della Comunità Europea : prima di essere sottoposto a qualunque provvedimento disciplinare il dipendente ha diritto di difendersi dagli addebilti mossi.

    Il rispetto della forma è garanzia della sostanza.

    Il Giudice lo condanna e, secondo te, nulla da obbiettare…. l’ Azienda lo licenzia in tronco….ma se i tre gradi di giudizio lo hanno reintegrato saranno tutti rimbambiti?
    O è solamente bravo il Giudice che condanna ..mentre gli altri …tutti comunisti?

    Non pensi che la sensibilità e preparazione giuridica dei giudici sia più adeguata dei nostri giudizi a tavolino che poggiano solo su quello che noi chiamiamo “buon senso” ma che sono viziati da stampa forse di parte?

    Non conosciamo mica gli “atti” del processo.

    Attribuire poi allo Statuto dei Lavoratori una corresponsabilità in quello che tu definisci disastro economico non lo condivido proprio .

    Io ho dialogato per anni con le rappresentanze sindacali aziendali e sono sempre riuscito, senza eccezioni, ad anteporre il bene dell’Azienda che dirigevo, comportandomi nei loro confronti da galantuomo leale e nel rispetto delle regole.

    Un abbraccio
    Vincenzo

    • frz40 ha detto:

      Ho commentato la notizia stando solo a quello che la notizia ha riportato; ne ho fatto atto di fede e credo che se un giudizio penale ha emesso una condanna non lo abbia fatto a cuor leggero.

      I giudici dei tre livelli di giudizio giuslavoristici non sono certo dei rimbambiti; e comunisti di per sé non è una colpa. Hanno applicato una norma che non potevano non applicare.

      Ma quel che mi chiedo è se un giudizio penale, nel corso del quale l’imputato avrà certamente esposto tutte le giustificazioni del caso, non debba essere preso in considerazione da chi è chiamato a giudicare civilisticamente. Così come avviene in tutti i processi penali, eccetto, pare quindi, che quelli nei quali entra in ballo il diritto del lavoro.

      Non sono i giudici che contesto, ma la validità della procedura prevista dall’art.7 quando si è in presenza di reati penali.

      Estremizzando: se l’avesse ucciso, si sarebbero dovute attendere le giustificazioni ex art. 7 per licenziarlo?

      E adesso che “ rimarrà nell’azienda almeno fino a quando non avrà’ chiarito la sua posizione”, quali giustificazioni addurrà, se non le stesse addotte dal giudizio penale che lo ha condannato?

      Ritornando ai temi di carattere generale, io non ho mai affermato che lo Statuto dei Lavoratori abbia avuto una corresponsabilità diretta in quello che è stato il disastro economico del nostro Paese. Ho solo detto che se, da un lato, ha dato delle giuste tutele ai lavoratori dipendenti, dall’altro ha contribuito, ma non quale unica causa, ad irrigidire eccessivamente il mercato del lavoro.

      Che poi i rapporti sindacali siano stati spesso gestibili, come tu testimoni nel tuo caso, mi pare irrilevante. Il punto è che l’ eccessiva rigidità. il costo e la produttività del lavoro sono diventati tali da rendere sempre meno attrattivi, e spesso antieconomici, gli investimenti in Italia.

      Poi ci si son messi pure i politici, che unitamente ad altre cause naturali e strutturali del nostro Paese, hanno fatto di tutto affinché il treno della competitività prendesse definitivamente altre direzioni.

      E se ne è ormai andato.

  3. vincenzo ha detto:

    Caro Frz, Stai conducendo ragionamenti a tavolino, di per sè logici ma, se non sei in possesso degli atti dei processi e non li metti in mano ad un buon avvocato per una loro corretta interpretazione, i tuoi ragionamenti non possono che essere farciti di supposizioni che non servono a molto per conoscere come si siano svolti nel tempo i fatti processuali.

    Comunque fai benissimo a scrivere quello che credi giusto…ci mancherebbe!

    Permettimi un ultimo intervento ed solo esempio… Ammettiamo, ma questa è una mia illazione, che il proprietario, agli insulti del dipendente, avesse reagito facendolo accompagnare fuori dai cancelli e lo avesse contemporaneamente licenziato promuovendo una causa legale nei suoi confronti, ebbene, avrebbe sbagliato perchè, pur con tutte le ragioni e indipendentemente dall’esito della causa, le procedure di rescissione del contratto di lavoro prevedono un iter ben definito: prima di essere sottoposto a qualunque provvedimento disciplinare il dipendente ha diritto di difendersi dagli addebilti mossi.
    Questo, come ho già detto, è un principio fondamentale del nostro ordinamento giuridico e di quello della Comunità Europea
    Ripeto, ho fatto un esempio verosimile, in realtà non conosciamo l’esatto svolgimento e successione dei fatti.

    In quanto allo Statuto dei Lavoratori, che tu liquidi come frutto di un compromesso tra le parti sociali, mi limito a dire che si assisterebbe a un bel progresso se una delle parti più coinvolte nel processo produttivo del Paese non venisse debitamente tutelata, come avveniva nel passato.

    Vincenzo

    • frz40 ha detto:

      Vincenzo, hai perfettamente ragione. Non ho gli atti legali. Mi son solo permesso di riflettere su una situazione che ha attirato la mia attenzione per come è stata riportata da più testate. E’ ovvio che non ho tutti gli elementi di giudizio, ma i casi sono due: o le cose riferite sai giornali sono corrette ed esaustive e allora i miei commenti e le mie perplessità possono avere un senso, o non sono corrette o non sono sufficientemente descrittive e allora cade tutto.

      Nessun dubbio sul “deve essere tutelata”.Concordo.

  4. maurizio ha detto:

    io sono un operaio 10 anni senza mai un giorno di malattia.
    il mio datore mi ha detto che per 3 settimane mi dovrò spostare per 45 km andata e 45 km ritorno ho 3 figli un padrone di casa 550euro al mese e guadagno 1.300 euro circa mi ero rifiutato perchè avevo già troppe spese poi convinto anzi minacciato per il licenziamento volevo andarci il giorno 10 maggio dovevo essere pagato ma la sorte solo per me lo stipendio non è mai arrivato il giorno 17 maggio dovrò comunque andarci altrimenti verrò licenziato i sindacati sono inpotenti è voi mi parlate dello statuto del’lavoratore e dei nostri diritti i datori fanno quello che vogliono loro

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