Indignati? Sì ma per i “burattinai” che li manovrano.

L’amara vignetta è di Giannelli per il Corriere in edicola.

Ironizza su un nostro nuovo record mondiale:«Ieri in 952 città di 82 Paesi nel mondo – scrive, per tutti, Mario Calabresi su La Stampa – sono scesi in piazza cittadini di ogni età, ma soprattutto giovani, per protestare contro un sistema economico che si preoccupa di salvare le banche prima dei cittadini. In 952 città le manifestazioni sono state  assolutamente pacifiche: colorate, rumorose ma ordinate. In una soltanto si è scatenata  una violenza spaventosa e senza freni: a Roma.   Anche ieri abbiamo mostrato al mondo un’anomalia italiana. Anche oggi ci tocca vergognarci».
Sì, dobbiamo vergognarci, ma il perché ce lo spiega, senza troppi peli sulla lingua,  Giampaolo Pansa con questo articolo del suo Bestiario” per Libero:

“Ma quali black bloc! Si sa chi sono i violenti”

Indignati o rivoltosi? Indignati o criminali? Al corteo di Roma è accaduto quanto molti temevano. Migliaia di persone condotte in piazza allo sbando, senza un minimo di organizzazione. Nessun servizio d’ordine. Nessun gruppo di comando. Nessuna difesa nei confronti di una parte dei manifestanti: quella arrivata a Roma per combattere, per distruggere, per uccidere.

Le dirette televisive hanno parlato per ore di black bloc.Ma era una bugia o un errore imperdonabile. I tanti che hanno aggredito con furia la polizia, i carabinieri e la guardia di finanza non erano alieni arrivati da Marte. Erano ben conosciuti da chi aveva promosso il corteo. Sono stati lasciati liberi di cercare il morto, di devastare il centro di Roma. Se questa è una parte della sinistra di governo, ha ragione Angelino Alfano, il segretario del Pdl: alle prossime elezioni, molti che volevano astenersi voteranno per il centro destra.

Gli Indignati italiani sono una nostra vecchia conoscenza. Li ho sempre visti darsi da fare in circostanze molto diverse. Il Sessantotto li aveva moltiplicati. E spinti sulle strade quasi tutti i giorni. All’inizio degli anni Settanta marciavano sotto le bandiere del Movimento studentesco. E con gli slogan più assurdi. Ricordo un grande corteo che sfilava a Milano gridando: «Fiera campionaria, fatica proletaria!». Volevano farla chiudere, perché era un affare da padroni del vapore. Ma com’era fatale non ci riuscirono. E per fortuna, almeno in quel caso, non avevano sbarre né molotov. Di solito gli obiettivi degli Indignati di quell’epoca non venivano mai raggiunti. Lo scopo numero uno era cambiare l’università. Possedevano ricette  miracolose, la più importante prevedeva che gli atenei fossero nelle mani degli studenti. Non accadde nulla. L’università non soltanto non cambiò, ma diventò peggiore di prima.

Anche allora gli Indignati avevano frange violente. Tutte rosse. Spesso diventavano pericolose, per i danni che facevano e per le reazioni che suscitavano. Nel novembre 1969, nel corso di una battaglia di strada in una zona centrale di Milano, via Larga, accopparono un giovanissimo agente di polizia, Antonio Annarumma. E per un pelo venne evitata una ritorsione pesante: l’irruzione all’Università statale dei colleghi della guardia uccisa, pronti a uscire dalle caserme con le armi.

Nel grande corteo di ieri a Roma, gli Indignati del 2011 hanno provocato un disastro. Erano anche loro vecchie conoscenze. Non a causa dell’età, abbastanza giovane, bensì per la connotazione politica. Centri sociali, militanti no global, Cobas, no Tav, no Ponte di Messina, avanguardie della Fiom, antagonisti, anarchici, squatter, collettivi universitari senza bussola. Tutti raccolti sotto una sigla copiata dal movimento spagnolo. Ma ancora una volta la loro furia è servita soltanto a devastare il centro della capitale, a fare molti feriti, a bruciare automobili, a distruggere agenzie bancarie e negozi, a invadere edifici pubblici.

Il bilancio di questa giornata di follia sarà tutto negativo per gli Indignati. Le istituzioni finanziarie prese di mira continueranno a lavorare, e spesso a sbagliare, come prima. La banche resisteranno, si spera: lì ci sono anche i risparmi delle famiglie di chi era in piazza. Il debito italiano dovrà essere pagato da tutti, a cominciare dai padri e dalle madri degli Indignati. Le università resteranno piene di studenti iscritti a corsi di laurea che sono soltanto fabbriche di disoccupati. E soprattutto, anche a partire da lunedì, rimarrà molto difficile trovare un lavoro fisso e pagato in modo soddisfacente. Con una conseguenza inevitabile: la frustrazione di molti ragazze e ragazzi aumenterà. Sfociando in una rabbia senza sbocco. E molto pericolosa per tutti.

Posso confessare un sentimento personale? Mi sono stancato di scrivere su questa generazione che ritiene di non avere un futuro. Non serve a nulla neppure parlare ai giovani con schiettezza. Si può soltanto provare sgomento per le loro famiglie. Costrette a mantenere figli e nipoti senza un lavoro, anche perché non vogliono trovarlo. Ma che cosa accadrà quando genitori e nonni non ci saranno più? Un giorno ho chiesto a un trentenne: «Che cosa farai il giorno che resterai solo?». Lui mi ha replicato: «Farò il rapinatore». Non mi è sembrata una risposta del tutto campata in aria. Ecco una sintesi estrema del futuro che ci aspetta tutti. Non illudiamoci: nessuno avrà una vita facile. Soprattutto in un paese fragile come il nostro.   Qualsiasi governo, anche meno inutile di quello odierno, dovrà prendere misure pesanti. Il numero degli indignati aumenterà. Mi ritorna in mente la Grecia di oggi. E vengo preso da un’angoscia mai provata prima.

I media italiani si rendono conto di quel che può accadere? In parte sì e in parte no. I cortei, le battaglie di strada, gli scontri fra dimostranti e forze dell’ordine piacciono molto a giornali e tivù. Sono occasioni che sembra alzino le vendite e l’audience. Rimango esterrefatto nel vedere certi cronisti televisivi che si comportano come se dovessero raccontare un grande party. Affascinati da quanto vedono. E protettivi verso i ragazzi che si agitano. Spesso i «ragazzi» sono trentenni, ma che importanza ha? Possono essere criminali come quelli che abbiamo visto in azione a Roma. Ma per molti media sono bravi figlioli che giocano. Amano le maschere. Mostrano una fantasia da veglione delle matricole. Si sono persino inventati la Festa del Drago, per sfottere il nuovo presidente della Bce, Mario Draghi, che pure parla sempre di loro ed esagera nell’averne cura.

Gli unici che non suscitano orgasmi sono i poliziotti e i carabinieri. Loro risultano sempre sporchi, brutti e cattivi. Fanno un lavoro pericoloso per difendere la tranquillità della gente. Ieri molti hanno rischiato di morire. E in tasca hanno meno soldi degli Indignati e di chi li sostiene. Mi domando per quanto tempo resisteranno ancora, senza decidere rappresaglie che nessuno deve augurarsi. Tuttavia anche nelle loro file qualcosa sta cambiando. Lo fa intuire una  dichiarazione del capo della polizia, Antonio Manganelli, un dirigente impeccabile. Ha spiegato che le forze dell’ordine si ritrovano spesso a essere chiamate a «compiti di supplenza della politica». Un politica che «manca di affrontare, o affronta male, questioni sociali complesse».

Già, i politici. Gli Indignati avevano deciso di tenerli in fondo al corteo. Una misura che di solito riguarda gruppi di poco conto o impresentabili. Ma un po’di big della casta non erano infastiditi di dover marciare in coda. Per raccattare qualche voto, si sono travestiti da indignati anche loro, malgrado gli stipendi e le auto blu. Ieri in piazza era annunciata la presenza di Nichi Vendola, il capo di Sinistra e libertà. Con lui doveva marciare il suo ex maestro, Fausto Bertinotti, pronto a manifestare «con intensità e modestia». Era previsto pure Tonino Di Pietro, famoso agitatore che teme di passare di moda. E il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Lui aveva spiegato: «Sono sempre stato più vicino ai movimenti che ai partiti». In fondo è una compagnia migliore delle spazzatura sulle strade della sua città. Come avranno reagito a quell’assalto alla democrazia repubblicana, durato per ore e ore?  Forse lo sapremo domani. Grazie a qualche dichiarazione ipocrita: condanna della violenza, solidarietà alle forze dell’ordine, bla bla bla. 

Fin qui l’articolo: E già: i politici che urlano al fuoco col cerino ancora acceso nelle mani,  e il loro codazzo di media sempre ossequianti. Bla, ba, bla…!!!

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14 risposte a Indignati? Sì ma per i “burattinai” che li manovrano.

  1. Tamerice ha detto:

    Più che i politici mi fanno rabbia i seminatori di sconforto come Santoro, ogni sua trasmissione mi lascerebbe con la voglia di suicidio o distruzione. Se credessi in lui ovviamente…

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  3. Parsifal ha detto:

    Ma che bravo Pansa! Lui sa sempre tutto e conosce persino i burattinai!
    Gli indignati sono un moviment0 presente in tutta Europa e, come sappiamo, in tutti i tanti Paesi nei quali si sono svolte contemporaneamente analoghe dimostrazioni, solo a Roma si sono avute infiltrazioni di delinquenti che hanno stravolto lo spirito della manifestazione stessa.
    I cosidetti indignati sono composti specialmente dalle giovani generazioni che non temono per il loro avvenire! Troppo comodo confonderli con quei delinquenti che si sono impossessati di una dimostrazione pacifica e l’hanno trasformata in un evento violento e criminale! Oltre ai danni materiali i veri danneggiati sono quei dimostranti che, sebbene pacifici, si sono visti scippare una sfilata da veri e propri delinquenti che hanno voluto dare, col loro intervento, una connotazione opposta agli scopi degli organizzatori. Cui prodest?
    Gli stessi dimostranti erano terrorizzati da quanto stava succedendo ed hanno applaudito Polizia e Carabinieri.
    Io non c’ero e ovviamente non ci sarei andato. Le cose che ho scritto derivano da cronache e commenti letti sui giornali e notizte TV … tranquilli anche RAI 1.
    A volere pensare ai registi di questi disordini intollerabili e criminali a me, per esempio, è venuta la memoria di quella che poi è stata la vera regia negli anni di piombo … ci saremo dimenticati di quella che è stata poi denominata “strategia della tensione”? Chi era a tirare le fila? Lo sappiamo fin troppo bene!

    • frz40 ha detto:

      E chi parla di quei dimostranti che stavano sfilando pacificamente? Stiamo parlando di quelli che tu chiami delinquenti, che, però, altro non sono che teste calde montate ad hoc ed estremisti violenti. Ora come allora.

  4. Tamerice ha detto:

    Confermo ciò che dice frz40, mi riferisco agli sfasciatori.perennemente pieni di livore, non so se infiltrati a pagamento o cosa, ma padroni delle loro azioni. Gli indignados hanno la mia vicinanza perchè la penso come loro e son grata che stanno a manifestare, anche per me.

  5. frz40 ha detto:

    E alla domanda:«a non si sarà esagerato, stavolta, in remissività verso questi violenti? Persino il corteo tentava di scacciarli!»

    Sul sito poliziotti.it Dago113 scrive: «Dopo Genova (2001, caso Giuliani, ndr) nessuno ha voglia di passare per lo sbirro cattivo, meglio fare la parte del fancazzista. Si campa più a lungo». Gli rispondono leone17 e soldato.blu. Leone 17: «Perché non interveniamo? Perché non abbiamo più voglia di essere indagati, condannati, messi alla gogna e fare un mutuo pure per ripagare questi rifiuti della società». Soldato.blu: «Dopo Genova c’è gente che si è ipotecata casa per pagare i danni e io, il mio esiguo stipendio, me lo voglio mangiare e non certo regalare a qualche avvocato o a qualche babbione con la cresta da gallo in testa. Fin quando questi politici continueranno ad ingozzarsi senza pensare ad altre modalità di gestione dell’ordine pubblico, io continuerò a guardarmi le chiappe: sfasciano? Si riaggiusterà. Bruciano? Idem».

  6. Parsifal ha detto:

    Siamo tutti contro quei delinquenti …ci mancherebbe.
    Ma, come ho già scritto : cui prodest? Non certo ai dimostranti che sono dichiaratamente indignati per l’immobilismo del governo e dimostrano pacificamente.
    Caro Frz, oggi come allora, sono d’accordo con le tue parole, ma a tirare i fili delle BR furono infiltrati dei servizi segreti .. quelli che vennero poi denominati “schegge impazzite di destra” la ormai nota strategia della tensione che cercava consensi popolari che appoggiassero un governo “forte ” di destra.
    Oramai questa è storia.
    Io ho paura che siamo da capo.

    • frz40 ha detto:

      Anche qui, quando mi parli di infiltrati che avrebbero tirato i fili delle BR, mi devo esser perso qualcosa.

      Dove credo di non essermi perso nulla, e più volte ne ho parlato in questo blog, è nell’atteggiamento di molti leader di sinistra ed estrema sinistra, nel cercar di far montare la panna, in tutti i modi, contro il governo. Negli ultimi tre anni ho ascoltato vere e proprie istigazioni a delinquere e ho visto episodi di violenza e contestazione antidemocratica che hanno avuto l’unico scopo di fomentare il clima d’odio politico (ti ricordo, ad esempio, quelli da pag. 132 a 144 di “Carta straccia”, che ti avevo fatto avere). Ho visto quei leader spiegare, minimizzare, se non cavalcare, certi comportamenti delinquenziali (ad esempio quelli della “Domenica Bestiale No-Tav) in val di Susa. Li vedo ancora oggi opporsi a provvedimenti che lo stesso Di Pietro (dev’essergli presa finalmente vergogna) propone per cercar di evitare fatti come quelli di Roma e punire i colpevoli (almeno quelli, perché dei mandanti non si parla e di intercettazioni, guarda caso, non ce n’è nemmeno una).

      E adesso volete farci credere la storiella degli omini rossi sobillati da quello nero (quale, poi?). Ma per favore!

  7. Parsifal ha detto:

    Sulle BR confermo che ti devi essere perso proprio qualcosa.
    Sui fattacci di Roma (black bloc, per intenderci) dai una lettura che non condivido affatto, quindi ritengo inutile continuare in argomento: il mio pensiero in proposito tu lo conosci.
    Solo una riflessione marginale: i 200/ 300 presumibilmente giovani sfilavano tutti insieme ed erano tutti vestiti di nero mentre risulta che i manifestanti fossero in abiti borghesi.
    Riflessione n° 1 :
    Se tu fossi un ufficiale della Polizia/Carabinieri non avresti pensato che forse fiancheggiarli ed isolarli appena si fossero messi passamontagna e casco sarebbe stato più utile? Non credo che si debba essere dei Napoleone per una simile strategia.
    Riflessione n° 2:
    Quei poliziotti/carabinieri mal pagati è vero ma che in simili frangenti mirano a “salvarsi le chiappe (sic!) ” perchè non cambiano mestiere? Se le forze dell’ordine incominciano a tirare in ballo: tengo famiglia! Si cerchino un altra occupazione! Non credo che ai cittadini serva avere protettori che non proteggono all’occorrenza.

    • frz40 ha detto:

      Sui fatti di Roma credo che ci siamo spiegati e credo che entrambi quel che avevamo da dire l’abbiamo detto.

      Sui poliziotti la penso come Pansa. “Gli unici che non suscitano orgasmi sono i poliziotti e i carabinieri. Loro risultano sempre sporchi, brutti e cattivi. Fanno un lavoro pericoloso per difendere la tranquillità della gente. Ieri molti hanno rischiato di morire”. Non so cosa sarebbe successo se fossero intervenuti più duramente.

  8. Parsifal ha detto:

    Chiariamo bene. Io non ho nulla contro poliziotti o carabimieri….ci mancherebbe! A quei Corpi benemeriti il mio rispetto e da sempre.
    Mi riferisco alle perplessità che destano determinati e ben circostanziati fatti e solo a questi mi riferisco quando sollevo riflessioni allarmanti.
    Per esempio durante il G8 di Genova alla scuola Diaz è successo di tutto!
    Le riflessioni generiche di Pansa che tu riporti nel tuo precedente intervento (ore 12,21) , nello specifico mi riferisco ai fatti Roma, lasciano il tempo che trovano.

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