[Libri} “La tentazione di essere felici” di Lorenzo Marone – Longanesi (2015)

La tentazione di essere felici

“La tentazione di essere felici” (268 pag.) è uno straordinario romanzo di  Lorenzo Marone (Napoli, 1974), con uno straordinario protagonista:  Cesare Annunziata

Cinico, burbero, scontroso, ruvido, egoista eppure è adorabile.

Cesare ha settantasette anni ed è vedovo da cinque, per settantadue anni e centoundici giorni ho gettato nel cesso la mia vita. Poi ho capito che era giunto il momento di usare la considerazione guadagnata sul campo per iniziare a godermela sul serio.

Ha due figli affermati: Sveva, avvocato,  sempre imbronciata, sempre di fretta e con la testa al lavoro. Il contrario di me oggi, insomma, ma forse molto simile al me di una volta. Penso sia una donna infelice, solo che con il sottoscritto non ne parla. Forse lo faceva con la madre. Io sono inadatto ad ascoltare gli altri. E Dante, gallerista omosessuale che ha fatto outcoming con tutto il mondo meno che con lui, che, peraltro ne è certo:  raggiungo Dante che sta parlando a un gruppetto di quattro persone che lo ascolta con attenzione. Ogni tanto si gira verso il quadro alle sue spalle e indica un particolare. È gay, c’è poco da fare. Non capisco perché se ti piace l’uccello devi muoverti e gesticolare come un deficiente. Le donne non hanno simili atteggiamenti.

Ed è  tempo di bilanci Quando si arriva alla mia età, è inevitabile un bilancio della propria vita, di quello che si è fatto e si è perso, degli sbagli commessi, delle opportunità svanite. Siccome, però, a me i bilanci non sono mai piaciuti, ho evitato ed evito tuttora di farne. Tanto, hai voglia a dire, se mi buttassero sulla terra altre dieci volte, compirei sempre il medesimo percorso e cozzerei di continuo contro gli stessi scogli. La maggior parte di noi è come le formiche, segue una strada già tracciata.

Non ha mai amato veramente Caterina, la moglie, e ha avuto molte donne che restano pur sempre, a mio parere, uno dei motivi principali per cui vale la pena vivere. Ne ho avute molte: belle e brutte, simpatiche e odiose, buone e canaglie. E non ne ho amata nessuna quanto le uniche tre che non sono riuscito ad avere. Si sa, una cosa goduta, che sia un’auto, una casa, un lavoro, persino una donna, si consuma come cera sul fuoco. Mai ci si abituerà, invece, a qualcosa che non si ha.

E’ sempre stato insoddisfatto del suo lavoro Ho fatto il ragioniere per quarant’anni. Il lavoro è stato per me un qualcosa di secondario, come una musica da ascoltare in sottofondo. La mia vita era altro, i figli, le amanti, gli amori impossibili, gli amici e i sogni che rimanevano sempre sogni e si trasformavano, negli anni, in rimpianti. Eppure, ora lo so, non si può trattare il lavoro come una cosa da tenere in disparte, perché in disparte il lavoro non ci resta. Non avrei commesso molte delle stupidaggini con le quali tentavo di dare un senso all’esistenza se avessi avuto un lavoro avvincente. [..]Per una vita intera ho tentato di sfuggire a un lavoro sedentario e ho fallito. Per una vita intera ho scalciato credendo di potermi sottrarre a un destino che sembrava volermi intrappolare. Ho fallito. Per una vita intera ho cambiato più volte strada pur di non finire a fare il ragioniere. Ho fallito.

Ora il tempo scorre con Francesco, il nipotino, Eleonora l’anziana gattara che vive sullo stesso pianerottolo, e Marino, il vecchio amico di sempre che abita al piano sotto.

Frequenta Rossana, una prostituta: una vecchia amica conosciuta un po’ di tempo fa, quando girava per le case a fare iniezioni. [..] Veniva ogni mattina presto, mi pungeva le chiappe e se ne andava senza dire una parola. Poi iniziò a trattenersi per un caffè, infine riuscii a convincerla a infilarsi sotto le mie coperte. A pensarci oggi, non fu poi molto difficile. Solo dopo un po’ capii che la pseudo infermiera non era rimasta estasiata dal mio sorriso, quando con espressione seria esclamò: «Tu sì simpatico e sei pure un bell’uomo, ma io tengo un figlio da aiutare!»

E poi c’è lei, Emma, la bella trentenne con gli occhi tristi della porta accanto, che subisce le violenze del compagno senza trovare il coraggio ribellarsi. «Mio marito mi ammazzerà prima o poi» esordisce Emma guardandomi dritto negli occhi, tanto che mi risulta difficile sostenerne lo sguardo. La sua voce afona e priva di vita stona con l’aspetto giovanile che, nonostante tutto, si porta appresso. «Lo ha detto a qualcuno? Ai suoi genitori, a un’amica?» «No, in città non ho nessuno, e comunque non lo confesserei mai, la gente giudica.»

E’ un romanzo agro dolce, irritante, commovente, ironico, con tante pillole di saggezza e tanta umanità.

Duecentottanta pagine che si leggono tutte d’un fiato. Mio gradimento ****

-.-

Memo: nella categoria Libri :

– I miei precedenti post
– La tabella di riepilogo.
– Le mie cinque stelline

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13 risposte a [Libri} “La tentazione di essere felici” di Lorenzo Marone – Longanesi (2015)

  1. Elena ha detto:

    Interessante e poi le tue quattro stelle sono una garanzia!

  2. marisamoles ha detto:

    Mmmm, questo m’ispira. Lo leggerò senz’altro, spero presto anche se, onestamente, spero anche di uscire da questa clausura forzata quanto prima possibile.

    • frz40 ha detto:

      Sì, credo proprio che ti possa piacere. Ti confesso che sono stato molto in difficoltà nel formulare questa mini recensione. Ho scelto di far largo uso di brani del testo con la speranza aver incuriosito ed aver messo in risalto lo spirito del romanzo. Mi dirai se ci sono riuscito.
      Ti auguro di rimetterti al più presto.

  3. Benny ha detto:

    Belissima recensione. Se non lo avessi già letto, uscirei a procurarmelo!

  4. mariella1953 ha detto:

    Da leggere!!
    ☕️☕️☕️

  5. Lou ha detto:

    Questo libro l’ho trovato davvero bellissimo. Descritti in modo accurato i personaggi, trama per niente scontata, molto profondo nelle riflessioni. Solo l’ultimo capitolo, con tutta la lista dei “mi piace…”, vale la pena della lettura e magari ogni tanto qualche rilettura si alcune frasi (che ho salvato a parte). Consigliato davvero, e 4* anche per me.
    Grazie pà, al prossimo 🙂

  6. marisamoles ha detto:

    L’avevo in mano oggi in libreria e poi … l’ho lasciato lì. 😦 Sono tornata al lavoro da pochi giorni, mi stanco facilmente, non sto ancora bene e mi sono ritrovata in una full immersion di compiti da correggere. Siccome mi conosco, se l’avessi acquistato non avrei saputo resistere alla tentazione di leggerlo e come avrei fatto con tutto il resto? Penso che dovrò aspettare l’estate … e sono pure in commissione d’esame. Povera me!

    Buona serata, caro frz. Un abbraccio.

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