E’ proprio quello che ci vogliono far credere, ma mi vien da ridere al solo pensiero. Trenta miliardi nostri e l’Europa è salva !!! Ridicolo.
Mi direte: ma lo spread scende e le borse risalgono. Sì certo, da quando il Fondo Monetario Internazionale è intervenuto riconoscendo “che le banche centrali nazionali europee potrebbero fornire prestiti bilaterali all’Fmi in modo che questo abbia le risorse necessarie a combattere un possibile peggioramento della crisi dell’Eurozona”. (Il Sole 24 Ore – qui).
Tutto il resto sono BALLE.
Se guardo poi da dove sono stati presi quei 30 miliardi, mi vien ancor più da pensare che non solo non salveranno l’Europa, ma, da soli, non salveranno nemmeno l’Italia. Quei prelievi dalle nostre tasche hanno una componente recessiva fortissima non potranno che deprimere ulteriormente i consumi, e con essi il PIL, e il rapporto tra debito pubblico e PIL non potrà che riprendere a crescere.
Non dimentichiamo che se oggi tale rapporto è attorno ai 120 punti, lo è perché la crescita del PIL del 2009 è stata negativa del 5% e quella del 2010 negativa dell 1%, mentre la spesa pubblica, e quindi il debito,sono continuati ad aumentare.
Non ci è dato di sapere quanto vale ciascun provvedimento, ma non è difficile capire che il grosso proviene dalle imposte sulle prime e seconde case e dalle riforme sulle pensioni. Giuste, anche se dolorose, le seconde, ma puramente vessatorie le prime, dato che le imposte che incidono sulle abitazioni sono già tra le più alte al mondo, e tenuto conto della prevista rivalutazione delle rendite catastali, cresceranno tantissimo. Seguono i prelievi fiscali sui depositi e sui conti correnti, che puniscono i risparmiatori e demotivano gli investimenti in azioni, indispensabili se si vuole che le imprese trovino sul mercato dei capitali i mezzi necessari per investire e svilupparsi.
Tutto il resto è fuffa e pura demagogia.
Sul fronte della riduzione dei costi della politica sono quantitativamente ridicoli gli effetti della modifica dei nuovi vitalizi ai parlamentari, della riduzione del numero delle cariche sociali negli Enti Pubblici o dell’abolizione delle giunte provinciali. Se non si riduce il numero dei parlamentari, se non si eliminano le Provincie, non si risolve nulla.
Sul fronte della riduzione della spesa pubblica non vedo provvedimeti.
Così come non vedo nulla sul fronte della dismissione del rilevante patrimonio immobiliare che fa capo a Stato, Regioni, Provincie e Comuni, senza che sia di loro diretto utilizzo.
Non vedo nulla sulla vendita di imprese a partecipazione statale (leggi privatizzazioni).
Sulla lotta all’evasione, vedo solo parole ed un provvedimento inutile, quello del divieto ad usare il contante oltre i mille euro che servirà solo ad ingrassare le commissioni a favore delle banche e degli enti emittenti, ‘tracciando’ solo le azioni della gente comune, mentre gli evasori continueranno ad evadere e pagare con denaro nero.
Non vedo significativi provvedimenti per la crescita dell’economia. Se non ci saranno incentivi per investire in Italia, anziché all’estero, gli investitori si guarderanno bene dal favorire il nostro Paese e ne staranno lontani come ormai avviene da decenni.
Monti dichiara che sul costo, sulla flessibilità e sull’efficienza del lavoro intende muoversi al più presto, presumibilmente seguendo gli esempi dei Paesi Nord Europei. Auguriamoci che riesca, almeno in questo, a far qualcosa di utile, anche se mi chiedo dove potrà reperire le risorse per finanziare gli ammortizzatori sociali necessari e come riuscirà a superare l’opposizione delle parti sociali.
“”Troppe tasse e pochi tagli – Caro Presidente, no, così non va” hanno scritto due giorni fa Alberto Alesina e Francesco Giavazzi sul Corriere (link) e concordo: per ora, dunque, solo lacrime e sangue, che da sole non salveranno un granché, altro che salvare l’Europa.